martedì 15 febbraio 2011

Il superbavaglio di B.


Oltre la satira, c’è solo il Pdl. In queste ore, infatti, la Camera dovrà decidere se approvare o meno la tragicomica direttiva sull’informazione stilata dal pidiellino Alessio Butti, comunemente detta “il superbavaglio”.

Vista la sintonia con la nostra missione editoriale, il Misfatto non puó che sostenerla. La direttiva Butti, infatti, contiene alcune trovate geniali. Ad esempio, il divieto di parlare due volte dello stesso argomento in una settimana. Il che vuol dire che se Vespa parla del caso Ruby il martedì, poi non ne puó parlare più nessuno (indovinate a chi serve). La seconda perla: tutti i comici di sinistra devono avere il contraltare di un comico di destra. E poi i conduttori che si sono candidati almeno una volta non possono andare in onda. Ovvero: un modo per far fuori Santoro, che elimina anche Lilli Gruber, due palle un soldo.

Giá, perché alla comicitá si aggiunge la farsa: in nome dell’antitrust, l’Agcom é pronta ad estendere la direttiva anche alle tv private. Una bella idea di concorrenza: se la Rai sopprime la libertá, anche gli altri devono adeguarsi per non rubarle spettatori. Se la direttiva fosse stata già in vigore, nel 1973 l’Italia avrebbe dovuto varare un Governo Pinochet per non fare concorrenza sleale al Cile.

Così anche noi abbiamo steso emendamenti migliorativi alla direttiva Orwell-Butti:
1) tutti i talk show dovranno ospitare uno spazio di poesia a cura di
Sandro Bondi e, per par condicio, anche un cane latrante di sinistra.
2) tutte le reti Rai dovranno trasmettere un documentario su
Fabrizio Cicchitto intitolato C’era una volta la P2 a cura del professor Trecca, del fratello 1816 e di Maurizio Costanzo.
3)
Daniela Santanché é la nuova conduttrice di Annozero: ma Santoro potrá mettersi baffi e cuffie e sostituire Ruotolo.
4)
Minzolini potrà decidere gli ospiti di Floris, Vespa potrá pianificare la scaletta dell’Infedele, la Gabanelli potrá fare quello che vuole purché le inchieste riguardino solo la farmacia della moglie di Bersani a Bettole. É il paese della libertá, certo: ma di fare quello che vuole Silvio.

Il Fatto Quotidiano, 13 febbraio 2011

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