venerdì 18 marzo 2011

Libia, Onu: “Sì a no fly zone”. Gheddafi bombarda Misurata. Pronti raid anglofrancesi


Gli annunci di Gheddafi hanno avuto seguito. E nella notte i caccia dell’aeronautica libica hanno attaccato Bengasi, la roccaforte dei ribelli. Nelle stesse ore a New York il consiglio di sicurezza dell’Onu ha dato il via libera alla no fly zone. Poche ore prima la Francia aveva fatto sapere di attendere solo la risoluzione delle Nazioni unite per “operazioni mirate” contro le roccaforti del dittatore. E la Gran Bretagna si è accodata. La situazione libica, dopo settimane di rivolta, repressione e guerriglia, sembra sul punto di precipitare di nuovo. L’Italia è pronta a fornire le basi. Appello del viceministro degli esteri libico: “Roma si tenga fuori”. Ecco la cronaca ora per ora.

12.23 – Iniziato vertice a Palazzo Chigi

E’iniziata da pochi minuti a palazzo Chigi la riunione del comitato interministeriale sulla Libia per fare il punto della situazione dopo la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. All’incontro presieduto dal premier Silvio Berlusconi partecipano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il titolare della Farnesina Franco Frattini, il Guardasigilli Angelino Alfano, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture Giulio Tremonti, titolare del Tesoro e i vertici dei servizi di sicurezza. Alla riunione sono presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.

12.08 – Napolitano: “Dobbiamo prendere una difficile decisione”

Non si può “rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani” che si sta verificando in Libia. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le celebrazioni a Torino per l’anniversario dell’Unità d’Italia.

12.04 – Spagna parteciperà con sì del Parlamento

La Spagna parteciperà alla gestione di una no fly zone sulla Libia se il Parlamento di Madrid approverà l’intervento, ha indicato questa mattina il segretario di stato agli esteri Juan Yanez-Barnuevo.

Arrivando alla Camera dei deputati spagnola, Barnuevo ha spiegato che “ci sono i requisiti basilari” per una possibile azione spagnola al fianco di altri paesi perché “è dimostrata la necessità, e l’urgenza” di un intervento in Libia come chiedono “la regione e i paesi arabi”.

Inoltre da ieri notte l’intervento ha “l’autorizzazione” del Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’esecutivo socialista del premier Josè Luis Zapatero potrebbe deliberare già nel consiglio dei ministri di oggi per poi “andare in Parlamento e chiedere l’appoggio delle altre forze politiche nel caso ce ne sia bisogno”, secondo il segretario di stato. Per Barnuevo la decisione Onu è di “grande portata” e “non arriva troppo tardi, anche se quasi al limite”, mandando a Gheddafi “un messaggio molto chiaro”.

11.58 – Mantica: “Sarà no-fly zone rafforzata”

Per impedire una strage di civili a Bengasi la comunità internazionale sta preparando una “No Fly Zone rafforzata”: questo in sostanza – ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica – il senso dell’espressione “tutte le misure necessarie” contenuta nella risoluzione Onu sulla No Fly Zone in Libia approvata ieri con largo consenso e solo cinque astensioni dal Consiglio di sicurezza.

Ai microfoni di Ecoradio, Mantica, che ha la delega per il Medio Oriente, ha anche spiegato che “l’utilizzo dell’arma militare non è che il prolungamento dell’azione politica il cui compito è convincere Gheddafi a dialogare e a negoziare anche con i ribelli, per avviare una fase di transizione in Libia”.

“Un’azione politica si doveva avvalere di uno strumento di pressione forte, che a questo punto comprende anche l’azione militare”, ha aggiunto, precisando che l’Italia come membro della comunità internazionale “farà la sua parte”.

11.55 – Ribelli respingono truppe a Nalut

I ribelli che controllano la città libica di Nalut, in Tripolitania, sono riusciti a respingere l’attacco condotto questa mattina dalle brigate fedeli a Muammar Gheddafi, entrate nella periferia della città. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv satellitare al-Arabiya. Secondo quanto scrivono gli stessi ribelli su Internet, nei combattimenti di oggi a Nalut sono stati uccisi 3 soldati di Gheddafi e altri 20 sono stati catturati. Viene smentito quanto annunciato poco prima dalla tv al-Arabiya, secondo la quale le brigate di Gheddafi avevano assunto il controllo della città.

