Lo scandalo delle uova e dei mangimi alla diossina si allarga in Germania e, dopo l’Olanda, colpisce anche il Regno Unito, dove sono stati esportati - secondo quanto ha annunciato ieri
In Germania, il numero delle regioni colpite è passato da otto a 10 su 16: alla lista si sono aggiunte l’Assia e il Baden-Wuerttemberg, ma il caso non è particolarmente allarmante, ha tenuto a sottolineare Bruxelles, che ha parlato di un livello di contaminazione «relativamente basso». Il governo della Merkel ha tuttavia disposto la chiusura di oltre 4.700 tra fattorie e aziende agroalimentari, in maggior parte in Bassa Sassonia. I provvedimenti sono stati presi in via cautelativa.
Delle 4.709 fattorie e aziende interessate, 4.468 sono in Bassa Sassonia, la cui capitale è Hannover, ha precisato il ministero dell'Agricoltura, fornendo un bilancio delle misure prese dai diversi Lander (regioni) implicati nello scandalo. A essere coinvolti sono soprattutto gli allevamenti di maiali. Gli scorsi novembre e dicembre sono stati consegnate in Bassa Sassonia 2.500 delle 3.000 tonnellate di grassi alimentari contaminati dalla diossina, utilizzati poi in mangimi e foraggio. Nel caso dell’Assia, è emerso che 320 cuccioli di maiali allevati con il mangime contaminato sono stati consegnati a una fattoria nell’Est della regione, mentre il ministero dell’Agricoltura del Baden-Wuerttemberg ha annunciato che prodotti contaminati - in particolare carne di maiale e uova - sono stati venduti ad aziende del Land.
Da Bruxelles, il portavoce del Commissario europeo per
venerdì 7 gennaio 2011
Allarme diossina in Germania: il governo chiude 4700 aziende
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