domenica 29 agosto 2010

Italiano muore in un carcere francese Nelle sue lettere raccontava i soprusi


Era stato arrestato, nel marzo scorso, in un Casinò della Costa Azzurra con l’accusa di falsificazione e uso improprio di carta di credito. Cinque mesi dopo, Daniele Franceschi, 36 anni, carpentiere di Viareggio, sposato, separato e padre di un bambino di 9 anni, è morto in una cella del carcere di Grasse, nell’entroterra di Cannes, in circostanze tutte da chiarire. Secondo quanto si è appreso, il vicedirettore del carcere ha riferito che Franceschi è stato stroncato da un infarto fulminante, ma le autorità aspettano i risultati dell’autopsia a cui assisterà anche un medico di fiducia della famiglia.

Franceschi in questi mesi ha scritto diverse lettere alla madre Cira Antignano raccontando anche di aver subito soprusi, maltrattamenti e di non essere stato curato quando aveva la febbre molto alta. Il decesso, secondo le autorità francesi, sarebbe avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì scorsi. I familiari hanno appreso la notizia dopo tre giorni e ieri l’hanno comunicata ai quotidiani. Dopo essersi precitata a Nizza la madre del ragazzo non ha potuto vedere la salma perché, ha spiegato, c’è un’inchiesta in corso.

Franceschi era andato in vacanza in Costa Azzurra nel marzo scorso con alcuni amici. Il gruppo aveva deciso di trascorrere una serata al casinò ma quando Franceschi si era presentato a pagare le fiche esibendo una carta di credito gli addetti si sono accorti che qualcosa non andava e hanno chiamato la gendarmeria, che ha arrestato l’italiano. L’avvocato Aldo Lasagna sta seguendo il caso per la famiglia che vuole chiarezza e fa appello alle autorità italiane e al console per cercare di capire cosa sia accaduto in quella cella del carcere di Grasse. Un appello subito raccolto, visto che ad assistere la famiglia, fa sapere la Farnesina, ci sono i diplomatici italiani.

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