mercoledì 16 febbraio 2011

Istruttoria della Corte dei Conti sui rimborsi spese di Minzolini


La Procura della Corte dei Conti apre un'istruttoria sulla vicenda legata al rimborso spese del direttore del Tg1, Augusto Minzolini, chiedendo la documentazione all'azienda. La comunicazione sarebbe stata data in CdA dal Presidente Garimberti. Immediata la replica del direttore del notiziario della rete ammiraglia della Rai: "è un atto dovuto - ha fatto notare Minzolini - perché come è sua consuetudine probabilmente il consigliere Rizzo Nervo ha presentato un esposto alla Corte su fatti inconsistenti". Circostanza, quest'ultima, negata dal diretto interessato: "Purtroppo come sua consuetudine il direttore del Tg1 non verifica le notizie", dichiara Rizzo Nervo. "Non è mia abitudine presentare esposti alla Corte dei Conti".

Lo scorso 7 dicembre, Rizzo Nervo aveva inviato una lettera al direttore generale
Mauro Masi chiedendo chiarimenti sulle spese rimborsate a Minzolini. La Direzione generale aveva avviato approfondimenti e nell'ultimo Cda aveva indicato che tutto quanto si doveva fare era stato fatto. Nell'ultima riunione del Consiglio di amministrazione della Rai la vicenda era stato seguita anche da Luciano Calamaro, delegato della Corte dei conti (presente alle riunioni del Cda con il compito di controllare la gestione finanziaria dell'azienda).

"Ammorbidita la direttiva sul pluralismo". E in serata il Pdl ha depositato la bozza di maggioranza dell'atto di indirizzo sul pluralismo informativo. Rispetto all'ipotesi iniziale - ha fatto sapere il capogruppo del Pdl in Vigilanza,
Alessio Butti - è stata eliminata la norma sul divieto di replicare lo stesso tema nei talk show nell'arco di otto giorni. Un'altra novità riguarda il divieto per chi ha ricoperto ruoli politici nazionali di condurre programmi di approfondimento del servizio pubblico. Il divieto sarà valido per i due anni successivi alla cessazione del mandato politico.

"Con la soppressione del comma ho inteso evitare ulteriori tensioni polemiche veramente prive di senso", ha spiegato Butti "Rispetto alla traccia iniziale - ha argomentato l'esponente del PdL - depositata irritualmente su gentile richiesta del presidente Zavoli al fine di agevolare l'inizio del dibattito - ci sono alcune rilevanti novità che tengono conto esclusivamente e giustamente dell'esito del dibattito parlamentare appena avviato".

Giudizio sospeso da parte dell'opposizione: "Dal senatore Butti, che ormai abbiamo imparato a conoscere, non ci aspettiamo certo una redenzione sulla via del pluralismo", osserva il capogruppo Idv in commissione di Vigilanza, Pancho Pardi. "Aspetteremo quindi di leggere la nuova versione del testo, che non ci è ancora arrivato nè ufficialmente nè per le vie brevi. "Nel frattempo - aggiunge Pardi - prendiamo per buone le sue dichiarazioni e giudichiamo semplicemente un atto di ragionevolezza aver eliminato due norme scandalose. Era il minimo che potesse fare".

(16 febbraio 2011)

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