domenica 20 marzo 2011

Libia, Usa: “Lanciati 112 Tomahawk” Gheddafi: “Colpiremo obiettivi civili e militari”


Partita l’operazione “Odissea all’alba” tesa a neutralizzare la contraerea del Rais. All’intervento, oltre all’America, partecipano Francia, Gran Bretagna, Italia e Canada. Le navi statunitensi e i sottomarini britannici stanno martellando Tripoli, Misurata, Zuara, Sirte e altre città del Paese con missili Cruise e Tomahawk. Oggi pomeriggio, poche ore dopo la fine del vertice di Parigi in cui la coalizione dei volenterosi ha dato il proprio assenso all’intervento militare, è cominciata l’offensiva con i caccia bombardieri di Parigi. Anche l’Italia ha schierato i suoi Tornado a Trapani. “Gli equipaggi sono pronti a decollare”, dice il comandante della base. “Il Mediterraneo si è trasformato in “un campo di battaglia”. Questo il primo commento di Muammar Gheddafi in un discorso trasmesso dalla tv libica. Il Colonnello ha anche minacciato di attaccare obiettivi civili e militari nel mare nostrum e ha ribadito che il popolo libico resisterà all’aggressione “coloniale dei crociati”. Il segretario generale del Parlamento libicoMohamed al Zawi ha definito “un’aggressione barbara” l’attacco della coalizione e ha parlato di numerose vittime. Fonti dell’esercito di Tripoli dicono che sono in corso bombardamenti “dei nemici crociati” anche su obiettivi civili come l’ospedale della Capitale. La tv di Stato ha annunciano l’abbattimento di un caccia francese subito smentito dalle autorità militari transalpine. Le forze lealiste si stanno dirigendo verso il centro di Bengasi. La città dei ribelli questa mattina è stata attaccata dalle forze lealiste. E nonostante questo ieri il ministro degli Esteri avesse annunciato un cessate il fuoco totale in rispetto degli accordi internazionali. Così non è stato. L’obiettivo del dittatore era quello di riconquistare le città prima del summit parigino.

00.00 – Usa: “Sistema difesa aereo “duramente danneggiato”

Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale statunitense ritiene che il sistema di difesa aerea libico sia stato “duramente danneggiato e reso inoperativo”. “Al momento è troppo presto per prevedere come (Muammar Gheddafi) e le sue truppe di terra potranno rispondere ai bombardamenti di oggi”, ha riferito una fonte del Csn. Oltre 110 missili da crociera Tomahawk hanno colpito 20 diversi obiettivi in Libia. Il Pentagono ha chiarito che questa prima fase di bombardamenti serve a rendere inoffensive le difese libiche.

23.50 – Fonti: “Colpite antiaeree aeroporto Tripoli”

I raid occidentali hanno preso di mira le postazioni antiaeree nei dintorni dell’aeroporto di Tripoli. Lo riferiscono fonti vicine al governo libico, precisando che nella capitale non si sono uditi bombardamenti.
L’ospedale di Tajoura colpito è “per la dermatologia: c’erano molti pazienti anziani ricoverati, e nessun obiettivo militare nei dintorni”, aggiunge la fonte. L’edificio che ospita l’ospedale è stato “costruito dagli italiani”, si chiama “Bir-osta-milad”, dice ancora la fonte all’Ansa.

23.40 – Ucciso a Bengasi Nobbous, fondatore di Lybia al Hurra Tv

E’ stato il volto del “citizen journalism” in Libia, fin dai primi giorni della rivolta di Bengasi, ed era diventato una delle fonti più affidabili per i giornalisti stranieri. Mohammad Nabbous – conosciuto come “Mo”, coraggioso fondatore ed “eroe” del canale internet al-Hurra Tv Libia, che cominciò le trasmissioni il 17 febbraio - è stato ucciso oggi dai lealisti di Muammar Gheddafi nella città della Cirenaica. “Mo” stava parlando dell’attacco a Bengasi al telefono con i colleghi quando la comunicazione si è improvvisamente interrotta. Ad annunciare la sua morte è stata la moglie, in attesa di un figlio, le cui parole sono state rilanciate dai blogger della rivolta libica: “Mohammed è morto per questa causa. Speriamo che la Libia diventi libera. Non ci fermiamo finché non sarà finita. Ciò che è stato cominciato, deve andare avanti. Qualunque cosa accada”.

