Rispetto ai fischi riservati al presidente del Senato Schifani, ospite ieri alla festa del Pd a Torino, pubblico una mia intervista rilasciata al quotidiano "
Antonio Di Pietro: "Contestatori? Ma questi sono difensori della legalità, resistenti, altro che contestatori".
Antonio Di Pietro: "Siamo alla fiera dell'ipocrisia, del perbenismo e dell'inciucio".
Antonio Di Pietro: "E questo è deprimente. La cosa peggiore è prendere atto che abbiamo a che fare con una classe politica lontana dal popolo che se la prende con chi interpreta la voce del popolo".
Antonio Di Pietro: "Ma quando un cittadino si può ribellare? In uno Stato di diritto ci dev'essere un luogo per far sentire la propria voce. E dove se non in un comizio pubblico? Solo nei regimi è vietato contestare. Solo Gheddafi, quando è venuto ha preteso incontri blindati".
Antonio Di Pietro: "Sembra che in questo Paese non stia succedendo niente. Facciamo finta che non ci sia una cricca piduista e fascista che ha occupato le istituzioni, approvando leggi liberticide e ad personam che violano
Antonio Di Pietro: "Il presidente della Repubblica, messo nei suoi panni ha il dovere, oltre che il diritto, di difendere il ruolo della seconda carica dello Stato. C'è una nobile preoccupazione dietro le sue parole. Ma non è una buona ragione per zittire il popolo".
Antonio Di Pietro: "E lo rivendico. Rivendico la contestazione e l'esasperazione dei cittadini a Como e a Torino. E poi, io a Torino, dal Pd, ci sono stato. Qualche giorno fa, a dibattere con Franco Marini. C'erano migliaia di persone. È stato un tripudio di consensi per me. E per Marini molti fischi".
Antonio Di Pietro: "Ma quale claque: eravamo 10 gatti. C'è un popolo reale che vota e che non ne può più di questa opposizione con la cravatta al collo e la camicia bianca".
Antonio Di Pietro: "Io sto cercando di denunciare la truffa mediatica di un Berlusconi che non ha più il carisma di anni fa. A me l'Alleanza democratica proposta da Bersani sta bene: l'obiettivo è cacciare Berlusconi. Ora, però, c'è da fare il contenuto. E il Pd deve decidersi: o sta di qua o sta di là, con i Fini e i Casini. In tal caso, l'Idv resterà un punto di riferimento per la difesa di certi valori".
Antonio Di Pietro: "L'obiettivo è quello di un governo che duri il battito d'ali di una farfalla. Per una maggioranza simile bisogna avvicinarsi anche a quei finiani che hanno rotto e hanno segnalato il problema della legalità. Poi, una volta sfiduciato Berlusconi ognuno per la sua strada".
Antonio Di Pietro: "C'è un popolo che reagisce. Questo clima mi ricorda gli albori di Mani pulite: ci sono migliaia di persone che si sono rotte di sentirsi prese in giro, umiliate e offese. Quelli che se ne lamentano, anni fa vedevano come una liberazione la gente che scende in piazza".
Antonio Di Pietro: "Parlava al suo popolo, al popolo del Pd. E se l'ha definito così, vuol dire che questi dirigenti non riconoscono più neanche i propri elettori".

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