domenica 20 marzo 2011

Gheddafi: “Armi a un milione di libici” Francia e Usa riprendono le incursioni aeree



Secondo giorno di guerra contro la Libia del Colonnello. Il Paese è di nuovo sotto le bombe alleate che hanno colpito le basi aeree delle forze lealiste e altri obiettivi militari. Ieri sera è partita l’operazione “Odissea all’alba” tesa a neutralizzare la contraerea del Rais in ottemperamento alla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell’Onu. All’intervento, oltre l’America, partecipano Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada. Le forze internazionali hanno martellato per tutta la notte Tripoli, Misurata, Zuara, Sirte e altre città del Paese. Ieri pomeriggio, poche ore dopo la fine del vertice di Parigi in cui la coalizione dei volenterosi ha dato il proprio assenso all’intervento militare, è cominciata l’offensiva con i caccia bombardieri di Parigi. Anche l’Italia ha schierato i suoi Tornado a Trapani e partecipa alla missione con sette basi militari messe a disposizione, ma per il momento i suoi mezzi non hanno partecipato alle operazioni. Secondo messaggio di Gheddafi dall’inizio delle ostilità: “A tutti i libici sono state distribuite armi. il Paese è pronto ad affrontare una lunga guerra”. Tripoli ha anche chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza e ha annunciato che non coopererà più nella lotta all’immigrazione clandestina. Ieri il Rais aveva minacciato di trasformare il Mediterraneo in un campo di battaglia: “Colpiremo obiettivi civili e militari”. Unione africana, Russia e Cina hanno subito preso le distanze e condannato i bombardamenti. Intanto è apprensione per un’imbarcazione italiana bloccata da uomini armati nel porto della capitale dello stato nordafricano. A bordo un equipaggio di undici persone tra cui otto italiani. Il sequestro è avvenuto ieri sera mentre la nave stava facendo sbarcare personale libico dell’Eni.

Il regime di Tripoli starebbe armando anche i civili nel disperato tentativo di rispondere agli attacchi aerei della coalizione internazionale. “Abbiamo ricevuto una telefonata alle 3 del mattino, nella quale si chiedeva a tutti di andare nelle strade”, afferma una donna dalla capitale libica, secondo quanto riporta la Cnn. “Ai civili è consentito prendere fucili mitragliatori e armi anti aeree per sparare contro gli aerei”, ha spiegato la donna.

13.54 – Regime: “Distribuiremo armi a un milione di libici”

“Saranno distribuite nelle prossime ore armi a un milione di persone, uomini e donne, in tutta la Libia”. E’ quanto riferisce una fonte del regime libico citata dalla tv satellitare ‘al-Arabiya’. Poco prima la tv di stato aveva invitato la popolazione a recarsi nelle sedi dei Comitati popolari dove è in corso la distribuzione delle armi.

13.48 – Gheddafi: “Italia traditrice”

L’Italia ha tradito la Libia e ilsuo popolo: lo ha detto oggi il colonnello Muammar Gheddafi durante il suo messaggio alla Tv di Stato libica. “Italia, sei traditrice”, ha affermato Gheddafi che ha esplicitamente accusato di tradimento anche la Gran Bretagna, la Francia e gli Stati Uniti.

13.37 – Brigate Gheddafi sequestrano lavoratori in impianto petrolifero

Le brigate del colonnello libico Muammar Gheddafi hanno occupato questa mattina l’impianto petrolifero della zona di al-Nafura, nel sud del paese, sequestrando 100 lavoratori che si trovavano al suo interno, tra cui anche diversi stranieri. Secondo quanto riporta il sito dell’opposizione libica ‘al-Manar’, l’impianto, che si trova 300 chilometri a sud di Ajdabiya, è ora sotto il controllo degli uomini di Gheddafi che hanno anche occupato il vicino aeroporto che dista solo 4 chilometri dai giacimenti di petrolio. La stessa fonte rende noto che le brigate di Gheddafi hanno occupato anche la zona di Aijla e di Gialo, sempre nel sud del paese, e si dirigono verso l’impianto di petrolio di Sarir.

