sabato 25 dicembre 2010

“In tv ci vado io e non tu” Lotta dura tra i berluscones


CARLO TECCE

Schierati e preparati per difendere il premier. Chi sbaglia viene esiliato dal piccolo schermo. Lupi il più utilizzato

Ora che la discesa in campo di Silvio Berlusconis’avvia al ventennio, l’unico motto è: credere, obbedire. E presidiare la televisione. Il deputato Maurizio Lupi, cattolico di Comunione e liberazione, incarna il verbo berlusconiano con intercalari familiari ai telespettatori: “Ma cosa dici?”. Oppure: “Pensa te…”. Sul sito personale, aggiornato con frequenza quotidiana, il vicepresidente della Camera custodisce le decine e decine, forse centinaia, di apparizioni in video. Con tante versioni diverse: Lupi in maglioncino e camicia bianca a Speciale Tg1, Lupi in giacca blu elettrico a Porta a Porta, Lupi in cravatta granata a Otto e mezzo, Lupi in uniforme cerimoniale al telegiornale di Enrico Mentana. E poi: Ultima Parola, Linea Notte, Unomattina: uno sforzo immane che richiede ubiquità (e tempo libero). Buono per ogni crisi e stagione, fedele senza tentennare: il re dei salotti. Destino oscurato per chi, a volte, osa dire no al capo. Non c’è spazio per missioni di pace o pasionarie gentili. Di legalità e ambiente, per carità. Il ministro Stefania Prestigiacomo? Censurata: “Non ho più visibilità . Niente più dibattiti in tv. Sempre altre colleghe preferite a me: sono stanca di essere emarginata”.

Lorenzin la mangia-comunisti
Può la Prestigiacomo eguagliare la foga scaccia-comunisti di Beatrice Lorenzin? L’ex coordinatore dei giovani di Forza Italia lotta con Debora Serracchiani a Otto e mezzo e ripete con ossessione, quasi fosse un mantra: “Così si comporta la sinistra!”. Avanza l’avanguardia di B. con le facce rassicuranti di Angelino Alfano, il ministro affaccendato in faccende di scudi e lodo, ma arruolato per difendere il governo e la riforma Gelmini. Occhio languido a Ballarò per commuovere gli studenti che protestano: “Io non potevo scendere in piazza perché i miei genitori mi pagavano l’università a Milano”. Ma il capolavoro di B. è Francesco Pionati, il piazzista di compravendite e mercati di vacche, il paladino dei “responsabili” con i vari Domenico Scilipoti e Bruno Cesario. Una vita nel pastone: prima da giornalista del Tg1, poi da segretario di se stesso del partito di se stesso, Alleanza di Centro. La folgorazione con una telefonata al congresso di Adc: chiama Berlusconi, risponde Deborah Caprioglio, protagonista di Paprika di Tinto Brass, nominata responsabile nazionale e cultura. Il presidente del Consiglio apprezza: “Che piacere!”. E Pionati assiste impalato sul palchetto dell’hotel Melìa. Poi per giorni tiene in ansia l’Italia: “Maurizio Grassano (Gruppo Misto) non vota la sfiducia”. Le telecamere braccano Pionati per conoscere le intenzioni di Grassano: “E che fa? Sta con me”. Pionati avrà convinto l’ex leghista a salvare Berlusconi torturandolo con l’inno psichedelico di Adc: “Alleanza di centro per l’Italia e per quelli che hanno voglia di cambiare, per la storia, per questa nostra patria da salvare, noi vogliamo difendere l’onore di chi non ha più santi da pregare”.

Capezzone: niente più prima linea
È per Daniele Capezzone la notizia più triste: Giancarlo Mazzucca è il nuovo portavoce del Pdl a Montecitorio. L’ex radicale staziona abbandonato in via dei Condotti a Roma, al freddo e al diluvio, per i due minutini con il Tg1. Non c’è posto per Capezzone in trasmissione, così sfoga il suo berlusconismo nelle agenzie di stampa: 900 comunicati nel 2010. Mancano due settimane a Capodanno, può arrivare a mille. La conta dei dispersi è lunga. Dov’è finita Daniela Santanchè? Il sottosegretario per l’Attuazione del programma temeva il voto del 14: “Se passa la sfiducia, devo andare via dall’Italia”. Per il momento, è andata via dalla televisione. Dicono che sia troppo aggressiva e poco efficace per capovolgere la realtà: meglio il placido Lupi (appunto) o il rampante Pionati (che fa convertire i deputati).

Anche Anna Maria Bernini, figlia d’arte, ha perso la parola. Scelta per espugnare l’Emilia Romagna dai rossi, per la Bernini la campagna elettorale è lontana: saltabeccava da un salottino all’altro con la coda dei capelli sempre in ordine. L’ha fregata nonna Annarella, il 26 ottobre scorso, durante una diretta con i telegiornali, cioè le telecamere, un microfono e zero domande. Striscia la notizia ha diffuso il video, una delizia per la Rete. La Bernini è seria, elogia B.: “Questo è un discorso importante e significativo che dimostra una grande cultura di governo”. Interviene Annarella: “Ma che sta a dì, che ve comprate ‘a gente!”. La deputata prova con la diplomazia: “Rispetto la sua opinione”. E la nonnina: “Ma io non ve rispetto. Siete dei mascalzoni. Perché non manda ‘sti zozzi in galera. Quelli divorziati che vanno a piglià ‘a comunione. Incanta la gente, incanta ai serpenti”. Annarella leader dell’opposizione.

Dal Fatto Quotidiano del 24 / 11 / 2010

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