23.35 – Tv di Stato mostra immagini invasione Iraq 2003

La tv di stato libica ha mandato in onda per tutto il giorno immagini dell’invasione in Iraq del 2003. Lo dice la Bbc sul suo sito.

23.32 – Francia: “Raid aerei coordinati da comando Usa Stoccarda”

I bombardamenti dei jet britannici e francesi contro le truppe di Muammar Gheddafi in Libia sono coordinati dal quartier generale Usa in Europa che ha sede a Stoccarda in Germania. Lo riferisce un ufficiale delle forze armate francesi dietro condizione di anonimato specificando che al momento si tratta solo di un’azione strategica di coordinamento mentre un comando effettivo delle forze della coalizione internazionale sarà stabilito quando tutti i Paesi interessati avranno messo a disposizione le loro forze. Il comando Usa si coordina con i gli omologhi centri operativi francese a Lione e britannico a Northwood. Tra gli stati arabi che intendono partecipare all’operazione ‘Odissea all’alba’ gli Emirati Arabi Uniti hanno messo a disposizione 24 caccia (Mirage 2000 e F-16) e il Qatar tra 4 e 6 Mirage 2000

23.17 – Arrestati 4 giornalisti

Quattro giornalisti di al Jazira sono stati arrestati dalle forze di sicurezza libica nella Tripolitania, la parte occidentale del Paese. Lo riferisce la stessa rete del Qatar specificando che si tratta di un britannico, un norvegese, un tunisino e un mauritano. Una settimana fa un cameraman della tv satellitare era stato ucciso in un’imboscata nella regione di Hawari, vicino Bengasi. La settimana scorsa invece quattro giornalisti del New York Times sono stati catturati nell’est della Libia. Due giorni fa il loro giornale ha detto che saranno presto liberati.

23.11 – Il messaggio di Gheddafi solo in audio

E’ un messaggio audio quello del leader libico Muammar Gheddafi diffuso questa sera in cui reagisce all’attacco sferrato dalle forze occidentali contro la Libia. Normalmente negli ultimi tempi è comparso di persona quando pronunciava un discorso. Il rais non appare fisicamente da 48 ore e nessuno sa dove si trovi esattamente.

23.10 – Turchia: “Preparativi in corso per attuare no fly zone

La Turchia darà il proprio contributo per l’attuazione della risoluzione dell’Onu che prevede l’imposizione della no fly zone sulla Libia e misure per proteggere i civili. “In questo contesto”, si legge in una nota del ministero degli Esteri, “sono in corso valutazioni e preparativi da parte di autorità civili e militari”.

23.02 – Testimoni: “Bombardamenti lontani da bunker Gheddafi. Colpito un ospedale”

I bombardamenti su Tripoli non sonostati uditi nei pressi del compound militare della capitale dove risiederebbe Muammar Gheddafi. Lo hanno detto all’Ansa testimoni sul posto. Inoltre, hanno detto ancora i testimoni “è certo che un ospedale è stato colpito nei pressi di Tajoura”, sobborgo a poca distanza da Tripoli. I cellulari libici, sono raggiungibili a Tripoli, ed è garantita la connettività via internet.

23.01 – Gheddafi: “Colpiremo obiettivi civili e militari nel Mediterraneo”

Il Mediterrano si è trasformato in “un campo di battaglia”. Questo il primo commento di Muammar Gheddafi all’attacco della coalizione internazionale in un discorso trasmesso dalla tv di Stato libica. Il Colonnello ha anche annunciato che “i depositi di armi sono stati aperti” per consentire al popolo di difendere la Libia. E ha promesso: “Reagiremo all’aggressione coloniale dei crociati colpendo obiettivi civili e militari”. Mediterraneo che, secondo il rais “è diventato un vero campo di battaglia”. Infine l’invito ai libici ad “armarsi per difendere la patria”.

22.54 – Opertazione coordinata da quartier generale in Germania

Gli attacchi aerei sulla Libia effettuati da Usa, Francia e Gran Bretagna, sono “coordinati” da un quartier generale americano con base in Germania. Lo ha detto all’Afp un responsabile francese coperto da anonimato. “Si tratta di un’operazione multilaterale sotto il coordinamento del comando americano per le forze americane in Europa, con base a Stoccarda in Germania”, ha detto la stessa fonte francese. “Questo quartier generale coordina i centri operativi aerei francese con base a Lione e britannico con base a Northwood’’, ha aggiunto.

22.37 – Francia smentisce suo aereo abbattuto

L’esercito francese smentisce lanotizia diffusa dalla tv libica secondo cui un aereo francese è stato abbattuto nella regione di Tripoli. Lo riferisce la televisione francese.

22.33 – Al Jazira: “Colpita base aerea di Tripoli”

Le forze occidentali hanno lanciato attacchi contro la base aerea di Mitiga, alla periferia di Tripoli. Lo ha detto al Jazira. La base di Mitiga è usata principalmente per voli civili per autorità e personaggi importanti.

22.27 – Ribelli di Bengasi danno aiuto su obiettivi

I ribelli del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi stanno fornendo alle forze della coalizione internazionale le coordinate degli obiettivi di colpire. Lo riporta la rete del Qatar al Jazira, aggiungendo che i jet occidentali hanno colpito un’accademia militare nelle vicinanze di Misurata dove vengono addestrati gli ufficiali di Gheddafi.

22.27 – Fonti libiche: “Bombardata Sirte”

Secondo fonti libiche, i bombardamenti della coalizione occidentale sulla Libia avrebbero colpito anche la città natale del colonnello Gheddafi, Sirte.

22.20 – A breve intervento in tv di Gheddafi

La tv di Stato libica ha annunciato che a breve Muammar Gheddafi terra’ un intervento sulla “crociata nemica”, l’attacco delle forze Usa, britanniche e francesi contro gli obiettivi militari delle truppe lealiste.

22.05 – Responsabile libico: “Attacco è ‘aggressione barbara’”

Il segretario generale del Parlamentolibico Mohamed al Zawi ha definito “un’aggressione barbara” l’attacco della coalizione e ha parlato di numerose vittime. Lo riferisce la tv satellitare al Jazira.

21.57 – Tv stato: “Colpiti obiettivi civili a Bengasi e Zuwarah”

Sono stati bombardati obiettivicivili anche a Bengasi e Zuwarah. Lo dice la tv di stato libica che aveva già parlato di bombardamenti su obiettivi civili a Tripoli e attacchi a riserve di carburante a Misurata. La tv di stato libica continua a riferirsi alle forze della coalizione con l’appellativo “i crociati nemici”. Secondo la televisione libic aè stato colpito anche l’ospedale di Bir Osta Miled, a 15 km a est di Tripoli.

21.49 – Tv di Stato: “Abbattuto un caccia francese”

Un aereo da caccia francese sarebbe stato abbattutto in Libia nel distretto di Njela. Lo dice la tv di stato libica.

21.49 – Pentagono: “Colpiti 20 obiettivi strategici”

I missili britannici e americani hanno colpito oltre 20 obiettivi strategici libici, in larga parte a ovest del Paese. Si tratta di sistemi di difesa aerea e altri snodi di comunicazione strategica, tutti situati sulla costa. Lo ha detto l’ammiraglio William Gortney, incontrando la stampa al Pentagono. Ad essere colpite sono state circa 20 installazioni militari, in particolare di difesa aerea “che rappresentavano una minaccia per il popolo libico e per i piloti” della coalizione occidentale. I missili sono stati sparati da navi e sottomarini britannici e americani e consentono l’avvio dei raid aerei. “Si tratta della prima fase dell’operazione”, ha spiegato Gortney, “adesso è notte lì, e passerà un po’ di tempo prima di conoscerne l’esito”.

21.48 – Colonnello Gabetta: “Pronti a decollare”

“Gli equipaggi sono pronti adecollare verso la Libia qualora fosse necessario”. Lo ha detto il colonnello Mauro Gabetta, comandante del 37/o Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza all’aeroporto di Trapani Birgi. “Affronteremo questa notte – ha aggiunto – con la tensione di un momento particolare, ma con la consapevolezza di essere pronti a portare a termine il nostro compito”. “Stiamo predisponendo – ha detto – gli assetti necessari a disposizione dell’Aeronautica Militare. Siamo a questo punto in una fase di crescita di questo sistema difensivo”.

21.37 – Esercito libico: “Bombardato ospedale di Tripoli”

Tra gli obiettivi colpiti questa sera a Tripoli ci sarebbe anche l’ospedale Bir Usta Milad di Tripoli. Lo sostiene il portavoce delle forze armate libiche, citato dalla tv di stato di Tripoli, secondo il quale “il nemico crociato ha bombardato questa sera l’ospedale di Bir Usta Milad, nella periferia di Tripoli, nel quale vi erano molti malati ed in particolare anziani”.

21.36 – Truppe di Gheddafi nel centro di Bengasi

Le forze fedeli a Muammar Gheddafi stanno avanzando in questi minuti dai quartieri occidentali verso il centro di Bengasi. Lo rivelano forze dei ribelli libici alla tv araba ‘al-Jazeera’. Colpi di mortaio lanciate dalle brigate di Gheddafi sono caduti questa mattina su via Gamal Abdel Nasser, nel centro della città.

21.36 – Esercito libico: “Raid su Tripoli, Bengasi, Zuara e Misurata”

“I raid aerei di questa sera hanno colpito le città libiche di Tripoli, Bengasi, Zuara e Misurata”. Lo ha annunciato un portavoce delle forze armate libiche, citato dalla tv di stato di Tripoli. Secondo questa fonte “i raid sono ancora in corso su queste città”.

21.33 – Pentagono: “Lanciati da Usa e Gb 112 missili”

Sono stati lanciati 110 missilida parte delle forze armate della coalizione su obbiettivi precisi e difese aeree libiche. Lo ha reso noto un portavoce del Pentagono.

21.28 – ‘Al-Arabiyà : “Aerei italiani in Libia’, ma la Difesa smentisce

L’emittente ‘al-Arabia’ ha riferito che aerei italiani hanno avviato una “missione di sorveglianza” sulla Libia, dopo l’inizio delle operazioni di ricognizione dei caccia francesi che ha portato al primo raid sul paese nordafricano. L’emittente ha citato il suo corrispondente in Libia, senza fornire ulteriori dettagli a riguardo. Fonti della Difesa, interpellate dall’Adnkronos, al momento non confermano però quanto riferito dall’emittente precisando che non risultano decolli di velivoli italiani.

21.26 – Sottomarini Gb lanciano missili Tomawahks

Sottomarini britannici della classeTrafalgar hanno lanciato missili Tomahawks contro obiettivi in Libia. Lo ha riferito il ministero britannico della difesa.

21.15 – Jana: “Dopo bomabradamenti feriti a Tripoli”

I bombardamenti condotti questa sera contro alcuni obiettivi a Tripoli hanno provocato diversi feriti. Lo ha annunciato l’agenzia di stampa libica ‘Jana’ secondo la quale diverse ambulanze stanno soccorrendo le persone colpite dai raid.

21.15 – Obama dà il via libera alle operazioni militari

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha annunciato da Brasilia, dove si trova in visita ufficiale, di aver dato il via libera all’operazione militare americana in Libia. “L’attacco contro la Libia è stato deciso perchè il colonnello Muammar Gheddafi non ha rispettato gli impegni legati al cessate il fuoco e ha continuato ad attaccare”, ha detto Obama.

21.12 – Gli Usa assumono comando operazioni”

Le operazioni di distruzionedella contraerea libica attualmente in corso si stanno svolgendo sotto il comando degli Stati Uniti. Nell’annunciarlo, il Pentagono ha precisato che il comando incaricato è l’Usafricom, guidato dal generale Carter Ham. Tra gli alleati gli americani sono quelli che possiedono infatti le maggiori capacità anti-contraerea. Una volta neutralizzata la contraerea libica, entreranno in funzione i caccia alleati per sorvegliare la no-fly zone.

21.09 – Esercito libico: “I bombardamenti hanno colpito le riserve di carburante a Misurata”

Nei raid aerei in corso su Misurata, città della Tripolitania, sono stati bombardati i depositi che contengono le riserve di carburante delle brigate di Muammar Gheddafi. Lo ha annunciato il portavoce delle forze armate libiche, citato dalla tv di stato di Tripoli. “Il nemico crociato – ha affermato – sta bombardando questa sera i depositi di carburante presenti intorno a Misurata”.

21.02 – Usa: “Nel Mediterraneo 25 navi e vari sottomarini”

E’ stata bombardata poco fa una base militare utilizzata dalle brigate di Muammar Gheddafi nella città di Misurata. Secondo quanto annunciano i siti dell’opposizione libica, è stata presa di mira la caserma che ospita l’accademia aeronautica, occupata nei giorni scorsi dai fedelissimi di Gheddafi. Poco fa gli insorti avevano annunciato la presenza di caccia francesi sui cieli della città e la fuga dei soldati di Gheddafi dalla sede dell’accademia.

21.01 – Ribelli: “Bombardata base brigate Gheddafi a Misurata”

E’ stata bombardata poco fa una base militare utilizzata dalle brigate di Muammar Gheddafi nella città di Misurata. Secondo quanto annunciano i siti dell’opposizione libica, è stata presa di mira la caserma che ospita l’accademia aeronautica, occupata nei giorni scorsi dai fedelissimi di Gheddafi. Poco fa gli insorti avevano annunciato la presenza di caccia francesi sui cieli della città e la fuga dei soldati di Gheddafi dalla sede dell’accademia.

20.56 – Partita l’operazione “Odissea all’alba”

E’ in corso l’operazione ‘Odissea all’albà per distruggere la contraerea libica. Lo annuncia il Pentagono, precisando che oltre agli Usa sono coinvolti Gb, Francia, Italia e Canada. Le operazioni americane sono guidate dal generale Carter Ham, e hanno l’obiettivo di consentire le operazione decise dall’Onu. In teleconferenza dal Pentagono,un portavoce ha precisato che sono coinvolti missili Cruise e che l’obiettivo delle operazioni condotte in particolare dagli Usa è la distruzione delle installazioni della contraerea libica, che è integrata e si trova essenzialmente lungo la costa. L’approccio dell’operazione è multifase ma le fonti militari Usa non ne hanno precisato la durata, e altri paesi potrebbero unirsi ai cinque attualmente coinvolti nelle operazioni complessive. A spingere Usa ed alleati ad intervenire, è il fatto che il colonnello Muammar Gheddafi si sta muovendo “in maniera chiaramente offensiva”, hanno precisato le fonti.

20.54 – Cameron: “Forze britanniche in azione”

Le forze britanniche sono in azionesulla Libia. Lo ha annunciato fuori da Downing Street il primo ministro britannico David Cameron. Cameron ha detto che l’azione controla Libia è “necessaria, legale e giusta”.

20.51 – Tv di stato libica: “Caccia stranieri bombardano obiettivi civili”

“I caccia stranieri stanno bombardando degli obiettivi civili a Tripoli”. Lo ha annunciato la tv di stato libica, secondo la quale “in questo momento alcune zone di Tripoli sono oggetto dei raid aerei del nemico crociato”.

20.44 – Sky: “Cominciato attacco con Cruise Usa”

Unità della marina americana dispiegate nel Mediterraneo hanno iniziato a lanciare missili cruise contro obiettivi in Libia. Lo rendono noto fonti del Pentagono citate da CNN, precisando che l’obiettivo di questi primi attacchi sono batteria della contraerea schierate nei dintorni di Tripoli. Si tratta di missili cruise (da crociera), di tipo Tomahawk, vengono lanciati da navi da guerra statunitensi, secondo quanto riferito dai media.

20.42 – Francia: “Raid continueranno durante tutta la notte”

Le operazioni dell’aeronauticamilitare francese contro il regime libico di Muammar Gheddafi dovrebbero proseguire durante la notte. Lo dice una fonte del ministero della Difesa di Parigi.

20.42 – La figlia di Gheddafi guida manifestazionie a Tripoli

Aisha Gheddafi, figlia del leader libico Muammar Gheddafi, sta guidando una manifestazione in favore del governo libico in corso nella piazza Verde di Tripoli. La tv di stato libica ha mostrato le immagini della donna, nota per essere stata uno degli avvocati del collegio difensivo del defunto dittatore iracheno Saddam Hussein, mentre saluta la folla che manifesta davanti alla caserma di Bab al-Aziziya dove risiede il colonnello libico.

20.36 – Forti esplosioni a est di Tripoli

Delle forti esplosioni sono state avvertite poco fa a est della capitale libica Tripoli. Lo riferiscono dei testimoni.

20.34 – Parigi: “Caccia Francia hanno bombardato 4 volte”

I caccia francesi hanno bombardato quattro volte il territorio della Libia, distruggendo numerosi blindati del regime di Muhammar Gheddafi. Lo dice il ministero della Difesa di Parigi. Secondo lo stato maggiore dell’esercito, i primi bombardamenti sono intervenuti intorno alle 17:45 contro “un veicolo libico chiaramente identificato come appartenente alle forze pro-Gheddafi”. Nell’ora successiva, i caccia della Francia, Rafale e Mirage 2000, hanno colpito altre tre volte, distruggendo “numerosi blindati” del regime nella regione di Bengasi, hanno precisato fonti militari.

20.26 – Truppe di Gheddafi bombardano centrale elettrica di Misurata

Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi stanno bombardando in queste ore la zona dove si trova la centrale elettrica di Misurata, in Tripolitania. Secondo quanto riportano i siti dell’opposizione libica, le brigate di Gheddafi si stanno muovendo dalla caserma dell’accademia militare, nella periferia della città, verso il centro, ed hanno attaccato la centrale elettrica per provocare un black out in tutta la zona.

20.19 – Fox: “Usa coinvolti in fase successiva”

Gli Stati Uniti non sono staticoinvolti nei primi attacchi oggi in Libia, ma potrebbero esserlo nelle fasi successive: lo sostiene la corrispondente di FoxNews al Pentagono, Jennifer Griffin, ricordando che gli Usa hanno 5 navi nel Mediterraneo al largo delle coste libiche, ma nessuna portaerei. Tra le ipotesi citate dalle giornalista ci potrebbero essere l’uso di missili Tomahawk per distruggere la contraerea.

20.15 – A Decimomannu velivoli Spagna e Canada

Sono in arrivo nella Base aereadi Decimomannu a 25 chilometri da Cagliari velivoli spagnoli e canadesi. I primi ad arrivare, secondo quanto è stato possibile apprendere, saranno quattro F18 e un aerotanker spagnoli. Seguiranno un aerotanker e altri velivoli canadesi. L’aeroporto è stato riaperto ed è in piena operatività.

20.13 – Ribelli: “Francia ci ha ridato speranza”

“Finalmente la Francia hadato una speranza al popolo libico”. Lo ha detto all’ANSA Mustafa Gheriani, portavoce del Media Comittee del Consiglio transitorio libico, commentando l’intervento dell’aviazione francese sulle forze di Gheddafi. “Non ne conosciamo ancora gli esiti. Speriamo che la comunità internazionale continui a proteggere i civili secondo la risoluzione Onu”, ha aggiunto.

20.12 – Tre sottomarini Usa pronti a intervento

La marina Usa ha schierato tre sottomarini nel Mediterraneo per preparare attacchi contro la Libia. Lo ha detto un responsabile della Difesa Usa. Il responsabile, parlando in condizioni di anonimato ha detto che i tre sottomarini – tra i quali i mezzi di attacco Newport News e il Providence – sono stati affiancati da due navi della Marina. Sempre secondo la stessa fonte i sottomarini sono equipaggiati con missili Tomahawk.

20.09 – Consiglio opposizione: “Ultime ore per Gheddafi”

“Il colonnello Muammar Gheddafi sta vivendo le sue ultime ore”. E’ quanto ha affermato Fatha al-Bahja, portavoce del Consiglio nazionale dell’opposizione libica, nel corso di un collegamento telefonico con la tv araba ‘al-Jazeerà. “Con l’intervento militare internazionale potremo dimostrare di essere in grado di sconfiggere le brigate di Gheddafi – ha aggiunto – vedrete presto come i mercenari ed i criminali al soldo di Gheddafi si arrenderanno. Ora possiamo eliminare le forze del regime”.

19.56 – Ribelli: “Almeno 40 morti in attacco Bengasi”

Almeno 40 persone sonomorte nell’attacco delle forze di Gheddafi stamani a Bengasi. Lo ha detto Mustafa Gheriani, portavoce del Media Committee del Consiglio transitorio libico. Gheriani ha precisato che si tratta del bilancio stimato alle 11.30 di stamattina, prima che lasciasse Bengasi per Tobruk dove ha incontrato i media internazionali.

19.42 – Difesa francese: “Distrutti carri e blindati”

Un responsabile del ministero dellaDifesa, interrogato in merito alle informazioni diffuse dall’emittente al Jazira – che parla di quattro blindati libici distrutti dagli aerei francesi – ha dichiarato di “non poter confermare” questa cifra ma ha aggiunto che “diversi carri e veicoli blindati” sono stati distrutti.
Sempre secondo Al Jazira, i veicoli distrutti si trovavano a nord ovest di Bengasi.