13.36 – Regime: “Sale a 64 bilancio vittime raid aerei”

E’ salito a 64 morti il bilancio delle vittime dei raid aerei condotti dalla coalizione internazionale a partire da ieri pomeriggio sulla Libia. Lo rende noto una fonte del regime di Tripoli alla tv satellitare ‘al-Arabiyà.

13.33 – Gb, Fox: “Arabio in campo nei prossimi giorni”

I paesi arabi della coalizione diOdissey Dawn muoveranno i loro “asset militari” nei prossimi giorni. Lo ha detto il ministro della difesa britannico Liam Fox. Secondo Fox la presenza degli arabi è “vitale” per dimostrare che si tratta di uno sforzo internazionale, non dell’Occidente che impone la sua volontà.

13.12 – Gheddafi a Tripoli arma i civili per rispondere a raid

Il regime di Tripoli starebbe armando anche i civili nel disperato tentativo di rispondere agli attacchi aerei della coalizione internazionale. “Abbiamo ricevuto una telefonata alle 3 del mattino, nella quale si chiedeva a tutti di andare nelle strade”, afferma una donna dalla capitale libica, secondo quanto riporta la Cnn. “Ai civili è consentito prendere fucili mitragliatori e armi anti aeree per sparare contro gli aerei”, ha spiegato la donna.

13.09 – Francia, portaerei salpa da Tolone

E’ salpata alle 13:00 da Tolone,nel sud della Francia, la portaerei nucleare Charles de Gaulle, che appoggerà le incursioni aeree dell’aviazione di Parigi già in corso da ieri. “Le operazioni francesi continuano – ha detto un portavoce del ministero della Difesa a Parigi – gli aerei sono sul posto”.Il portavoce non ha confermato la partenza, insieme alla Charles de Gaulle – unica portaerei a propulsione nucleare in possesso della Francia – di una fregata che potrebbe andare a raggiungere le due fregate francesi che già operano nelle acque del Mediterraneo, al largo della Libia.

13.00 – Sondaggio Sky, 56 per cento degli italiani teme ritorsioni libiche

Il 56% dei partecipanti alla domanda del giorno di Sky Tg24, alla luce dell’autorizzazione dell’Onu ai raid aerei sulla Libia, teme ritorsioni contro l’Italia da parte di Gheddafi. Il 44% degli aderenti alla rilevazione, invece, non crede a questo tipo di rischio. Il canale all news diretto da Emilio Carelli attraverso il servizio active, il sito www.skytg24.it e gli sms, consente quotidianamente, a chi lo voglia, di dare la propria opinione su una fra le principali notizie del giorno. Per chi desideri farlo attraverso la tv è sufficiente utilizzare i tasti del telecomando Sky. La rilevazione non ha alcun valore statistico, in quanto aperta a tutti e non basata su di un campione elaborato scientificamente. Ha quindi l’unico scopo di dare la possibilità di esprimersi sui temi di attualità.

12.56 – Sappe: “39 i detenuti libici presenti in Italia”

“Non vi è alcuna segnalazione di intemperanza da parte dei detenuti libici detenuti in Italia, che sono per fortuna un numero contenuto – 39 alla data del 28 febbraio scorso. La Polizia Penitenziaria ha la situazione sotto controllo la situazione, ma credo sia altrettanto evidente ed inevitabile che l’Amministrazione Penitenziaria richiamerà ad una particolare attenzione gli Agenti del Corpo impiegati nella prima linea delle sezioni detentive. Baschi Azzurri della Penitenziaria, sia detto per inciso, che sono ancora in gravi carenze organiche”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe. Capece sottolinea ancora una volta che, oltre alla situazione in Libia, a preoccupare sono anche le proteste in Egitto e negli altri Paesi africani: “Oltre alla Libia, l’inasprimento delle tensioni in Egitto, Tunisia ed Algeria potrebbe avere risvolti preoccupanti anche all’interno delle carceri italiane, considerati l’altissimo sovraffollamento delle celle e l’altrettanto elevato numero di detenuti stranieri, originari di quei Paesi. Detenuti che non riescono a contattare i propri familiari nei Paesi di origine e, quindi, sono inevitabilmente in apprensione e, quindi, più nervosi. Alla data del 28 febbraio scorso, nelle 208 carceri italiane erano ristretti 480 detenuti di nazionalità egiziana, ben 3.106 tunisini e 861 algerini. Oggi abbiamo in Italia ben 24.865 detenuti stranieri, il 40% circa dei quasi 70mila detenuti sono stranieri. Percentuale, questa, che in alcuni istituti del Nord arriva addirittura a raggiungere l’80% dei presenti. E questo accentua già, di per sè, le criticità con cui quotidianamente devono confrontarsi le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria. Le notizie in arrivo dai Paesi di origine possono essere un ulteriore grave elemento di tensione che devono essere costantemente monitorate dal personale di Polizia penitenziaria”.

