Il ministro del Turismo giudica "diffamatorio" un articolo sulle consulenze concesse a una decina di suoi storici collaboratori. Ma dimentica di dire che sulla vicenda
Michela Vittoria Brambilla minaccia Il Fatto. E chiede un risarcimento da tre milioni di euro per l’articolo “Ufficio di collocamento Brambilla”, l’inchiesta pubblicata il 13 novembre scorso che ha svelato come una decina di fedelissimi della rossa di Calolziocorte (Lecco) abbiano beneficiato di contratti pubblici al ministero del Turismo da lei diretto.
Secondo il ministro, “l’elevata richiesta di risarcimento dei danni” è giustificata dal fatto che l’articolo è stato pubblicato nuovamente il 17 dicembre. Ma
Oltre ai contratti fatti agli amici, ci sono altre ombre nell’attività della Brambilla al ministero. Il Fattoha denunciato la sua abitudine di farsi portare in giro da elicotteri pagati con i soldi dei contribuenti e la nomina del suo compagno Eros Maggioni nel consiglio direttivo dell’Automobile club di Milano. Deve essere stata proprio una domanda sulla sistemazione del fidanzato all’Aci a innervosire la Brambilla: l’ha fatta tre giorni fa Luca Telese, giornalista del Fatto, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Che, senza difendere una ministra del suo governo, ha parlato di “casi spiacevoli”, aggiungendo che “su 100 persone è impossibile trovare 100 santi, qualcuno può essere abbastanza lontano dalla santità”. Salvo poi fare marcia indietro qualche ora più tardi, con una nota del portavoce Paolo Bonaiuti: “Il presidente Berlusconi ha potuto verificare l’assoluta e totale inconsistenza delle infondate accuse mosse al ministro Brambilla in cui il presidente ripone assoluta fiducia e che ha sempre dimostrato grandi capacità nella più assoluta trasparenza del suo agire”.
Nella sua richiesta di risarcimento al Fatto,
Alla responsabile del dicastero del Turismo replica la direzione del nostro giornale: “La ministra Brambilla minaccia Il Fatto e lo fa a scoppio ritardato, visto che gli articoli sulla sua molto personale gestione del ministero del Turismo sono stati pubblicati a novembre, preceduti da una memorabile puntata di Report sulle nomine al vertice dell’Aci. Siamo comunque lieti di poter affrontare in giudizio la ministra che, annuncia, si farà difendere dall’Avvocatura dello Stato, pagata con i soldi nostri. Saremo inoltre lieti di dedicare sul Fatto all’esemplare servitore dello Stato Brambilla una storia della sua mirabolante carriera. Infine, appena ricevuta la querela, la citazione e quant’altro, sarà nostra cura convocare i corrispondenti stranieri in Italia presso la sede della Stampa estera per illustrare al mondo da chi siamo governati”.
Ancora oggi
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