Il leader della Lega Nord e ministro per le Riforme Umberto Bossi fa marcia indietro, si scusa per la sua interpretazione della storica sigla SPQR ("Per me vuol dire sempre Sono Porci Questi Romani") ma denuncia la strumentalizzazione fatta nell'ambito della polemica su Roma Capitale di quella che nelle sue intenzioni doveva essere "solo una battuta". "Chiedo scusa ai cittadini se si sono sentiti offesi, ma era una battuta. La cosa è stata strumentalizzata, sono stato impiccato per una frase". Solo una battuta, dunque, costata al Senatùr la mozione di sfiducia presentata dal Pd che però, di fronte alla retromarcia del leader del Carroccio decide di evitare il passaggio parlamentare che si presentava difficile per il Senatur e per la tenuta della maggioranza visto che anche i finiani, oltre alle opposizioni, erano pronti a votare contro il ministro.
La posizione del Pd e di Di Pietro. "Abbiamo già ottenuto il risultato perché, rispetto alle altre volte, ci sono state scuse formali", spiega il capogruppo Dario Franceschini. "Un risultato e una vittoria di una mozione - aggiunge - che metteva molta paura sia nel merito sia per le modalità di votazione". Questo segna per Franceschini un precedente: "E' un'iniziativa che si potrà ripetere altre volte se un ministro avrà comportamenti incompatibili con le proprie funzioni".
E anche l'Idv si mostra conciliante. "Prendiamo atto delle scuse formali di Bossi - ha detto Antonio Di Pietro - proprio per non alimentare ulteriori polemiche, le accettiamo nella speranza che questa storia possa servirgli da lezione". Poi l'ex pm aggiunge: "ci auguriamo vivamente che la prossima volta il ministro Bossi si ricordi del ruolo che ricopre, del suo giuramento sulla Costituzione, e che si morda la lingua prima di offendere in questo modo becero gli italiani".
Alemanno: "Scuse accettate, ma venga in Campidoglio". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, accetta le scuse di Bossi ma invita i vertici della Lega in Campidoglio per fare chiarezza. "Tutte le strumentalizzazioni su questa vicenda devono terminare - dice il primo cittadino di Roma -. Però vorrei che ci fosse chiarezza anche politica per il futuro in maniera tale che ci sia, come era nel patto iniziale, rispetto per Roma Capitale, in sintonia col progetto del federalismo fiscale. Credo sia opportuno fare un incontro, che a me piacerebbe avvenisse in Campidoglio, con Bossi, Calderoli e Tremonti". Anche il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, considera le scuse di Bossi ai romani "un bel gesto, di cui sicuramente bisogna prendere atto. Mi auguro e sono convinto che si possa voltare pagina senza insulti e offese".
Bondi: "Bossi galantuomo". Lodi alle scuse di Bossi giungono dal ministro della Cultura e coordinatore del Pdl Sandro Bondi. "Bossi ha nuovamente testimoniato di essere non solo un leader politico autorevole ma anche un galantuomo raro nella vita politica italiana" afferma Sandro Bondi, il cui giudizio è ribaltato dal presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi: "Le scuse di Bossi sono tardive, poco convinte e assolutamente insufficienti. Non risolvono in alcun modo il problema della violenza verbale della Lega e dei quotidiani attacchi all'unità nazionale, alle istituzioni e alla Costituzione. La politica è stata sino ad oggi troppo condiscendente nei confronti della Lega. E' il momento di dire basta".
(30 settembre 2010)
1 commento:
SCUSE UN CAZZO! E' UNA VITA CHE QUESTO ROZZO ILLETTERATO VOLGARE INDIVIDUO INSULTA TUTTO E TUTTI E OGNI VOLTA VIENE FATTA PASSARE PER UNA BATTUTA DALLA PARTE POLITICA CON LA QUALE SI E' "ALLEATO". NON SOLO, PER ME STA PERDENDO CONSENSI NELLA BASE PERCHE' PROMESSE TANTE (SONO 15 ANNI CHE CI CAMPANO SOPRA) RISULTATI ZERO.
Posta un commento