

Il Lodo Alfano, vale a dire l'immunità per le massime cariche costituzionali, sembra avviarsi verso uno stop definitivo almeno nell'ambito di questa legislatura. Il lodo Alfano «secondo me finisce su un binario morto» sostiene Italo Bocchino, capogruppo di Fli alla Camera, intervenendo alla trasmissione di Rai Tre «Agorà». «Sono convinto che alla fine si toglierà la reiterabilità e la norma si voterà così come era quando avevamo fatto l'accordo, ma ho anche l'impressione che questo lodo Alfano non andrà da nessuna parte», ha spiegato. «Noi siamo favorevoli al lodo Alfano così come l'avevamo concordato, senza la reiterabilità», ha insistito, «rispetto all'accordo che avevamo fatto è stata aggiunta la reiterabilità su cui noi non siamo d'accordo, perchè finisce che se uno si candida e viene eletto più volte questo diventa un'immunità».
LEGITTIMO IMPEDIMENTO - E sul fronte del Pdl c'è chi pensa anche di correre ai ripari, ampliando l'applicabilità della legge sul legittimo impedimento, che però sarà sottoposta il 14 dicembre prossimo al giudizio della Consulta che dovrà vagliarne la costituzionalità. «Quando lo scudo è entrato in vigore nel 2008 si parlava di cinque anni, la durata di una legislatura. Il Lodo Alfano entrerebbe in vigore nel 2012 e quindi varrebbe per un anno? Bisognerebbe estendere il legittimo impedimento fino alla fine di questa legislatura e poi introdurre il Lodo Alfano» spiega il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato Carlo Vizzini (Pdl) che ha suggerito in tv a «Omnibus» su LA7 una via nuova per il Lodo Alfano. «Che senso ha - si è chiesto Vizzini - il Lodo Alfano per un anno?». «Non abbiamo nessuna premura», ha aggiunto. « Il Consiglio di Stato ci ha fatto notare alcune cose: lavoriamo per trovare un'altra forma ma non abbiamo la premura di arrivare al 14 dicembre con un provvedimento già pronto. Le polemiche politiche - ha aggiunto Vizzini - oscurano il lavoro che poi si fa».
Redazione online
28 ottobre 2010

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