11.40 – Cameron riunisce il governo d’urgenza

Il premier britannico David Cameron ha riunito d’urgenza il governo in vista di un possibile uso della forza contro la Libia di Muammar Gheddafi dopo il via del Consiglio di Sicurezza alla no-fly zone. Al termine della riunione è attesa una dichiarazione di Cameron.

11.30 – Al Arabyia, truppe Gheddafi entrano ad Al-Zintan e Nalut

Le truppe fedeli al colonnello Gheddafi hanno preso il controllo delle città di al-Zintan e di Nalut, in Tripolitania. Secondo quanto riferiscono testimoni citati dalla tv satellitare al-Arabiya, entrambe le città, che si trovano a sud di Tripoli, sono ora sotto il controllo del regime pur essendo state tra le prime ad essere state occupate dai ribelli il mese scorso.

11.21 – Gb prepara caccia in base Cipro

La Gran Bretagna sta preparando la propria aviazione militare ad un eventuale intervento in Libia con l’invio di uno squadrone di caccia Typhoon dislocati nella base aerea di Akrotiri, sulla costa meridionale dell’isola di Cipro.

Lo rendono noto stamani i media ciprioti ricordando che Cipro è situata a 1.850 chilometri a Ovest da Tripoli (una distanza che i Typhoon possono coprire in meno di un’ora) e che i jet britannici hanno un’autonomia di 2.900 chilometri.

10.55 – Operazione militare, la Russia si chiama fuori

La Russia si è chiamata fuori da qualsiasi operazione militare multinazionale in Libia: “No, è escluso”, ha tagliato corto il generale Nikolai Makarov, capo di Stato maggiore interforze, quando gli e’ stato chiesto se il suo Paese avrebbe preso parte a un intervento nel Paese maghrebino. Mosca, assieme a Pechino, pur non opponendo il veto si è astenuta sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che autorizza l’imposizione di una ‘no fly-zone’ sul territorio libico.

10.46 – Insorti: “Preso miliziano pro Gheddafi”

Un miliziano pro-Gheddafi,a capo di un commando, è stato ferito in uno scontro a fuoco e catturato dalle forze ribelli della Cireanica, nella Libia orientale. Lo riferiscono fonti degli insorti, senza precisare dove sia avvenuta la sparatoria. L’uomo – aggiungono le fonti – aveva con sè una mappa dei siti strategici della ‘rivoluzionè e i suoi uomini sono rimasti uccisi. Il miliziano si trova ora in ospedale in una località imprecisata.

10.44 – A mezzogiorno riunione a palazzo Chigi

E’ previsto a mezzogiorno, a Palazzo Chigi, un vertice tra i vari ministri, i capi dei servizi di sicurezza e il vertice militare della Difesa sulla situazione dopo l’approvazione della risoluzione dell’Onu sulla Libia.

10.36 – Insorti: “A Misurata esercito userà scudi umani”

Una fonte degli insorti ha detto adal Azira che blindati delle forze di Gheddafi stanno bombardando Misurata da oltre tre ore e che i lealisti vogliono usare civili come scudi umani contro possibili attacchi aerei delle forze internazionali. “Blindati e truppe circondano Misurata e stanno cercando di avanzare verso il centro della città”, ha detto al telefono Sadun, un addetto stampa del Comitato della rivoluzione dei 17 febbraio, secondo quanto riferisce al Jazira nella sua edizine online. Secondo la fonte, i bombardamenti durano da almeno tre ore e il numero delle vittime sta aumentando. All’attacco partecipano 25 tank, ha stimato.

10.32 – Bersani: “Decisione Onu, alla buon’ora”

“Alla buon’ora: la Comunita’internazionale ha detto una cosa chiara, cioè che a una persona che riteniamo criminale e che vogliamo mandare al Tribunale dell’Aja non possiamo permettere di bombardare Bengasi”: lo ha detto il segretario del, Pd Pier Luigi Bersani, entrando al Teatro Regio di Torino, dove è in programma la cerimonia per i 150 anni dell’unità d’Italia con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Ci sono gli strumenti – ha aggiunto Bersani – per applicare la risoluzione dell’Onu. Io mi auguro che Gheddafi, alla luce anche di questa posizione più ferma e più netta della Comunità internazionale, blocchi l’operazione. Altrimenti – ha concluso – bisognerà impedire che Gheddafi bombardi la sua gente a Bengasi”.

10.05 – Libia, chiusura totale dello spazio aereo

Il regime libico ha disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale “fino a nuovo ordine”: una sortita che appare mirata a giocare d’anticipo rispetto alla concreta imposizione della ‘no fly-zone’ appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderla nota e’ stato EuroControl, l’organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L’informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorita’ maltesi, secondo una portavoce dell’organismo di controllo è “l’unica al momento disponibile”.

9.58 – Qatar: “Parteciperemo alla no fly zone”

Il Qatar è il primo paese arabo ad aver annunciato la propria partecipazione all’iniziativa militare per una no fly zone sulla Libia. Secondo quanto si legge sull’agenzia di stampa del Qatar, “il governo di Doha ha sostenuto sin dall’inizio un’iniziativa delle Nazioni Unite di intervento militare contro il regime libico e accoglie favorevolmente la risoluzione votata nella notte per una zona di non sorvolo sui cieli della Libia”. Nella giornata di ieri si erano detti favorevoli alla risoluzione dell’Onu anche i diplomatici degli Emirati Arabi Uniti.

9.53 – Seif: “Arrestata giornalista del New York Times in Libia”

Le autorità libiche hanno arrestato una dei quattro giornalisti del quotidiano americano ‘New York Times’ di cui si erano perse le tracce mercoledì. Lo ha rivelato Seifulislam Gheddafi, figlio del colonnello libico Muammar, nel corso di un’intervista all’emittente ‘Abc’, in cui ha comunque sottolineato che la giornalista sarà rilasciata “domani”. “Sono entrati nel paese illegalmente e quando l’esercito ha liberato la città di Ajdabiya dai terroristi ha scoperto la giornalista”, ha precisato il figlio del leader libico.

9.46 – Seif: “Forze antiterrorismo entreranno a Bengasi”

Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze “anti-terrorismo” saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.

9.16 – Danimarca pronta a schierare gli F16. Polonia, “Supporto logistico”

La Danimarca aspetta il ‘via libera’ del Parlamento per schierare gli F-16 che dovranno far rispettare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Lene Espersen. La Polonia offrirà appoggio logistico, ma esclude un attivo ruolo militare per far rispettare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il ministro della difesa, Bongdan Klich.

8.42 – Gli insorti: “Gheddafi sta bombardando Misurata”

Le forze fedeli al colonnello Gheddafi stanno martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti. Lo ha riferito un portavoce degli antigovernativi.

8.26 – Il ministro tedesco: “La Germania non manderà soldati in Libia”

”Non spedirò nessun soldato tedescoin Libia”. E’ la posizione, netta, del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle che in un’intervista alla Stampa spiega le ragioni del ‘nò di Berlino a un intervento militare in Libia e insiste sull’alternativa di sanzioni economiche e finanziarie. “Siamo convinti – sottolinea il vicecancelliere nel governo Merkel – che l’alternativa a un intervento militare non sia l’inerzia, bensì pressioni politiche e sanzioni finanziarie ed economiche mirate. L’obiettivo è fare in modo che il dittatore Gheddafi, che conduce una guerra contro il suo stesso popolo, non possa andare avanti. Le Nazioni Unite giocano un ruolo decisivo, ma tutto quello che va al di là di sanzioni mirate può essere preso in considerazione solo se c’è il sostegno e la partecipazione anche dei Paesi della Lega Araba”.

8.15 – La Norvegia parteciperà alle azioni militari

La Norvegia parteciperà all’intervento militare internazionale contro le forze di Muammar Gheddafi in Libia. Lo ha detto il ministro della difesa norvegese citato da un quotidiano locale. “Contribuiremo all’operazione”, ha dichiarato Grete Faremo al Verdens Gang, “ma è presto per dire in che modo. Il ministro norvegese ha parlato dell’invio di aerei da combattimento come una possibilità.

8.10 – Il figlio di Gheddafi: “Non abbiamo paura”

La Libia non ha paura. Lo hadetto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

8.04 – Francia: “Pronti ad attacchi in tempi rapidi, nelle prossime ore”

Gli attacchi contro le truppe di Gheddafi avverranno “in tempi rapidi” e la Francia vi prenderà parte. Lo ha detto a Parigi il portavoce del governo, Francois Baroin. Il portavoce ha confermato che Parigi prenderà parte all’intervento militare in Libia dopo l’approvazione della risoluzione all’Onu. L’intervento è previsto in “tempi rapidi”, ha precisato il portavoce del governo, “nelle prossime ore”. La stessa fonte ha sottolineato che “l’intervento militare non sarà un’occupazione del territorio libico, ma un dispositivo di natura militare per proteggere la popolazione libica e aiutarla a realizzare la sua aspirazione di libertà”.

7.44 – Ue: bene la decisione dell’Onu, pronti a sostenerla

L’Unione europea sostiene la decisione delle Nazioni Unite, che la notte scorsa ha approvato la risoluzione 1973 sul blocco dello spazio aereo in Libia e il via libera a tutte le misure necessarie per la difesa della popolazione civile. In una nota congiunta del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e dell’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Catherine Ashton, si sottolinea il ruolo importante della Lega araba e degli altri partner arabi, e la necessita’ di “continuare a coordinarci strettamente con le Nazioni Unite, la Lega araba, l’Unione africana e gli altri partner internazionali si come contribuire al megio e nel piu’ breve tempo possibile alla messa in pratica delle decisioni del Consiglio di sicurezza. Ashton e Van Rompuy sottolineano che la risoluzione 1973 costituisce “una chiara base legale perche’ i membri della comunita’ internazionale proteggano la popolazione civile”. L’Unione europea, si legge ancora “e’ pronta a mettere in pratica questa risoluzione nell’ambito del suo mandato e delle sue competenze”: il vertice del 24 e 25 marzo fra i leader dei 27 e il consiglio degli Affari esteri di lunedi’ prossimo “discuteranno sulla situazione in Libia e adotteranno le necessarie decisioni al riguardo”.

2.55 – Obama, Sarkozy, Cameron, già al lavoro per trovare strategia comune

Alla luce dell’approvazione daparte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu della risoluzione 1973 che autorizza l’applicazione di una no fly zone sulla Libia, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato nella notte il presidente francese, Nicholas Sarkozy, e il premier britannico, David Cameron, per coordinare una strategia comune. Lo ha reso noto la Casa Bianca.

1.40 – Astensione della Germania dovuta a “rischi”

Il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha detto che la Germania si è astenuta sul voto all’Onu sulla Libia per i “considerevoli pericoli e i rischi” comportati da un un intervento militare contro Muammar Gheddafi.

1.00 – Viceministro libico: “Speriamo che l’Italia stia fuori dalla missione”

“Speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa”: lo ha detto all’Ansa il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del governo italiano a consentire l’utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no-fly zone.

0.55 – Cnn: “Gheddafi cambia strategia e non attacca più Bengasi”

“Saif ha detto – spiega Nic Robertson, corrispondente da Tripoli per la Cnn – che la strategia su Bengasi cambierà e che l’esercito non sarà più inviato nella capitale della Cirenaica, ma che si limiterà a mantenere le posizioni nei dintorni. Il motivo – aggiunge il corrispondente dell’emittente televisiva – è che il regime si aspetta un esodo umanitario, che la gente impaurita per quello che può accadere lascerà la città e che l’esercito interverrà per aiutarli ad andare via”.

0.50 – Libia, viceministro esteri: “Pronti a cessate il fuoco”

Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo e’ pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza del’Onu.

0.45 – Anche Napolitano partecipa al vertice del governo

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si e’ unito al vertice informale convocato dal premier Silvio Berlusconi con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ed è stato informato degli ultimi eventi relativi alla Libia dal premier. L’incontro, riferiscono fonti governative, è stato informale e si è tenuto in una sala del teatro dell’opera al termine della rappresentazione del Nabucco per i 150 anni dell’unita’ d’Italia.

0.29 – Libia: “Risoluzione Onu è minaccia alla nostra unità”

A meno di un’ora dalla sua approvazione, il governo libico ha stasera denunciato come una ’minaccia’ alla sua unita’ la risoluzione sulla No Fly Zone approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.

0.09 – Vertice Berlusconi, Letta, La Russa ed esponenti forze armate

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è riunito con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per discutere sulla situazione in Libia alla luce della risoluzione Onu sulla ’No fly zone’. E’ quanto si apprende in ambienti governativi. All’incontro partecipano alcuni alti gradi delle forze armate.

0.00 – Portavoce delegazione italiana Nato: “Analizzeremo risoluzione Onu”

“La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu andrà esaminata attentamente”. Lo ha detto il col. Massimo Panizzi, portavoce della delegazione militare italiana presso la Nato, intervistato da Sky Tg24. “La Nato agirà su un mandato chiarissimo e con il supporto regionale” ha aggiunto Panizzi, ricordando che l’Alleanza Atlantica sta seguendo con grande attenzione la situazione in Libia sin dalla prima risoluzione 1970 dell’Onu. ”Ora la Nato – ha concluso Panizzi – esaminerà questa risoluzione ed esaminera’ se ci sono i presupposti per agire”.

23.51 – Festa in piazza a Bengasi per risoluzione Onu

Dalla folla di migliaia di persone in festa mostrata da Al Jazira si sono levati anche tiri d’arma da fuoco, sparati in segno di gioia. Si vedono anche molte bandiere della monarchia, diventata il vessillo della Rivoluzione del 17 febbraio.

23.35 – Consiglio di sicurezza Onu, sì a no fly zone

“Autorizzati tutti i mezzi per proteggere i civili”. La risoluzione che autorizza la ’No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973) è stata approvata con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.

23.15 – Forti esplosioni a Bengasi, contraerea in azione

Forti esplosioni sono state udite nella citta’ libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea. Le esplosioni a Bengasi, hanno constatato fonti giornalistiche sul posto, sono state tre, poco dopo la mezzanotte locale (le 23:00 italiane). La loro causa, dicono le fonti, non sono ancora note. I tiri della contraerea dei ribelli sono partiti dallo stesso settore della citta, sulla quale Muammar Gheddafi ha annunciato un’imminente offensiva per questa notte.

22.55 – Appello degli insorti: “I ribelli accorrano per difendere Bengasi”

Il comando degli insorti libici a Bengasi ha lanciato un appello da Radio Bengasi ai ribelli e ai riservisti perche’ raggiungano le loro postazioni d’artiglieria e di antiaerea per difendere la citta’ dall’offensiva finale annunciata dal rais Muammar Gheddafi. ”Lo stato maggiore dell’esercito libero libico fa appello ai riservisti perché raggiungano il più presto possibile le loro postazioni d’artiglieria e di lanciamissili”, dice il comunicato, trasmesso dalla radio della Rivoluzione del 17 febbraio.

22.15 – Bbc: probabili azioni militari inglesi entro venerdì

Le forze britanniche potrebbero entrare in azione ’entro venerdi’ se il Consiglio di sicurezza dell’Onu approvera’ la risoluzione che autorizza l’imposizione sulla Libia di una ’non fly zone’. Lo riferisce sul suo sito web la Bbc, citando fonti governative a Londra. Le discussioni in seno al Consiglio stanno andando avanti e, stando alle fonti della Bbc, non e’ escluso che si protraggano. La risoluzione dovrebbe comunque essere approvata nel giro di pochi giorni.

21.30 – Tripoli: “Attacchi immorali anche con il sì dell’Onu

Per la Libia qualsiasi attacco militare anche con l’imprimatur delle Nazioni Unite sarebbe “illegale ed immorale”. Lo ha dichiarato il portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, secondo cui Tripoli si trova ad affrontare “una rivolta armata”, che, “ogni Paese avrebbe combattuto. Loro (i Quindici membri del Consiglio di Sicurezza Onu ) stano basando le loro decisione su quanto riferito dai media”. Per Ibrahim un attacco contro la Libia “non dovrebbe verificarsi”, perche’, “non danneggerebbe il popolo libico e rafforzerebbe solo i nostri oppositori interni”.

21.00 – Gheddafi minaccia Bengasi. Francia pronta ad “azioni mirate”

“Stiamo arrivando a Bengasi, arriviamo questa sera e non avremo pietà”. Muammar Gheddafi e’ apparso in tv per lanciare la sua minaccia agli insorti della Cirenaica, a poche ore dalla possibile decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di un intervento per proteggere i civili “con tutti i mezzi”, con la Francia pronta a colpire non appena ottenuto il via libera. Rivolgendosi direttamente agli abitanti della roccaforte della ’Rivoluzione del 17 febbraio’ (che oggi ha celebrato in sordina la ricorrenza di un mese), il colonnello ha assicurato che ’le persone disarmate non hanno niente da temere ma ogni casa sara’ perquisita’, chiedendo ai suoi di non inseguire i ribelli che depongono le armi e fuggono.

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