giovedì 21 ottobre 2010

LETTERA APERTA AL DIRETTORE DE IL CITTADINO DI LODI

Caro Direttore,

devo manifestarle la mia gratitudine per la presentazione fatta sul quotidiano da lei diretto nella sezione Cultura & Spettacoli il giorno 14 ottobre, in previsione della presentazione ufficiale del libro da me scritto “La mia vita dentro. Le memorie di un direttore di carceri” il giorno stesso col patrocinio del Comune di Lodi e del suo Assessorato alla cultura, nella saletta ‘Carlo Rivolta’.

Il suddetto assessorato ha inviato ben 2.000 mail e 300 inviti scritti e ciononostante la saletta, che dispone di 100 posti a sedere, era desolatamente semi-vuota.

C’erano 32 persone, compresi parenti e coinquilini e il dr. Gianni Pera, Assessore al bilancio del comune di Lodi.

Va ricordato che la presentazione è stata fatta, egregiamente, dall’Assessore alla Cultura, dr. Andrea Ferrari, che conosco bene per averlo avuto come assistente volontario a Lodi per un lungo periodo, il quale ha anche ricordato la nascita del mensile “Uomini Liberi”, del quale io ero il direttore responsabile e lui principale redattore, mensile che era pubblicato associato al suo giornale in uno speciale inserto, da me fatto stampare in 1.000 copie in carta patinata distribuite gratuitamente alla cittadinanza.

In previsione della presentazione della II^ edizione, di cui non avevo disponibilità, mi sono premurato di inviare copia della I edizione, oltreché a lei, anche alle seguenti figure istituzionali:

  1. Presidente del Tribunale;
  2. Procuratore della Repubblica;
  3. Prefetto, che ha ringraziato e declinato l’invito per precedenti impegni;
  4. Questore, che ha ringraziato;
  5. Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, che ha ringraziato;
  6. Comandante della Guardia di finanza;
  7. Direttore del carcere, per la biblioteca detenuti.

Eppure, nonostante le 2000 mail e i 300 inviti scritti, la saletta era semi-vuota.

Mi sono premurato di rappresentare al Sindaco, il suo Comune patrocinava l’evento, che era di tutta evidenza che l’attenzione verso il mondo del carcere era del tutto scemata e l’interesse verso uno spaccato di vita italiana, mediata dagli occhi di un direttore, che vi ha trascorso 40 anni della sua vita, che ha diretto 7 carceri come titolare ed altre 22 come ‘missionario’, è inesistente, nonostante si siano preoccupati di scrivere prefazioni il dr. Piero Luigi Vigna - procuratore nazionale antimafia in pensione, il dr. Aldo De Chiara – procuratore aggiunto della Repubblica a Napoli, il dr. Luigi Pagano – dirigente generale e provveditore regionale delle carceri lombarde – intervenuto alla manifestazione, il dr. Pierluigi Morini, valente psicologo nonché autore di un libro (“La cura dell’orco”), in cui racconta come nel carcere lodigiano ci siamo occupati anche dei ‘sex offenders’ e di pedofili.

Questo mi fa pensare che l’opera di sensibilizzazione non sia stata sufficiente a smuovere il torpore delle coscienze, non solo del tessuto sociale lodigiano, ma che degli ambiti istituzionali correlati al funzionamento di un carcere.

L’autore sopporta bene lo schiaffo morale, si spera involontario, ricevuto informando che il volume è disponibile - si crede in poche copie – presso la libreria Sommaruga.

L’autore invita i lettori del suo quotidiano a consultare le numerose recensioni ricevute, presenti nel sito dell’editore, al seguente link:

http://www.infinitoedizioni.it/prodotto.php?tid=89

Cordialmente.

LUIGI MORSELLO

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