mercoledì 29 settembre 2010

Un referendum contro Masi


di LEANDRO PALESTINI

Mentre i duemila giornalisti Rai sono chiamati dal sindacato Usigrai a sfiduciare il direttore generale Mauro Masi, oggi nel Cda Rai si parlerà del "caso" Santoro, di una possibile sanzione disciplinare che il dg Masi medita di comminare al conduttore che ha osato criticarlo sin dalla prima puntata di Annozero (il cartellino rosso potrebbe tradursi in una o due settimane di sospensione). "Dal Cda che mi aspetto? Un premio di produzione per il risultato di ascolto ottenuto la scorsa settimana", risponde con ironia Michele Santoro, autore del famoso monologo del "vaffanbicchiere". "Noi stiamo lavorando regolarmente per la messa in onda della seconda puntata di Annozero" garantisce il giornalista, che dedicherà la puntata di domani alla più stretta attualità politica, alla verifica interna alla maggioranza. Ma stamattina, contro Santoro, a viale Mazzini si terrà un sit-in del movimento Riva Destra (cui aderiscono i circoli Pdl, i movimenti per l'Italia Lazio ed Europa sociale).

Mauro Masi è in bilico. C'è chi sostiene che Berlusconi non ha gradito gli esiti della sua direzione. E, tra una decina di giorni, nelle redazioni di Tg e Gr saranno sistemate le urne per votare la sfiducia al dg Rai. Mentre in azienda si diffondono voci di tagli. "La misura è colma. A tre mesi dall'illustrazione del piano industriale, siamo ancora al punto di partenza", spiega Carlo Verna, segretario Usigrai, "per risanare i conti dell'azienda, il direttore generale è capace di proporre solo l'esternalizzazione e la cessione di pezzi della Rai". Al dg Masi si rimprovera di non porre rimedio agli "insuccessi" del Tg1, dove il barometro degli ascolti indica tempesta. Nel mese di settembre 2009 l'audience era sopra i sei milioni (28.83% si share), il settembre 2010 viaggia a una media di 5milioni 465mila spettatori (share 25.63%). Mancano all'appello 550mila utenti. La performance del Tg1 delle 20 di lunedì scorso? 23.85% di share. Troppo poco per l'Ammiraglia.

Ieri, il Cda Rai ha approvato (a poche ore dalla messa in onda) il contratto con la Fandango Tv per la trasmissione "Parla con me" di Serena Dandini. Ma il via libera non è stato unanime. Angelo Maria Perrone ha votato contro, e ci sono stati due astenuti: i consiglieri Antonio Verro e Alessio Gorla del centrodestra. Il tenore delle interviste concesse dalla Dandini al TgLa7 di Mentana e a L'Espresso ("questa è la peggiore Rai di sempre") sono state criticate in particolare dal consigliere Verro. Ma la squadra di "Parla con me" non rinuncia al diritto di satira. "Non volevano il divano rosso. Dalla Rai ci hanno chiesto di cambiare il colore", rivela un autore. Ma ieri al debutto Serena Dandini e Dario Vergassola hanno letto e scherzato su alcune direttive del regolamento Masi, ringraziando l'azienda per il "lancio" del talk show. Ed è stato trasmesso lo spot bloccato con la parodia di Augusto Minzolini (Max Paiella), invidioso di Mentana, isterico sulle note del Requiem di Mozart.

Masi reagirà anche a questi graffi satirici? Sarà difficile. Dovrà abituarsi alle impertinenze di Dandini & Co., mentre sul "caso" Santoro c'è chi fa notare che il cda non ha poteri sanzionatori verso i dipendenti. La procedura per una sanzione è complicata: il direttore generale è tenuto a inviare al dipendente la contestazione, quindi deve aspettare cinque giorni per la risposta, infine può replicare. In pratica, la puntata di domani di Annozero è salva. Poi si vedrà.

(29 settembre 2010)

2 commenti:

zicin ha detto...

Meno male!!!
Ma Minzolini manco se ne va???
Waka waka

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ANCORA NO, MA PRIMA O POI ... PIU' PRIMA BADA!