lunedì 1 novembre 2010

Ruby, la versione di Lele Mora. Il caso sulle pagine degli altri giornali di oggi


Ruby e il premier, una storia anche oggi nelle prime pagine di tutte le testate. Vediamo cosa dicono gli altri

Il caso Ruby e i misteri della notte in questura. Tutti i quotidiani nazionali continuano a occuparsi delle incongruenze della vicenda. Ecco una rassegna degli articoli pubblicati questa mattina.

Corriere della Sera. Dal quotidiano di via Solferino emerge un nuovo particolare della notte tra il 27 e il 28 maggio scorso (la notte passata da Ruby nella questura di Milano, dopo essere stata fermata dalla polizia). Alle ore 19 Ruby arriva in questura per l’identificazione. Alle 23 arriva la telefonata del premier: Berlusconi parla con il capo di gabinetto della questura. Alle ore 24, questa è la novità pubblicata dal Corriere nell’articolo di Fiorenza Sarzanini, arriva una seconda chiamata. Stavolta è il caposcorta del premier a richiamare il funzionario di polizia. Vuole essere informato dell’evoluzione della vicenda, chiede ulteriori chiarimenti. Nel frattempo arriva il consigliere regionale Nicole Minetti. Infine alle 2, Ruby e la Minetti escono insieme, dopo avere redatto il verbale di “provvisorio affidamento”.

Repubblica. Il giornale diretto da Ezio Mauro pubblica due stralci della relazione di servizio della questura di Milano. In alcuni passaggi è possibile cogliere il presunto abuso d’ufficio da parte del premier. I funzionari nella notte tra il 27 e il 28 maggio si sarebbero resi complici “dell’interferenza illegale” del capo del governo. Secondo Repubblica, infatti, pressati dal Cavaliere, gli uomini della polizia hanno falsato le carte. Senza applicare le disposizioni del magistrato, che aveva dato disposizione di affidare la minorenne a una comunità protetta. Il quotidiano dedica una pagina a Veronica Lario, che in questi giorni ha lasciato la residenza di villa Belvedere. Troppe telefonate, in questi giorni, per la ex moglie del Cavaliere, che si chiude nel silenzio: “Ho già detto tutto”.

Libero. “Sono stufo di questa situazione. In Italia se aiuti una persona vuol dire fare del male”. Dopo avere annunciato il silenzio sul caso Ruby, l’impresario della televisione, Lele Mora rompe il silenzio. In un’intervista con Gianluigi Nuzzi, “Lele” spazia a tutto campo, difende sé stesso e il suo amico Berlusconi: “Colpiscono me per far cadere lui”. Indagato insieme al direttore del Tg4, Emilio Fede, per favoreggiamento della prostituzione, Mora parla dell’incontro con la minorenne marocchina: “Come mille altre ragazze, è venuta da me, diceva che era scappata dai genitori, dalla Sicilia. Si scusò anche di non avere con sé un documento. Ma mai e poi mai mi sarei immaginato che fosse minorenne”. In ogni caso, assicura “Lele”, è stato solo un gesto di cuore: “Li faccio tutti i giorni, chi mi critica, chi mi odia lo fa perché non conosce come vivo. Nel mio condominio ci sono 40 appartamenti, da sempre aiuto le ragazze, i giovani che hanno bisogno, un sostegno, un aiuto…. Anche Ruby, una storia vista mille altre volte. L’ho aiutata”. A proposito di Berlusconi: “Lo attaccano su ogni fronte. E’ dal 1986 che lavoro per lui, è un imprenditore meraviglioso, straordinario e il risultato è uno solo: finisco nel mirino perché tramite me vogliono colpire lui”. Infine difende sé stesso: “E’ da tre, quattro anni che sono sui giornali, prima lo scandalo di Vallettopoli finito in niente, poi mi hanno fatto fallire e sono contento di fallire. Sono stufo di questa situazione”.

Il Giornale. Di tre versioni per una sola inchiesta parla il quotidiano di via Negri. Tre differenti ricostruzioni: una di Monica Frediani, capo della procura di Milano, una di Annamaria Fiorillo, il pm che il 27 maggio era di turno in questura, e un’altra di Nicole Minetti, l’ex igienista dentale del premier, poi consigilere regionale del pdl. Tre versioni, dice il giornale, che rendono il mosaico ancora più confuso, e ricco di contraddizioni. Ma il giornale di Sallusti, parla anche del caso politico costruito attorno a Ruby. Punta il dito contro l’opposizione: “Dal Pd sceneggiata sulle dimissioni”.

Il Secolo XIX. Il quotidiano di Genova ricostruisce il periodo che Ruby trascorre nel capoluogo ligure. Matteo Indice e Roberto Sculli si concentrano su una corsa in taxi da Genova a Milano e su un fermo che la polizia effettua in piazza Caricamento, insospettita dalla presenza della ragazza marocchina a bordo di un AudiA4 in compagnia di un uomo molto più grande di lei. L’uomo, D.S., 44 anni, residente in Valbisagno, racconta ai cronisti di aver conosciuto Ruby all’Albikokka, un locale del levante genovese. “L’ho accompagnata a Palazzo dei Cigni, Milano due – racconta – è lì che Ruby ha preso i soldi, dieci pezzi da cinquecento euro in una busta. Una sera di fine settembre, mentre Ruby è in macchina con D., la polizia li invia aad accostare e mostrare i documenti. Il viaggio a Milano risale a qualche ora prima. La polizia trova la busta con i soldi, decisamente troppi per una minorenne senza lavoro fisso. “Ruby mi ha raccontato di aver ricevuto la busta da Augusto, il segretario di Lele Mora – spiega il proprietario dell’Audi – ma io non ne so niente, l’ho solo accompagnata, quella volta e nulla più”.

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