di Bruno Tinti
A parole va forte. Anche perché le Tv sono sue e può straparlare quanto vuole. I fatti sono diversi. “Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano? Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro la mafia o contro la camorra”.
Proprio vero. Solo che:
1) L. 20 /2/58 n. 75, art. 3: "È punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da lire
COME si fa ad identificare questo “chiunque”? Tutto quello che si sa, quando parte un’indagine di questo tipo, è che un certo numero di prostitute frequenta certi posti. Si sa anche che, dove ci sono prostitute, ci sono i pappa (non i papi, questi sono quelli che le pagano; i pappa sono quelli che le fanno prostituire e si prendono i soldi).
Quindi, per identificare i pappa, si controllano le prostitute.
Come? Sorvegliandole e intercettando i loro telefoni.
Dove le si sorveglia? Dovunque, si parte da dove abitano e le si segue fino a dove vanno a prostituirsi, così si vede chi le preleva e chi le accompagna (favoreggiamento della prostituzione).
Perché si intercettano i telefoni? Perché, attraverso le loro conversazioni, si capisce chi le ha portate dal Marocco (un esempio a caso) in Italia (induzione a trasferirsi in un altro Stato per prostituirsi) e a chi le prostitute consegnano i loro guadagni, in tutto o in parte (sfruttamento della prostituzione).
Quindi B. ha proprio ragione: è un’indagine che richiede un sacco di tempo, di uomini e di mezzi, proprio come le indagini per mafia o camorra. Anche perché la prostituzione è un affare tipico di mafia o camorra. Di indagini di questo tipo se ne fanno molte, in tutta Italia, sempre con questa metodologia. E questa, cominciata a gennaio 2010, è una delle tante.
Vero, le prostitute si prostituivano nella casa di B. E allora? Extra-territorialità? Liceizzazione del reato? Occhio di riguardo per le “utilizzate” da B.?
Attenzione: siccome la prostituzione in sé non è reato, è ovvio che B., che era il cliente, non era indagato, che quindi non è stato iscritto nel registro degli indagati e che l’indagine è andata avanti nei confronti dei pappa (e non di papi). Quando è stato iscritto come indagato? Quando si è scoperto che tra le prostitute che utilizzava ce ne era una minorenne; perché questo è un reato.
Resta da chiarire un punto: come si faceva a sapere che le prostitute erano prostitute e non ragazze di buona famiglia che allietavano la tavola di B.? Dalle intercettazioni. Si è partiti con un’informativa di polizia: quella e questa si prostituiscono ad Arcore; si sono messi i telefoni sotto controllo e si è accertato che questa, quella e tante altre si prostituivano.
QUINDI B. dice la verità; però la racconta in modo distorto. Fenomeno tipico della sua informazione, televisiva e giornalistica. “Tutto questo potrebbe capitare a chiunque di voi”. Vero. Se a qualcuno piacciono le puttane, se ha un sacco di soldi, se se le fa portare a domicilio da squallidi figuri che le sfruttano, se si scopa una prostituta minorenne ; sì, gli può capitare quello che è successo a B. Non vi pare giusto? Oppure pensate che si tratti di una normale attività economica da gestire con le regole del libero mercato e che non deve essere intralciata da giudici comunisti?
“I Pm hanno ordinato... perquisizioni – ... queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate, sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente, fotografati tutti i vestiti, sequestrati tutti i soldi, le carte di credito, i gioielli, i telefoni e i computer”. Parzialmente vero. Le prostitute sono state perquisite. Le perquisizioni si fanno regolarmente nei confronti di persone non indagate per cercare prove e corpi di reato. Per intenderci, gioielli e vestiti (ecco perché sequestro e fotografie, sono una parte del prezzo pagato per le loro prestazioni e bisogna accertare chi li ha comprati). E computer e cellulari: perché possono contenere file che provano i reati commessi. Ne avrò sequestrati decine. Quanto al disprezzo per la dignità ecc., la polizia di perquisizioni ne fa qualche centinaia al giorno; sono cose delicate e l’attenzione è massima. Se poi qualcuno si è comportato male, sia denunciato e sarà punito. Qualche volta è capitato.
Insomma, B. è un bugiardo pericoloso: perché non dice proprio palle (veramente anche, ma quelle sono innocue, non ci crede nessuno); però racconta le cose in maniera distorta. E i disinformati, poco intelligenti, accecati dal culto della personalità (anche se comincia a essere dura) trovano di che abbaiare in giro (specialmente in Tv) le loro salde e infondate convinzioni.
3 commenti:
La cosa triste è che sono davvero pochi a leggere questo tipo di articoli. Informarsi per darsi risposte e capire chi dice il vero e chi no, risulta faticoso alla stragrande maggioranza degli italiani. Ormai siamo tutti coinvolti in una interminabile faida fra pro e contro B., disiformati da una parte e dall'altra. B.voleva due schieramenti per scatenare una rivoluzione a comando? C'è riuscito alla grande, ora gli basta solo dare il via... e ci ammazzeremo fra poveri!
La cosa triste è che sono davvero pochi a leggere questo tipo di articoli. Informarsi per darsi risposte e capire chi dice il vero e chi no, risulta faticoso alla stragrande maggioranza degli italiani. Ormai siamo tutti coinvolti in una interminabile faida fra pro e contro B., disiformati da una parte e dall'altra. B.voleva due schieramenti per scatenare una rivoluzione a comando? C'è riuscito alla grande, ora gli basta solo dare il via... e ci ammazzeremo fra poveri!
Vero è! La scimmia è difficilissimo da togliersela dal groppone. In genere muore con il tossicodipendente! Questo poi è anche un cancro per curare e combattere il quale anche la Chiesa cattolica non vuole provare. Il che significa che, come nel 'ventennio', il tumore morirà assieme al paziente.
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