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Sabato si rischiano fischi al segretario Epifani Ma Landini non rinuncia alla linea dura
di Salvatore Cannavò
Non è la prima manifestazione importante che la Fiom organizza. Nel corso della sua storia ne ha fatte altre forse ancora più rilevanti. Ma quella del 16 ottobre a Roma (in Piazza S. Giovanni) è certamente molto delicata. Perché la Fiom esce da una fase in cui è stata messa all’angolo dalla Fiat, con la vertenza Pomigliano, poi da Federmeccanica e Confindustria, con l’avvio delle trattative separate per le deroghe al contratto nazionale. E' stata attaccata dai segretari confederali di Cisl e Uil, Bonanni e Angeletti, pronti a rimproverare al sindacato di Maurizio Landini, irresponsabilità e poco senso della negoziazione. Con Cisl e Uil ci sono stati poi scontri aspri davanti alle sedi sindacali. Infine, si trova a dover gestire una difficile partita in casa, con il sindacato diretto da Guglielmo Epifani in procinto di riaprire la concertazione con la Confindustria di Emma Marcegaglia che prima o poi dovrà affrontare gli stessi temi che affliggono la Fiom.
QUEST'ULTIMO aspetto è certamente il più delicato, perché la Fiom è parte della Cgil e un conflitto tra le due organizzazioni avrebbe conseguenze distruttive. Guglielmo Epifani parlerà il 16 in piazza, sarà lui a chiudere la manifestazione e non è un mistero che dopo le tensioni dei giorni scorsi di fronte alle sedi della Cisl, ci sia anche il timore di una contestazione di piazza nei confronti del segretario generale della Cgil.
IN REALTÀ, se tensione ci sarà, avverrà sul piano squisitamente politico. Perché ormai è chiaro che Landini dirà apertamente che di fronte alle richieste di Fiat e Federmeccanica, definite “incostituzionali”, per la Cgil è tempo di dichiarare lo sciopero generale. Lo ha detto ieri mattina all'attivo dei delegati della Fiom lombarda, lo ripete nelle riunioni riservate, lo ha detto anche ieri pomeriggio nel confronto a quattr'occhi avuto proprio con Epifani.
E anche questo incontro è sintomo di una relazione delicata. Convocato come riunione congiunta delle segreterie di Fiom e Cgil per discutere della manifestazione del 16, l’appuntamento è stato “declassato” dallo stesso Landini a colloquio personale dopo che la Cgil aveva dato l'idea di voler ottenere delle sanzioni disciplinari nei confronti dei militanti Fiom di Bergamo e di Livorno che avevano manifestato davanti alla Cisl. Il no alle sanzioni è stato ribadito ancora ieri da Landini anche se la Fiom non si tirerà indietro quando si tratterà di condannare politicamente atti di intolleranza o elementi di tensione. Ma il punto resta la manifestazione del 16. Che succederà quando parlerà Epifani? I più ottimisti credono che sarà la piazza a dare la risposta scandendo con molta forza lo slogan “sciopero generale” e facendo così la dovuta pressione sul resto della Cgil che, da parte sua, non ha minimamente messo all'ordine del giorno una simile prospettiva.
L'unica scadenza finora messa in agenda è una manifestazione nazionale prevista per il prossimo 27 novembre. Un po’ troppo in là per soddisfare la necessità della Fiom di segnare qualche risultato e resistere alla vertenza che è già avviata all'interno del gruppo Fiat, ma non solo.
LA PRESSIONE ci sarà perché la manifestazione del 16 sarà anche una grande manifestazione popolare. Le adesioni continuano a crescere, come si legge sul sito della Fiom. Ci sono quelle politiche, dall’Idv a varie forze di sinistra. Non il Partito democratico (almeno finora, ma all'assemblea di Varese il tema non è stato toccato), quelle sociali. Ieri il sindacato metalmeccanico ha avuto due incontri preliminari, con gli studenti universitari e con il comitato promotore del referendum sull'acqua. Dalle università, che la scorsa settimana sono tornate a mobilitarsi contro il ddl Gelmini, la partecipazione è in pieno movimento. Ieri, oggi e ancora domani ci saranno assemblee nelle varie facoltà, il 14 ci sarà “l'assedio” a Montecitorio e il movimento si prepara a una grande partecipazione il 16 con un proprio corteo autonomo che partirà proprio dalla Sapienza. Grande disponibilità alla partecipazione anche dai comitati per l'acqua pubblica dopo che lo stesso Landini aveva partecipato alla loro assemblea nazionale del 17 settembre a Firenze.
E POI CI SONO la società civile e i movimenti. La rivista MicroMega ha laciato un appello firmato da Paolo Flores d’Arcais, Andrea Camilleri, Margherita Hack e Don Andrea Gallo, a cui hanno aderito molti altri da Sabina Guzzanti ad Antonio Tabucchi. Dal mondo universitario adesioni anche del fisico Giorgio Parisi, dello storico Angelo D'Orsi. Ora la Fiom attende anche l'adesione del “Popolo viola."
1 commento:
LA FIOM E' IRRIDUCIBILE E FA BENE. LA CGIL DOVREBBE INDIRE UNO SCIOPERO NAZIONALE PER LO SMANTELLAMENTO IN ATTO DELLE LEGGI IN MATERIA DI LAVORO, LA CONTRATTUALIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE, IL DIRITTO DI SCIOPERO ...
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