12.53 – 19 caccia Usa contro truppe rais e contraerea

Pentagono ha confermato che raid aerei sono stati condotti stamani dall’aeronautica militare contro forze di terra di Gheddafi. I fighter AV-8B utilizzati per i raid aerei – ha precisato il Pentagono – sono della 26/ma Marine Expeditionary Unit. Si tratta di velivoli in grado di decollo verticale. Nei loro raid contro postazioni di terra libiche gli Usa hanno utilizzato anche Navy Growlers, jet ultra moderni che rappresentano l’evoluzione dei fighter F18 Super Hornet.

12.48 – Decine di veicoli militari di Gheddafi distrutti fuori Bengasi

E’ possibile vedere decine di veicoli militari delle brigate di Muammar Gheddafi distrutti lungo la via che porta da Bengasi ad Ajdabiya. Lo riferisce la tv satellitare ‘al-Arabiya’, secondo la quale i veicoli sarebbero stati
distrutti dai raid aerei compiuti ieri nella zona contro le truppe del regime.

12.43 – Da Sigonella pronti a partire sei caccia danesi

Sono pronti a decollare dallapista della base dell’Aeronautica militare di Sigonella (Catania) sei caccia danesi F16 arrivati ieri. Lo ha reso noto il tenente colonnello Rocco Massimo Zafarana, dell’ufficio pubbliche relazioni della base di Sigonella, che ha incontrato i giornalisti insime col comandante del centro addestramento equipaggi, Paolo Bruno. Zafarana ha detto che la ”base italiana di Sigonella, sede del 41simo stormo dell’aeronautica militare, ha il compito di fornire il massimo supporto alle forze internazionali che vengono a schierarsi qui per operazioni inerenti la crisi libica”. “Lo stormo – ha aggiunto – opera col velivolo Atlantic, un pattugliatore aereo antisommergibili”. “Continuiamo a svolgere la nostra attività – ha proseguito – e la nostra base servirà da supporto. Non sappiamo se arriveranno altri aerei da altri Paesi. Noi siamo pronti ad ospitarli e a dar loro tutto il supporto di cui hanno bisogno”.

12.37 – La Russa: “Adesione ufficiale Italia a coalizione notifica Onu”

“L’Italia ha ufficialmente notificato al segretario generale dell’Onu e alla Lega araba la sua adesione alla coalizione che dà seguito alla risoluzione dell’Onu per la salvaguardia dei civili in Libia”. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Ignazio La Russa parlando con i giornalisti a margine della visita milanese del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

12.29 – Testimoni a Cnn: “Molti incendi a Tripoli e Misurata”

Una testimone oculare che vive aTripoli in una telefonata alla Cnn ha riferito che numerosi incendi sono in corso nella capitale libica. Un altro testimone ha riferito di una situazione analoga a Misurata.
Secondo le due testimonianze, a bruciare sarebbero le postazioni antiaeree di Gheddafi. Ma a Misurata le forze pro-Gheddafi avrebbero dato alle fiamme alcuni depositi di carburante prima di allontanarsi dalla città.

12.28 – Portaerei Garibaldi nel canale di Sicilia

La portaerei Garibaldi naviga da stamane nelle acque del canale di Sicilia e si è unito ad altre due navi della Marina Militare italiana – il cacciatorpediniere Andrea Doria e la fregata Euro – completando così lo schieramento predisposto per la difesa del Paese. Nel canale di Sicilia operano inoltre la nave rifornitrice Etna che è al comando di un gruppo navale, lo Standing Nato maritime group e il pattugliatore Libra. La portaerei Garibaldi imbarca sei aerei Harrier a decollo verticale, elicotteri e un gruppo di marò del Reggimento San Marco.

12.27 – Attentatore di Lockerbie trasferito a Tripoli

L’attentatore di Lockerbie Abdelbaset al Megrahi è stato trasferito dalla sua casa di famiglia nel distretto Nuova Damasco di Tripoli in una unità al sicuro quando sono cominciati i bombardamenti dell’operazione Odissey Dawn sulla Libia. Lo riporta il Mail on Sunday. “Sappiamo che l’Occidente sta mettendo a punto bersagli e il Fratello al Megrahi è certamente alto sulla lista”, ha detto al Mail una fonte del regime di Gheddafi.
La fonte, che nel 2009 ha partecipato ai negoziati per il rilascio dell’attentatore da una prigione scozzese, ha aggiunto che “risolverebbe un problema per l’Occidente se Megrahi venisse tolto di mezzo. Noi faremo il possibile per proteggerlo”. Vicini di Megrahi hanno confermato il trasferimento: “Il governo non lo vuole qui: è troppo pericoloso”.

12.25 – Comandante Usa: “Fatti grandi progressi, a Bengasi Gheddafi fermato”

L’ammiraglio americano Mike Mullen ha dettol che “in 24 ore sono stati fatti significativi progressi” e che a Bengasi le forze di Gheddafi sono state fermate.

12.24 – Rimorchiatore, sorella armatore: “Stiamo lavorando”

“Stiamo lavorando, vi daremo informazioni appena possibile”. Lo ha detto ai cronisti Paola Mattioli, sorella dell’ad Mario, giungendo nella sede della compagnia armatrice del rimorchiatore sequestrato a Tripoli.
Alla domanda sulle condizioni di salute dei marittimi, la Mattioli ha risposto di non avere ancora notizie da divulgare: “Capisco che dobbiate svolgere il vostro lavoro, ma lasciate a noi il tempo per fare il nostro”.
Nella sede della Augusta Offshore spa è atteso ora l’arrivo dell’amministratore delegato.

12.20 – Brigate Gheddafi nel centro di Misurata, 10 morti e 40 feriti sul campo

I carri armati della brigate fedeli a Muammar Gheddafi hanno raggiunto poco fa il centro di Misurata, in Tripolitania. Lo ha annunciato un testimone contattato all’edizione araba della Bbc. Parlando degli scontri in corso oggi tra i soldati del regime e i ribelli che difendono il centro cittadino, la fonte ha parlato di “un vero e proprio massacro in corso”, sostenendo che si contano 10 morti e 40 feriti sul campo.

12.16 – Comandante Usa: “Nessuna indicazione su uso armi chimiche da parte di Gheddafi”

Il comandante americano Mike Mullen ha detto che “non vi sono indicazioni che Gheddafi si stia orientando sull’uso di armi chimiche”.

12.15 – Questo pomeriggio funerali a Tripoli delle vittime di ieri

Si terranno questo pomeriggio nel cimitero dei martiri del quartiere di al-Hani, a Tripoli, i funerali delle vittime dei raid aerei compiuti ieri sulla capitale libica. Lo ha annunciato la tv di stato libica secondo la quale le cerimonie funebri inizieranno subito dopo la preghiera del pomeriggio. Secondo fonti libiche sono 48 le persone uccise ieri in tutto il paese dai raid aerei dei paesi alleati.

12.10 – Da Europol allarme criminalità, inviati 2 team in Italia

Allarme di Europol: un’ondata di migrazioni alimentata dalle crisi in Libia e Nordafrica rischia di fornire manovalanza alla criminalità organizzata e al terrorismo e per questo sono stati inviati due team di ispettori in Italia. Lo ha riferito il direttore della polizia europea, Rob Wainwright, che in un’intervista a Focus ha sottolineato il rischio che la situazione esplosiva nel sud del Mediterraneo “indebolisca l’efficienza di quei Paesi nella lotta al crimine e la loro capacità di venire a capo della minaccia criminale”. Il funzionario britannico ha sottolineato che negli ultimi anni i Paesi africani della costa occidentale, orientale e meridionale sono diventati importanti punti di smistamento di droga e migranti illegali provenienti da Africa e Asia. L’attuale incerta situazione in Africa settentrionale offre alla criminalita’ organizzata “maggiori occasioni per le sue attività”, ha spiegato al settimanale tedesco, “facendo transitare ancora piu’ migranti clandestini e droga”. ”Siamo convinti che siano già in atto tentativi di sfruttare la situazione”, ha spiegato Wainwright, “per questo abbiamo inviato due team in Italia con l’incarico di verificare se la crescente ondata migratoria possa essere utilizzata per attività del crimine organizzato o dai terroristi”. Per Europol è in particolare molto preoccupante “in che misura Al Qaeda e gruppi analoghi potrebbero sfruttare la situazione attuale per infiltrare gente”, anche se al momento non esistono conferme in questo senso. “Ci troviamo però ancora in una fase iniziale”, ha messo in guardia il direttore di Europol.

12.09 – Al Jazeera: “Carri armati ribelli avanzano su Al Ajdabiya”

I carri armati dei ribelli libici stanno avanzando verso la città di Ajdabiya, in Cirenaica, dove hanno ripiegato le brigate di Muammar Gheddafi dopo i raid aerei subiti ieri dalle loro postazioni nella periferia di Bengasi. Lo riferisce la tv araba ‘al-Jazeerà. Intanto i siti dell’opposizione libica in internet annunciano che i rivoltosi di Misurata sarebbero riusciti a mettere fuori uso due carri armati che da questa mattina sparavano verso il centro cittadino.

12.08 – In arrivo a base militare Trapani Euro Fighters

E’ previsto per le 13 di oggi l’arrivo nella base militare di Trapani Birgi, che ospita il 37° estormo dell’Aeronautica militare, l’arrivo degli aerei Euro Fighter 2000 utilizzati per la difesa. Sulla pista continua, intanto, il decollo e l’atterraggio degli aerei Awacks, gli aerei radar utilizzati dall’Aeronautica militare. Schierati in pista anche i Tornado Ecr arrivati ieri da Piacenza e che sono specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, i Tornado Ids di Ghedi e i caccia arrivati da Grosseto e gli elicotteri. “Siamo pronti a decollare con gli elicotteri – dice il capitano Angelo Mosca, pilota elicotterista di stanza al 37° stormo di Trapani Birgi – anche per prestare eventuali aiuti agli equipaggi che potrebbero essere in difficoltà o colpiti dal nemico”. L’attenzione a Trapani Birgi resta comunque “massima” in attesa di eventuali ordini di attacco.

12.08 – USa: “Imposta la ‘no fly zone’

L’ammiraglio americano Mike Mullen, capo degli stati maggiori congiunti ha annunciato che la no fly zone è stata effettivamente imposta sui cieli libici.

11.52 – Stampa Gb, bombardato aeroporto per voli dei gerarchi del regime

Tra gli obiettivi colpiti nei primiraid di Odissey Dawn c’è anche un aeroporto vicino a Tripoli usato per i voli dei gerarchi del regime. Sarebbe stato preso di mira per impedire ai fedelissimi di Gheddafi di fuggire, scrive il Sunday Times. Colpita anche, secondo il Times, una base aerea vicino a Misurata che sarebbe diventato un centro per le forze favorevoli al colonnello.

11.46 – Cbs: “3 aerei Usa B2 sganciano 40 ordigni su base aerea”

Tre bombardieri invisibili ai radar, decollati da una base negli Stati Uniti, hanno sganciato 40 ordigni su una delle principali basi aeree del colonnello Gheddafi. Lo rende noto l’emittente televisiva Cbs. Allo stesso tempo, sempre secondo Cbs, caccia dell’aviazione Usa hanno condotto missioni di ricognizione per individuare forze di terra libiche.

11.27 – Gheddafi: “Preparatevi a una lunga guerra”

Muammar Gheddafi ha avvertito in un discorso radiofonico che “a tutti i libici sono state distribuite armi” e la Libia è pronta ad affrontare “una lunga guerra”. Nel suo secondo intervento dall’inizio degli attacchi dell’operazione Alba dell’Odissea, il Colonnello ha assicurato che le forze governative sconfiggeranno i ribelli sul terreno. Poi ha definito “terroristico” l’attacco delle forze straniere, assicurando che la vittoria è “inevitabile”. “Non lasceremo la nostra terra e la libereremo”, ha scandito. ”Tutto il popolo libico è unito”, ha assicurato Gheddafi, “alle donne e agli uomini libici sono state date armi e bombe. Non avanzerete, non mettere piede su questa terra”. ”Vi promettiamo una lunga, estenuante guerra senza limiti”, ha aggiunto il Colonnello rivolgendosi ai Paesi che hanno attaccato il suo Paese, “voi non siete pronti per una guerra lunga, noi lo siamo ed eèun momento molto felice quello che stiamo vivendo”. Gheddafi ha anche minacciato i leader di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti affermando che “cadranno come Hitler e Mussolini, tutti i tiranni cadono sotto la pressione delle masse popolari”. “L’America, la Francia, la Gran Bretagna, i cristiani che si sono alleati contro di noi non si godranno il nostro petrolio”, ha promesso il Colonnello, “siete aggressori, siete animali”. Poi l’appello finale al popolo libico: “Non dobbiamo ritirarci dal campo di battaglia perche’ stiamo difendendo la nostra terra e la nostra dignita’”.

11.23 – Londra, missili da crociera lanciati anche da Gb

Hanno iniziato a effettuare raid sulla Libia anche i Tornado britannici. Lo ha reso noto questa mattina un portavoce della difesa a Londra, il generale John Lorimer. “Posso ora confermare che anche la Raf ha lanciato missili da crociaere Storm Shadow da alcuni aerei Tornado GR4”, ha precisato Lorimer.

11.23 – Fonti mediche: “Nell’assalto di Bengasi morte 94 persone”

Più di 90 persone hanno perso la vita ieri durante l’assalto dato a Bengasi dalle forze di Gheddafi: è quanto riferiscono oggi fonti ospedaliere locali.

11.12 – Riprese incursioni aeree francesi

L’intervento delle forze di Parigiera cominciato ieri con il sorvolo del territorio libico da parte di caccia Rafale e Mirage 2000, che hanno distrutto diversi blindati delle forze di Gheddafi.
In serata, le forze americane e inglesi hanno dato il cambio, con i primi raid aerei britannici e il lancio di missili da crociera dalle navi e dai sottomarini americani al largo della Libia.

11.02 – Parte alle 13 la portaerei francese C. De Gaulle

La portaerei francese “Charles de Gaulle” con a bordo aerei Rafale e Super salpa alle 13 dal porto di Tolone per prendere parte all’intervento militare contro la Libia. Lo rendono noto fonti del ministero della difesa francese citate dal quotidiano le Figaro. La Charles de Gaulle è scortata dalle unità Dupleix e Aconit e dalla nave cisterna La Meuse

10.57 – Gheddafi: “Crociata contro l’Islam perderà”

”L’attacco alla Libia e’ una nuova crociata contro l’Islam, ma sarete sconfitti, come già siete stati sconfitti in Iraq e in Somalia, come vi ha sconfitto Bin Laden“: è quanto ha detto il colonnello Muammar Gheddafi rivolgendosi alla coalizione occidentale, in un messaggio teletrasmesso dalla Tv di Stato libica oggi.

10.57 – Gheddafi: “Vinceremo contro partito di Satana”

”Noi vinceremo contro il partito di Satana col permesso di Allah”. E’ con queste parole che il colonnello libico Muammar Gheddafi ha concluso il suo messaggio audio trasmesso oggi dalla tv di stato libica. Rivolgendosi all’alleanza che sta conducendo i raid aerei contro il suo paese ha avvertito: “non rallegrtevi presto. L’occidente ci ha dato la possibilità di condurre una rivoluzione mondiale”.

10.49 – Gheddafi: “Pronti a una lunga guerra”

”Voi (occidentali) volete il nostro petrolio, ma la nostra terra ci è stata data da Dio. Noi siamo oppressi e colui che è oppresso vincerà, mentre coloro che opprimono saranno sconfitti”: lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi in un messaggio audio ritrasmesso in diretta dal varie tv, fra cui Al Jazira.

