martedì 13 luglio 2010

Verdini-Cosentino, il premier spera nelle dimissioni


AMEDEO LA MATTINA

Berlusconi vorrebbe tanto che Verdini e Cosentino gli togliessero le castagne dal fuoco, che si dimettessero dai loro incarichi (coordinatore il primo, coordinatore regionale e sottosegretario all’Economia il secondo). Vorrebbe, il premier, che i due protagonisti della strana associazione che pomposamente viene chiamata P3 in linea con la più famosa P2 di Gelli, si comportassero come Scajola e Brancher.

Anche questa storia Berlusconi rischia di non saperla gestire mediaticamente e di trovarsi negli amati sondaggi un indice di gradimento sempre più depresso e schiacciato sotto il peso della valanga delle intercettazioni. Potrà affrontare un dibattito alla Camera sulla mozione di sfiducia presentata dall’Idv contro Cosentino? Con il rischio che passi, visto che Casini ha detto ai microfoni del nuovo Tg La7 di Mentana che i suoi dell’Udc sono pronti a votarla, nonostante sia di mano dipietrista. Magari si aggiungeranno i voti dei finiani e la frittata sarebbe fatta. Allora il Cavaliere, che è «intelligentissimo, un laser» come ha scritto ieri Giuliano Ferrara (anche se si riferiva all’opportunità di fare un accordo con Fini), capisce e anticipa. E sta già cominciando a stringere gli amici Cosentino e Verdini. A suo modo, a passi felpati, come ha fatto con Scajola.

Non dice mai brutalmente «mettiti da parte», non è tipo da ghigliottina definitiva (vedi nel tempo Previti o Dell’Utri), perché chi gli è stato fedele non lo molla. Tuttavia fa sapere, fa filtrare, magari per poi negare con gli interessati. Così ieri è filtrato dalla solitamente cauta Ansa che Berlusconi qualche dubbio ce l’ha sull’operato di Verdini e Cosentino. Cioè che «una certa leggerezza ci sia stata da parte di alcuni esponenti del partito sulla quale si dovrà fare chiarezza», riferisce chi ha parlato con il capo. Certo, il resto è stato «ingigantito dalla stampa, l’ennesimo caos mediatico». L’indiscrezione la dice lunga sui timori del premier, su ciò che potrà saltare fuori dalle intercettazioni che la magistratura vuole usare per incastrare Verdini e Cosentino.

Già a Napoli circola la voce che Cosentino sia lì lì per dimettersi da coordinatore campano del Pdl. A Roma il vertice del partito tiene, spiegano che Berlusconi non si può permettere di buttarlo a mare perché salterebbe la Campania. Che non è certo la Liguria, per dire che è altra cosa rispetto al caso Scajola. Eppure le similitudini nell’atteggiamento di Berlusconi sono impressionanti: non è lui che lo chiede direttamente, ma sta cominciando a far pesare ai protagonisti della storia l’imbarazzo di rimanere ai loro posti. «Se poi si dimette Verdini - dice chi difende Denis - saltano tutti gli altri due coordinatori». Cioè La Russa e Bondi. «E questo sarebbe un favore a Fini che il Cavaliere non intende fare». Ma non si tratta di fare favori al presidente della Camera, che da questa situazione invece trae solo utili politici.

Per Berlusconi rimane il problema di come sminare il campo. Spera di far capire a Verdini e Cosentino che devono aiutare il grande capo, liberarlo da questa rogna. Come ha fatto Brancher. Infatti è la «formula Brancher» che cerca il Cavaliere, che si è dimesso da ministro dopo pochi giorni di fronte alla bufera politica che la sua nomina aveva suscitato dentro e fuori la maggioranza. Quando sarà evidente dalle intercettazioni che a casa del coordinatore nazionale si combinavano certe cose, quelle «leggerezze» di cui ha parlato Berlusconi, sarà difficile parare politicamente il colpo di fonte all’opinione pubblica. Allora i due dovranno mettersi la mano sul cuore e dire «zio Silvio ha già tanti problemi e non possiamo essere noi a moltiplicarli». E lui saprà essere riconoscente. E se questo non accadrà? Se tanta sensibilità non ci sarà, anche perché potranno dire che in privato Berlusconi dice di andare avanti e che hanno tutta la sua fiducia? Allora per Berlusconi scatta la «formula Scajola», cioè aspettare il cedimento fisico e psicologico, con la spugna buttata all’angolo del ring.

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