venerdì 26 novembre 2010

Palamara: "La Giustizia è al collasso"


La giustizia in Italia «è al collasso». Il «cattivo funzionamento del servizio» e, quindi, «il mancato rispetto della ragionevole durata del processo assumono carattere oggettivamente prioritario e necessitano di interventi urgenti». È l'allarme lanciato dal presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara, nella sua relazione introduttiva al 30esimo congresso del sindacato delle toghe.

Il «preciso intento» della magistratura associata, osserva Palamara, è quello di «voltare pagina, lasciando alle spalle ciò che in questi anni non ha funzionato nella macchina giudiziaria, nei rapporti tra politica e magistratura, ma anche al nostro interno, dando centralità ai temi dell'autoriforma, della questione morale e dell'organizzazione». Il rapporto Doing Business 2011, della Banca Mondiale, che annualmente indica i Paesi in cui è vantaggioso investire e che è stato pubblicato qualche giorno fa, rileva Palamara, colloca ancora l'Italia «all'80esimo posto (su 183), non più dopo Angola, Gabon, le molte Guinee, Sao Tome, come quando eravamo al 156simo posto, e tuttora meglio di Liberia, Sri Lanka e Trinidad.

E ancora: per Palamara nei rapporti tra politica e toghe si è assistito ad «un'assurda campagna di denigrazione» tesa a «minare la credibilità della magistratura davanti agli occhi dei cittadini, facendo leva, con un gioco evidentemente facile, sulla generale delusione per le mancate risposte alla legittima ansia di giustizia». Per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è però «indispensabile il recupero della fiducia del cittadino nel sistema giudiziario, anche attraverso un corretto rapporto tra magistratura e politica». A questo fine, ha aggiunto il Capo dello Stato, «l'Anm resta ed è più che mai, un interlocutore rappresentativo ed essenziale in una fase delicata nella quale è indispensabile il recupero della fiducia del cittadino nel sistema giudiziario, anche attraverso un corretto rapporto tra magistratura e politica».

Sul tema della Giustizia è intervenuto anche il il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ha sottolineato come l'autonomia della magistratura «costituisce un presupposto della sua stessa indipendenza e ne rappresenta il fondamento. Se la magistratura non fosse autonoma, vale a dire non si desse essa stessa, nell'ambito delle leggi che ne disciplinano l'attività, le regole per il funzionamento organizzativo del servizio giustizia, ne discenderebbe un vulnus per la sua stessa indipendenza».

10 commenti:

Unknown ha detto...

Ecco, ci mancherebbe solo che la magistratura non fosse più autonoma e assisteremmo alla definitiva mazzata alla DEMOCRAZIA.
Non ce la farà il boss.
Cristiana

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Quello è un osso duro, però mi sembra di aver colto qualche segnale. Fini ha detto che se anche B. non avrà la fiducia non si andrà ugualmente ad elezioni. Sai perché? Perché ci sono 118 senatori e 240 parlamentari che non hanno maturato la pensione (2 anni, 6 mesi e 1 giorno di legislatura, un vitalizio 3.000 euro). Questi si coaguleranno in una maggioranza che servirà per arrivare alla maturazione della suddetta pensione e, magari, cambieranno la legge elettorale.

Adduso ha detto...

Il Magistrato è una figura assimilabile al Medico. Infatti, entrambi devono decidere in piena autonomia o collegialmente. Tanto è vero che non è lo Stato che dice al medico di operare o non operare un paziente. E così è il magistrato quando fa le indagini (diagnosi nel caso del medico) o emette una sentenza (opera nel caso del medico). Non è invero lo Stato che dice al magistrato indaga qua o lì, oppure assolvi o non assolvi. Ora se un medico sbaglia la diagnosi o l’operazione, per imperizia, o altro, paga di persona sia penalmente che civilmente. Lo stesso deve essere per il magistrato che per indolenza, o altro rovina una o più persone. Il resto sono pretese prepotenti di una intimidatrice casta di innominabili ed intoccabili che sono diventati i magistrati, basta dire che si giudicano tra di loro. Qui non è una questione di essere, come qualcuno per deviare l’argomento tira in ballo, con o contro la mafia. Personalmente per i mafiosi avrei quasi difficoltà a sostenere una moratoria contro la pena di morte. Al contrario si tratta di ristabilire un equilibrio civile nella nostra società poiché, risaputamente, i Distretti Giudiziari sono divenuti dei centri di Potere ‘’invisibile’’ in quanto per Legge non devono dare conto ed hanno alcuna responsabilità.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ADDUSO, HO PUBBLICATO IL TUO TARDIVO COMMENTO MA NON LO CONDIVIDO PER NIENTE, ANCHE PERCHE' CONTIENE NOTIZIE PRIVE DI FONDAMENTO (LA RESPONSABILITA' CIVILE DEI MAGISTRATI ESISTER) E VALUTAZIONI DI POLITICA GIUDIZIARIA ERRATE.
TI AVVERTO CHE COMMENTI DEL GENERE NON LI PRENDERO' IN CONSIDERAZIONE LA PROSSIMA VOLTA.

Francy274 ha detto...

Hai fatto bene a pubblicare il commento di Adduso. Non ci crederai, ma la persona a cui facevo cenno nell'altro mio commento, ieri ha detto le stesse identiche parole.
Ebbene, questa è stata la mia risposta :
"In Italia non è il sistema sancito dalla Costituzione che è sbagliato. Sono gli italiani a esserlo, perchè in ogni dove, in ogni ambiente, ci sono purtroppo coloro che aprofittano del ruolo che rivestono. E' la disonestà che non è punita. Se qui mi si parlasse di radiare dall'albo, o sollevare dall'incarico colui che commette un grave errore ai danni di un cittadino onesto, o dell'intera comunità, come avviene nelle vere democrazie, allora sarei d'accordo. Qui si parla di rivoluzionare un sistema perfetto, per colpa di chi ne trarrà benefici, e guarda caso sono proprio coloro che meritano di essere scacciati dall'Italia, non solo dal posto che occupano.
E' contro la disonestà e la scorrettezza che vanno rivisti certi comportamenti.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

REPLICA SEMPLICEMENTE PERFETTA!

Anonimo ha detto...

http://www.facebook.com/note.php?note_id=10150255663735363

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

QUESTO LINK L'HO PUBBLICATO, ANCHE SUL MIO PROFILO FB, MI E' SEMBRATO MERITEVOLE DI ATTENZIONE.

Anonimo ha detto...

La firma di un magistrato puo’ uccidere uguale che la firma di un medico, anzi, forse peggio perche’ uccide lentamente e non solo un malato ma l’intera famiglia della persona di cui egli si occupa; se poi valutiamo anche l’arroganza e il senso di omnipotenza del magistrato italiano viene da se che la riforma della giustizia e’ necessaria per il bene della societa’ italiana.
http://www.casosannino.com/18-anni-attendiamo-giustizia/

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

L'ULTIMO COMMENTO SI RIFERISCE AD UNA VICENDA DI GIUSTIZIA CIVILE ITALIANA: IL CASO SANNINO.
CHI LO VOGLIA PUO' MEDIANTE IL LINK ANDARE A LEGGERE COSA HANNO DA DIRE LE DUE PERSONE INTERESSATE.