Molte stroncature, ma anche un apprezzamento importante al quale Massimo D'Alema teneva probabilmente molto. Se la proposta di dare vita a un fronte comune antiberlusconiano con il quale affrontare il voto anticipato avanzata dal leader del Pd in un'intervista a Repubblica ha incontrato la bocciatura di Pdl, Fli e Idv, ciò che agli occhi di D'Alema conta più di tutto è senza dubbio il plauso di Pierferdinando Casini. "Credo che sulla proposta di D'Alema occorra una riflessione molto seria. Non si può liquidarla con una battuta", spiega il leader dell'Udc parlando con Sky. Positivo almeno in parte anche il giudizio di Paolo Cento, esponente di Sinistra e Libertà.
Nessuna apertura invece da Futuro e Libertà, l'altro fondamentale interlocutore al quale si è rivolto D'Alema. "Non serve una Santa alleanza contro Berlusconi ma una alternativa credibile, liberale e riformista che sappia parlare al popolo del centrodestra ormai sgomento di fronte accanto accade", sostiene Adolfo Urso, interpellato dall'Agi. Berlusconi, secondo il coordinatore di Fli, "non ha fallito solo sul piano morale, ma anche e soprattutto su quello delle riforme, ed è questo il terreno dove può essere sconfitto, dando una prospettiva agli elettori che avevano creduto in quel sogno e che ora si sono svegliati in un incubo".
"Finalmente anche per D'Alema e Casini - dice - le elezioni anticipate non sono più un tabù ma una necessità democratica. Meglio tardi che mai". "Ora - aggiunge - bisogna dare forza politica a questa necessità sostenendo le mobilitazioni di piazza anche spontanee che in questi giorni ci sono e costruendo un'alternativa chiara e trasparente al berlusconismo. Per vincere questa sfida non basta essere contro Berlusconi ma è necessario indicare al Paese un progetto chiaro e convincente capace di affrontare in modo non neutro la crisi istituzionale, quella sociale, quella ambientale".
Per il resto in risposta alle parole di D'Alema sono arrivate per lo più stroncature. Antonio Di Pietro spiega ad esempio di condividere la necessità di andare quanto prima alle urne, ma non il 'come' andarci. "L'alleanza costituente" lanciata dal presidente del Copasir, per il leader Idv è infatti "un accoppiamento contro natura", una coalizione "senza un programma" perché troppo diversa e quindi "non convincente".
Sarcastici e velenosi i commenti che arrivano invece dalla maggioranza. Tra i tanti, Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera Deputati, definisce l'alleanza ipotizzata da D'Alema "una Armata Brancaleone". Indubbiamente - premette - va riconosciuta a D'Alema una piena coerenza con tutto il retroterra proveniente dalla tradizione comunista. Ieri contro il fascismo veniva messo in campo il Cln, dai monarchici ai liberali ai democristiani ai socialisti agli azionisti ai comunisti. Oggi, come sostiene Micromega, il corrispettivo del fascismo è il berlusconismo". "Allora - ironizza Cicchitto - anche in questo caso D'Alema ha la formula giusta: propone un Cln dai post-fascisti di Fini agli ex comunisti agli ex democristiani del Pd, ai cattolici di Casini alla sinistra radicale di Vendola: una bella compagnia, molto compatta ed omogenea".
Comunque, conclude l'esponente del Pdl, "per andare alle elezioni non basta una intervista di D'Alema".
(30 gennaio 2011)
1 commento:
SONO QUESTE LE DICHIARAZIONI, LE SITUAZIONI, LE PRESE DI POSIZIONE CHE SCHIFANO GLI ELETTORI, A INIZIARE DA ME.
ME LO VOGLIONO SPIEGARE I LEADER DEL CENTRO-SINISTRA COME FARANNO A METTERE FUORI COMBATTIMENTO BERLUSCONI?
DI QUESTO PASSO E' RAGIONEVOLE AFFERMARE CHE CI SONO A GIRO TROPPE TESTE DI CAZZO E CHE IO FINIRO' NEL 'MARE MAGNUM' DI COLORO CHE SI ASTENGONO E CHISSA' QUANTI ASSIEME E COME ME!
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