domenica 5 dicembre 2010

Yara sarebbe stata uccisa Tunisino fermato per omicidio


BERGAMO - Sono a una svolta le indagini su Yara Gambirasio, la ragazzina tredicenne scomparsa da Brembate Sopra il 26 novembre scorso senza lasciare tracce. Il tunisino bloccato nella notte su un traghetto è in stato di fermo con l'accusa di omicidio. Secondo gli inquirenti , l'uomo avrebbe sequestrato e ucciso la ragazza occultando poi il suo cadavere. Sono già partite le ricerche del corpo di Yara. Smentito il fermo di un secondo uomo, un italiano. Gli investigatori hanno lavorato tutta la notte a Bergamo, dove è stato trasferito il nordafricano al Comando provinciale dei carabinieri, presidiato fino all'alba da fotografi e giornalisti, senza che nulla trapelasse, soprattutto sul suo ruolo nel sequestro della ragazzina, scomparsa il 26 novembre. I carabinieri mantengono il più assoluto riserbo ma filtra la notizia che il tunisino è stato interrogato in carcere dal pm che segue l'indagine, Letizia Ruggeri della procura della repubblica di Bergamo.

La ragazza scomparsa

Le ricerche

Il cantiere perquisito

Le unità cinofile

Il giovane sarebbe un muratore e avrebbe lavorato a Mapello nel cantiere del centro commerciale dove i cani avevano portato gli inquirenti sulle tracce di Yara. L'uomo era tenuto d'occhio dagli investigatori dall'inizio della vicenda subito, dopo la scomparsa della ragazza.

"Che Allah mi perdoni, ma non l'ho uccisa io". Secondo indiscrezioni, sarebbe stata questa frase, intercettata al telefono, a convincere i Carabinieri che investigavano sulla scomparsa di Yara Gambirasio della responsabilità del magrebino sottoposto a fermo per sequestro di persona, omicidio e ora anche occultamento di cadavere. Pare che i sospetti fossero indirizzati nei suoi confronti quando l'uomo si è assentato dal lavoro nei giorni successivi alla scomparsa di Yara. L'uomo lavorava proprio nel cantiere del centro commerciale di Mapello dove i cani avevano più volte condotto gli investigatori. Accertamenti sono tuttora in corso sull'eventuale presenza di complici.

Intanto sale la tensione in paese e arrivano i rimi segni di intolleranza a Brembate Sopra. Quando si è sparsa la notizia del fermo di un operaio magrebino di 23 anni con l'accusa di omicidio, sequestro di persona e occultamento di cadavere, davanti alla casa della ragazza si è fermato un suv Audi dal quale è sceso un uomo che ha inalberato un bersaglio con la scritta 'Occhio per occhio, dente per dente'."Non ne possiamo più di questi immigrati - ha detto -, devono tornarsene a casa loro".

Anche un'altra persona è arrivata davanti villa Gambirasio urlando contro il presunto omicida. "Io non ce l'ho con lui perché è uno straniero - ha detto - non mi interessa di che razza sia, voglio però che sia fatta giustizia, vorrei che facessero a lui quello che ha fatto alla ragazzina". Brembate Sopra è un Comune di 7.800 abitanti da anni guidato da una giunta del Carroccio. "Qui non siamo razzisti - ha aggiunto un'altra signora passando - ma ci piace l'ordine e la tranquillità e qui non era mai successa una cosa come questa".

Le ricerche del corpo si sono improvvisamente concentrate su un punto preciso. In base a una segnalazione non ancora chiarita, carabinieri e vigili del fuoco stanno perlustrando il bosco che ricopre una collina a ridosso del centro sportivo del paese di Ambivere, a pochissimi chilometri da Brembate di Sopra. La strada di accesso alla collina è stata sbarrata. vigili del fuoco e militari stanno perlustrando il bosco.

Con le vicende delle ultime ore, assume nuovi contorni la testimonianza di Enrico Tironi, vicino di casa di Yara, a cui gli inquirenti sembravano non aver creduto. Subito dopo la scomparsa di Yara, il giovane aveva raccontato di aver visto la ragazza all'ora presunta del sequestro, nei pressi della sua abitazione, in compagnia di due uomini. Tironi era stato molto dettagliato, descrivendo l'abbigliamento di Yara e i due uomini, che a lui erano sembrati due adulti. Poco distante, aveva aggiunto Tironi, era parcheggiata una Citroen rossa ammaccata. Ma gli inquirenti avevano ritenuto infondata, almeno in apparenza, questa testimonianza al punto che nei confronti del giovane era scattata la denuncia per procurato allarme e falso. Tironi era stato sentito un'altra volta anche dal pm e, a quanto si era appreso, avrebbe correttola sua prima testimonianza.

(05 dicembre 2010)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Più sotto c'è l'immagine di un tipo di squalo che ha ucciso una turista tedesca a Sharm El Sheik, mentre nuova in quelle acque del mar Rosso.
Viene spontaneo il parallelo fra l'animale-squalo che uccide per fame e l'animale-uomo che uccide per turpi motivi.
Altrettanto spontaneo è il sentimento di orrore per una giovanissima vista spenta dal predatore-uomo.
Il predatore-squalo viene catturato ed ucciso, il predatore-uomo viene catturato e messo in carcere.
Qual è la differenza?