BALLESIO, NASI E GUELPA
La fuga di Niki e Fatima si è conclusa ieri, in tarda serata. Nicole Donis e Fatima Dermoumi, le due 15enni che da sabato sera tenevano col fiato sospeso Vercelli, sono tornate a casa a bordo di un’auto della squadra Mobile della polizia di Vercelli. Gli agenti sono andati a prenderle alla stazione Centrale di Milano insieme ai genitori di Niki, Stefano e Roberta, che le hanno riservato un lungo e caldo abbraccio. Le due giovani hanno atteso il loro arrivo con gli agenti della Polfer di Milano, al binario 21, dove hanno potuto cenare e riscaldarsi. «Stanno bene, sono serene e adesso al sicuro», confermano gli agenti. Un’avventura che si conclude nel migliore dei modi, quando molti temevano già un brutto epilogo. La pista della fuga volontaria, sostenuta sin dall’inizio dal capo di gabinetto Andrea Crucianelli, alla fine si è rivelata quella esatta. Le due hanno fatto una bravata, un colpo di testa figlio dell’incoscienza della loro età. Una fuga alla «Thelma e Louise» che, per fortuna, si è conclusa senza drammi.
Niki e Fatima, dopo le prime ore passate a Novara, si sono trasferite a Milano e poi a Brescia, forse con un’amica. Una sera conoscono in un locale di Brescia un ragazzo albanese di 18 anni e altri due amici, trascorrendo la serata con loro. Alle 3 escono dal locale e le ragazze chiedono di essere riportate in stazione. Vista l’ora il ragazzo albanese le convince a trascorrere la notte a casa sua, a Leno. Qui rimangono per un paio di giorni. Mercoledì però la svolta: una delle ragazze, probabilmente Fatima, si connette col pc di casa a Facebook, forse per scrivere ad un’amica o per chattare con qualcuno. Il contatto viene subito agganciato dalla Postale di Vercelli e girato alla Mobile di Brescia. Niki e Fatima però lasciano la casa poco dopo: forse il ragazzo albanese ha capito la situazione delicata o le ragazze hanno letto qualcosa su Facebook che le ha convinte a tornare. Niki e Fatima tornano verso Milano: gli inquirenti confermano un avvistamento sul treno che collega Bergamo a Milano. Dall’arrivo nel capoluogo lombardo al primo contatto telefonico di ieri sera la ricostruzione è ancora confusa. La chiave però è il cellulare di una delle due ragazze, quasi sicuramente quello di Nicole. Subito dopo averlo riacceso, la 15enne riceve alcune telefonate, sia dagli amici che la cercavano da giorni che dalla madre. «Sto bene, vogliamo tornare a casa», le poche parole di Nicole. La fuga di Niki e Fatima finisce quindi con l’intervento della Polfer di Milano Centrale che ha aiutato le due giovani.
Nel frattempo iera sera, spinte dalle voci che davano le minorenni in arrivo con il regionale delle 22,12, la stazione di Vercelli è stata letteralmente presa d’assalto da decine di ragazzini che hanno aspettato invano l’arrivo di Niki e Fatima. Preso dalla disperazione di non vederle arrivare, un gruppetto di ragazzini è anche salito su un treno per raggiungere Milano. «Voglio solo abbracciare Niki. Nient’altro. Non possono impedirmelo». Parole bagnate da qualche lacrima quelle di Cristina Valanzano, l’amica del cuore di Niki, che ieri sera l’ha aspettata per ore sui binari. Ma Niki e Fatima non hanno usato il treno per tornare: lo hanno fatto con l’auto della polizia, tra le braccia di mamma Roberta e papà Stefano.
1 commento:
LE FUTURE MAMME DEI CRETINI.
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