

di Marco Travaglio
Nell’Avaro di Molière, il valletto Valerio cita una massima antica: “Bisogna mangiare per vivere e non vivere per mangiare”. Arpagone s’illumina d’immenso: “Ben detto! Vieni, voglio abbracciarti, è la miglior sentenza che abbia udito in vita mia. Bisogna vivere per mangiare e non mangiare per vi... No, non è così? Come hai detto?”. Valerio: “Che bisogna mangiare per vivere e non vivere per mangiare”. Arpagone: “Me la devi scrivere, voglio farla incidere a caratteri d’oro sul camino della sala da pranzo”.
Anche B., ultimamente, ha orecchiato una frase: “Tutto quel che non è espressamente vietato dalla legge è lecito”. Dev’essere di Monsieur de Lapalisse, quello che un quarto d’ora prima di morire era ancora vivo. Ma il nostro premier ne è rimasto letteralmente folgorato, tant’è che s’è messo in testa di infilarla nella Costituzione all’articolo 41 (un 41-bis che, diversamente da quello dei mafiosi, gli piace un sacco). Ieri in conferenza stampa la ripeteva tutto giulivo, con l’aria ispirata che doveva avere Einstein quando scoprì
Finora s’era vista
Dev’essere per questo che il ministro Frattini, il sottosegretario Bonaiuti e uno sventurato interprete (massima solidarietà ai tre casi umani) han dovuto giurare a Ghedini che davvero B. credeva che Mubarak avesse una nipote marocchina. Infatti, per evitare l’incidente diplomatico, la fece consegnare dalla Minetti non al consolato egiziano, ma a una prostituta brasiliana.
Ma nessuna legge vieta ai ministri di sputtanarsi come meglio credono.
Calderoli, per esempio, qualche mese fa bruciò col lanciafiamme “385 mila leggi inutili”: purtroppo una fiammata collaterale incenerì la norma che assicura l’appartenenza del Canal Grande alla città di Venezia, mentre ora non si sa più di chi sia.
Con un altro sbocco di calore incontrollato, il ministro piromane s’è pure fumato il regio decreto del 1866 sull’annessione all’Italia del Veneto e di Mantova, che ora potranno tornare serenamente agli austriaci e al granduca.
Conoscendo Calderoli, si teme che accendendosi una sigaretta riconsegni l’Alto Adige agli Asburgo, riconquistando però Nizza e Savoia.
Del resto la legge non vieta ai ministri di fare o giurare cazzate, e tutto ciò che la legge non vieta è lecito. Anche se è molto ridicolo. Ma il ridicolo non ha mai ucciso nessuno. Se no farebbe una strage.

3 commenti:
Luigi, sei sparito dal mio blog, come mai?
Cristiana
Proprio per niente, ho avuto un po' da fare e non mi sono dedicato ai blog che seguo, primieramente il tuo, pur aggiornando sistematicamente il mio!
Grazie,ora sono tranquilla.
Cristiana
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