Porta a Porta costa il doppio di Annozero, ma Bruno guadagna 5 volte Michele. Il costo di Porta a Porta per ogni mille ascoltatori è quasi il doppio di quello di Annozero
Sarà anche un’azienda pubblica, ma è pur sempre una società per azioni. Eppure scoprire quali sono i prodotti di successo della Rai e quali i bidoni è impresa da agenti segreti, perché i costi (e le perdite) dei singoli programmi sono tra i segreti meglio custoditi del Paese. Ma incrociando i dati ufficiali, si riesce comunque a rompere il muro di riservatezza che circonda viale Mazzini.
Se consideriamo il 2009, ognuna delle 29 puntate annue di Annozero costa 194 mila euro e viene vista in media da quasi cinque milioni di persone (4.942.370) con uno share del 20,08 per cento. I costi vengono interamente coperti dai ricavi pubblicitari, che sono più del triplo: consultando il listino prezzi della Sipra, la concessionaria per la pubblicità della Rai, vediamo che ogni spot di Annozero della durata di 30 secondi, nell’autunno 2009, è stato venduto a prezzi oscillanti tra i 59 mila e i 66 mila euro. Annozero vende di media 20 spot per un totale di 600 secondi a serata.
Il listino prezzi degli spot
Su Rai1 Porta a Porta, il programma di Bruno Vespa, va in onda 110 volte all’anno più speciali estivi. Il costo della trasmissione è 70 mila euro a puntata, che lievitano a 84 mila quando passa in prima serata. L’ascolto medio è del 16,44 per cento di share con 1 milione e mezzo di telespettatori (1.410.314). Porta a porta riesce a vendere in media soltanto 360 secondi di pubblicità a serata al prezzo (dati Sipra dell’autunno 2009) di 28 mila euro ogni 30 secondi. 28 mila euro contro circa 60 mila: ma il confronto tra la “redditività” di Santoro e quella di Vespa deve tener conto del fatto che vanno in onda in orari e su reti diverse, Rai1 è più forte di Rai2, ma la seconda serata per gli inserzionisti vale molto meno del prime time . Si può però calcolare quanto devono pagare i telespettatori che pagano il canone per ciascuna delle due trasmissioni. I costi diAnnozero, spalmati sui contribuenti, sono di 30 centesimi di euro ogni mille ascoltatori, per Porta a porta si spendono invece 50 centesimi. Solo L’Ultima parola, la trasmissione settimanale di Gianluigi Paragone in seconda serata su Rai2, costa più di quella di Vespa tra i programmi di informazione: 70 centesimi ogni mille ascoltatori se consideriamo i dati forniti dal conduttore stesso, 98 centesimi secondo quanto risulta al Fatto Quotidiano. Le altre principali trasmissioni d’informazione della Rai sono, in proporzione, meno care: Report di Milena Gabanelli costa 40 centesimi ogni mille ascoltatori (e 139 mila euro a puntata) e Ballarò di Giovanni Floris 27 centesimi (e 110 mila a puntata). Ecco gli ascolti: quasi 4 milioni in media col 15,54 per cento di share per Ballarò, e quasi tre milioni per Report (12,22 per cento di share), entrambi su Rai3.
Nonostante la Sipra si rifiuti di fornire i dati complessivi e dettagliati, sappiamo che Report, a novembre dell’anno scorso, ha venduto 720 secondi di pubblicità per ogni puntata. Prezzo: 55mila euro ogni 30 secondi. Ballarò ha venduto 360 secondi, proprio come Porta a porta, con la differenza però che gli inserzionisti hanno pagato per Floris 54mila euro ogni 30 secondi, circa il doppio che per Vespa. C’è però una variabile cruciale, e dunque riservatissima, per valutare nel concreto se un programma per
Lo sconto top secret
Quando l’azienda vende gli spazi pubblicitari agli inserzionisti, infatti, concede sconti del 40 o 50, persino 60 per cento. Si possono solo fare ipotesi: il pubblico di Santoro, per esempio, è più pregiato perché più giovane (nella fascia 43-53 anni), in quello di Vespa abbondano invece i pensionati, a basso reddito e dunque target secondario per la pubblicità. E’ fisiologico, quindi, che
Anche l’Ultima parola abbassa la media di rete (di 1,1 punti di share) portando a casa 759 mila spettatori a fronte della media di 976 mila che ha Rai2 in seconda serata. Perde anche Lucia Annunziata su Rai3: il suo In mezz’ora, in onda nella fascia difficile della domenica pomeriggio (su Rai1 e Canale 5 ci sono i contenitori di varietà) , viene seguito dal 7,77 per cento di share rispetto a una media di rete dell’8,54 per cento. Ma la trasmissione dell’Annunziata non viene interrotta da break pubblicitari, inizia subito dopo il tg e viene seguita solo da promo di altri programmi di Rai3, dunque non pagati. Questo significa che i 25 mila euro lordi, cioè il costo di ogni puntata, non vengono coperti da alcun ricavo.
Gli stipendi non sono però proporzionati ai risultati di ascolto: in testa c’è infatti Bruno Vespa, con i suoi 2,12 milioni di euro all’anno. Vespa ha aumentano il suo stipendio base da
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