10.34 – La Russa: “Nessuno dei nostri aerei è ancora partito”

“Finora nessun nostro aereo ha partecipato alle azioni”. A confermarlo è il ministro della Difesa, Ignazio La russa, che è a Milano ad attendere il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla sede del comune del capoluogo lombardo.

10.30 – Sequestrato a Tripoli rimorchiatore italiano

Un’imbarcazione italiana è attualmente trattenuta nel porto della capitale libica da personale italiano. La nave ha a bordo un equipaggio di undici persone di cui otto italiani. Il sequestro è avvenuto alle 17.00 di ieri mentre erano in corso le operazioni di sbarco di personale libico dell’Eni. Il natante è di proprietà della società Augusta Offshore Spa con sede a Napoli specializzata nell’assistenza e manutenzione di piattaforme petrolifere

10.27 – Ribelli: “Gheddafi bombarda Misurata”

Le brigate di Muammar Gheddafi stanno bombardando il centro di Misurata. E’ quanto si legge sui siti dell’opposizione libica in rete. La notizia è stata confermata anche da un testimone interpellato dalla tv araba
‘al-Jazeerà secondo il quale “siamo certi che le esplosioni che si sentono in città sono la conseguenza degli attacchi delle brigate di Gheddafi e non dei raid aerei delle forze internazionali. I soldati del regime circondano ancora la città con i loro carri armati”.

10.00 – Cessati bomabradamenti su Tripoli e Bengasi

I bombardamenti condottidalle forze della coalizione anti-Gheddafi contro obiettivi militari libici su Tripoli e Bengasi, sono cessati questa mattina. Lo affermano testimoni e giornalisti secondo i quali all’inizio di giornata Tripoli e Bengasi – bastione della ribellione – appaiono calme. Gli abitanti che nella notte si erano rifugiati nelle case per i violenti bombardamenti della coalizione e delle forze di Gheddafi, cominciano a uscire per le strade.

09.40 – Cina esprime “rammarico” per azione militare

In una dichiarazione, il ministro degli Esteri cinese Yang Jiechi ha ribadito la ferma opposizione della Cina all’uso della forza in generale e in Libia in particolare, temendo perdite di vite umane. La Cina, ha detto Yang, “non concorda con il ricorso alla forza nelle relazioni internazionali”. Pechino si era astenuta, in sede di consiglio di sicurezza dell’Onu, sul voto alla risoluzione 1973 del 17 marzo scorso sul’istituzione della No Fly Zone, dichiarando di avere “serie riserve” sulla bozza presentata da Francia, Gran Bretagna, Usa e Libano (quest’ultimo in rappresentanza della Lega araba).

La Cina ha sempre chiesto di evitare l’intervento armato, sperando in una risoluzione diplomatica del conflitto. La risoluzione 1973 tuttavia è passata anche perchè la Cina e la Russia si sono astenute e non hanno esercitato il diritto di veto

08.30 – Colpite diverse aree della Capitale libica

La tv di Stato ha reso noto che nell’attacco aereo nelle prime ore del mattino a Tripoli sono state colpite diverse aree della capitale

08.00 – Tripoli: “Stop collaborazione Ue su migranti”

La Libia ha deciso che non si farà più carico di fermare l’immigrazione illegale verso l’Europa”, ha dichiarato il funzionario del regime di Tripoli alla tv di Stato. Nei mesi scorsi Muammar Gheddafi aveva chiesto prima 5 miliardi di euro per fermare i migranti e più recentemente aveva minacciato di usare le flotte di barconi dei disperati come arma di pressione sull’Ue. Il tutto malgrado gli accordi sottoscritti con l’Italia. Lo scorso ottobre l’Ue aveva offerto a Tripoli fino a 50 milioni di euro in aiuti per fermare il flusso migratorio

01.30 – Autorità Tripoli: “Quasi cinquanta vittime”

E’ di almeno 48 morti e 150 feriti il bilancio provvisorio dei raid aerei francesi e britannici e dai 112 missili da crociera Tomahawk lanciati dai sottomarini e dalle navi da guerra Usa e di Londra. E’ quanto sostiene il regime di Gheddafi

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