"Bocciatura parziale": può sintetizzarsi così la decisione presa dalla Corte Costituzionale sulla legge relativa legittimo impedimento dei membri del governo, sia il presidente del Consiglio che i ministri, ad essere presenti nelle aule giudiziarie alle udienze che riguardino processi dove risultano imputati.
Dal palazzo della Consulta non arriva una dichiarazione di incostituzionalità della norma - che aveva trovato subito applicazione nei processi Mills, Mediaset e Mediatrade in corso a Milano e che coinvolgono il capo del governo Silvio Berlusconi - ma si interviene su alcuni punti particolari della legge sul legittimo impedimento: quelli relativi alla certificazione diretta dell’impegno da parte di Palazzo Chigi; all’obbligo previsto per il giudice di rinviare l’udienza fino a sei mesi; alla valutazione dello stesso impedimento la cui legittimità - a parere dei giudici costituzionali - non scatta automaticamente ma va riscontrata di volta in volta da parte dei giudici.
Inoltre,
«Nella sostanza
Dal Pdl, invece, si punta il dito contro la mancanza di chiarezza dei togati: «Ponzio Pilato sarebbe stato più audace nel manifestare il proprio giudizio», attacca il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli.
E Bondi alza il tiro: «Oggi
giovedì 13 gennaio 2011
La Consulta: scudo in parte illegittimo Sui singoli casi decideranno i giudici
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento