di MATTEO PUCCIARELLI
Teatro Dal Verme esaurito (1500 posti) per la "lezione" del direttore del Foglio Giuliano Ferrara, che ha arringato la platea difendendo le ragioni del presidente del Consiglio e attaccando i "moralisti" e i giudici.
L'iniziativa "In mutande ma vivi" è stata, nelle intenzioni, la risposta contro i "puritani" che la settimana scorsa si sono ritrovati al PalaSharp di Milano per chiedere le dimissioni di Berlusconi , indagato per i reati di concussione e prostituzione minorile. E dal palco è arrivata una "assoluzione" a tutto campo per il premier, riecheggiando le parole del premier che ha paragonato l'azione della magistratura a quella che avveniva nel regime nazista e in quello della Ddr.
Prima dell'inizio c'è stato anche un 'parapiglia' tra il giornalista di AnnoZero Corrado Formigli e il ministro della Difesa Ignazio
Nel suo intervento dal palco Ferrara ha ribadito la versione data al Tg1 due giorni fa : Berlusconi "ha peccato come pecca ogni essere umano" e la magistratura confonde "le inclinazioni naturali con i reati", avendo l'intento di "mandare a casa il premier". Azione coadiuvata dal sistema dell'informazione, sempre secondo Ferrara, guidato dal gruppo Espresso.
"E' stato un errore quello di Berlusconi, di telefonare alla questura - ha detto -, ma ci hanno fatto sopra una battaglia puritana. E' stata una telefonata di cortesia. Ci è stato costruito addosso un romanzo per entrare nelle vite degli altri, e siccome ogni uomo ha un punto debole, e loro lo sanno, spiano e guardano dal buco della serratura. Cosa ne stiamo facendo del diritto, della privacy?". E poi, riferendosi sempre al premier, "le ragazze gli si affollano intorno, perché lui è sorridente, sono cresciute col mito di quest'uomo che ha creato la tv e che è sempre generoso con tutti, quindi lo è stato anche con loro". In mezzo anche la difesa d'ufficio per Bettino Craxi: "Rubò per il partito ma non per se stesso". Qualche riferimento alla vita del premier, che - ha fatto capire il direttore del Foglio - starebbe ancora soffrendo per il divorzio da Veronica Lario e per la morte della mamma Rosa.
Infine, l'invito diretto proprio al presidente del Consiglio : "Lo rivoglio com'era nel '94, libertario, creativo e non ingessato. Che va in televisione accettando il contraddittorio. Perché Berlusconi non è Breznev".
(12 febbraio 2011)
1 commento:
SI E' AFFIDATO A GIULIANO FERRARA? VUOL DIRE CHE E' ALLA DISPERAZIONE. FERRARA LO AFFOSSERA'!
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