sabato 12 febbraio 2011

Ferrara raduna i sostenitori del premier Giudici "violenti" e mass media "puritani"


di MATTEO PUCCIARELLI

Teatro Dal Verme esaurito (1500 posti) per la "lezione" del direttore del Foglio Giuliano Ferrara, che ha arringato la platea difendendo le ragioni del presidente del Consiglio e attaccando i "moralisti" e i giudici.

L'iniziativa "In mutande ma vivi" è stata, nelle intenzioni, la risposta contro i "puritani" che la settimana scorsa si sono ritrovati al PalaSharp di Milano per chiedere le dimissioni di Berlusconi , indagato per i reati di concussione e prostituzione minorile. E dal palco è arrivata una "assoluzione" a tutto campo per il premier, riecheggiando le parole del premier che ha paragonato l'azione della magistratura a quella che avveniva nel regime nazista e in quello della Ddr.

Prima dell'inizio c'è stato anche un 'parapiglia' tra il giornalista di
AnnoZero Corrado Formigli e il ministro della Difesa Ignazio La Russa, presente anche lui alla manifestazione. Due domande sgradite e, secondo il cronista, il ministro gli ha pestato i piedi. E' finita con la sicurezza che ha allontanato Formigli e la troupe della trasmissione di Santoro. "L'allergia di questo governo al dissenso alle opinioni differenti e alla libertà d'informazione - ha detto Leoluca Orlando dell'Italia dei Valori, esprimendo solidarietà a Formigli - ha raggiunto livelli intollerabili. Evidentemente Berlusconi e i suoi sodali preferiscono le interviste con il gobbo e senza contraddittorio alle domande libere di quei giornalisti dalla schiena dritta". Mentre per Matteo Orfini, della segreteria nazionale del Pd, "siamo arrivati ormai al punto che a una cosiddetta libera manifestazione pubblica, un giornalista e quindi un collega del promotore dell'iniziativa, con telecamera e microfono, viene allontanato e gli vengono chiesti i documenti. Ferrara dovrebbe chiedere scusa al collega e indignarsi".

Nel suo intervento dal palco Ferrara ha ribadito la versione data al Tg1 due giorni fa : Berlusconi "ha peccato come pecca ogni essere umano" e la magistratura confonde "le inclinazioni naturali con i reati", avendo l'intento di "mandare a casa il premier". Azione coadiuvata dal sistema dell'informazione, sempre secondo Ferrara, guidato dal gruppo Espresso.

"E' stato un errore quello di Berlusconi, di telefonare alla questura - ha detto -, ma ci hanno fatto sopra una battaglia puritana. E' stata una telefonata di cortesia. Ci è stato costruito addosso un romanzo per entrare nelle vite degli altri, e siccome ogni uomo ha un punto debole, e loro lo sanno, spiano e guardano dal buco della serratura. Cosa ne stiamo facendo del diritto, della privacy?". E poi, riferendosi sempre al premier, "le ragazze gli si affollano intorno, perché lui è sorridente, sono cresciute col mito di quest'uomo che ha creato la tv e che è sempre generoso con tutti, quindi lo è stato anche con loro". In mezzo anche la difesa d'ufficio per Bettino Craxi: "Rubò per il partito ma non per se stesso". Qualche riferimento alla vita del premier, che - ha fatto capire il direttore del Foglio - starebbe ancora soffrendo per il divorzio da Veronica Lario e per la morte della mamma Rosa.

Infine, l'invito diretto proprio al presidente del Consiglio : "Lo rivoglio com'era nel '94, libertario, creativo e non ingessato. Che va in televisione accettando il contraddittorio. Perché Berlusconi non è Breznev".

(12 febbraio 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SI E' AFFIDATO A GIULIANO FERRARA? VUOL DIRE CHE E' ALLA DISPERAZIONE. FERRARA LO AFFOSSERA'!