19.35 – Centinaia di profughi libici al confine dell’Egitto

Centinaia di profughi provenienti dalla città libica di Bengasi, teatro oggi di violenti scontri, si stanno affollando lungo il valico di Sallum, al confine con l’Egitto. La tv satellitare ‘al-Arabiya’, riferisce dell’arrivo di centinaia di libici, in fuggiti dalle loro case dopo l’arrivo delle brigate di Muammar Gheddafi per evitare di rimanere vittima dei bombardamenti del regime contro la città, roccaforte degli insorti.

19.11 – Tv di Stato: “Siamo vittime di complotto ebreo-sionista Sarkozy”

“Siamo vittime di una nuova crociata da parte dei francesi e del loro presidente, il noto ebreo sionista Sarkozy”. E’ quanto ha annunciato la tv di stato pubblica. “Stiamo vivendo un nuovo Iraq – spiega un conduttore – come avvenuto nel 2003 Bengasi è stata bombardata. Il compotto contro di noi è evidente – ha aggiunto – In questa città devono finire le divisioni e dobbiamo ritornare uniti”.

19.05 – Manifestazione Pro Gheddafi all’aeroporto di Gadames

Una manifestazione in favore del colonnello Muammar Gheddafi è stata organizzata questa sera dal regime libico anche presso lo scalo aeroportuale di Gadames. Lo ha annunciato la tv di stato libica, che sottlinea come “alla manifestazione prendono parte giovani e bambini”. Oltra a Gadames, il regime ha organizzato analoghe manifestazioni negli aeroporti di Tripoli, Sirte e Sebah per evitare raid aerei. In questi scali, infatti, si trovano alcuni caccia dell’esercito libico.

18.58 – Manifestazione Pro Gheddafi all’aeroporto di Sirte

Un centinaio di persone sta manifestando in questi minuti a favore del colonnello Muammar Gheddafi presso l’aeroporto El-Ghordabia di Sirte. Lo ha riferito la tv di stato, che sta trasmettendo le immagini della manifestazione. Si vedono i dimostranti inneggiare al colonnello e mostrare le sue foto. Poco prima sempre la tv libica aveva riferito che era in corso una manifestazione analoga anche nei pressi dell’aeroporto militare di Sebah, nel centro della Libia, alla quale partecipano numerose donne e bambini. In entrambi gli scali sono presenti i caccia militari libici e sono quindi considerati obiettivi sensibili per eventuali raid aerei.

18.51 – Sostenitori di Gheddafi fuori Bab Al Ziza e aeroporto

Migliaia di sostenitori del leaderlibico Muammar Gheddafi si sono riuniti fuori dalla base di Bab al Azizia e stanno urlando slogan in favore del rais. Lo riferisce la Bbc sul suo sito.
I fedeli di Gheddafi dichiarano di essere pronti a morire pur di difendere la base dagli attacchi aerei.
Intanto, la tv di stato sta mostrando immagini di altri sostenitori che si stanno radunando all’aeroporto di Tripoli.

18.43 – Al Jazeera: “Distrutti 4 tank di Gheddafi in raid francese”

18.32 – Due fregate francesi al largo delle coste libiche

Due fregate di difesa aerea francesi sono attualmente al largo della Libia: la fregata Jean Bart e la Forbin. Lo rende noto Le Monde.

18.32 – Al comando Nato di Napoli preparativi per l’intervento

Al Joint Force Command Nato diNapoli, che ha competenza sul Mediterraneo, si nega qualsiasi condizioni di allarme particolare, ma i preparativi per un possibile intervento della Nato o di una coalizione internazionale in Libia sono già in corso. “Le misure di sicurezza non sono state rafforzate – affermano fonti interne – perchè sono sufficienti quelle esistenti”. Nel Comando interforze dell’Alleanza Atlantica che ha sede nel quartiere di Bagnoli, zona occidentale di Napoli, sono rappresentate 22 Nazioni, per un totale di circa 2.000 militari. Li guida l’ammiraglio americano Samuel J. Locklear, dal quale dipenderebbero eventualmente anche le operazioni in Libia. Napoli ospita anche l’Allied Maritime Command della Nato, comando navale sull’ isolotto di Nisida, guidato dall’ ammiraglio italiano Rinaldo Veri, che si è insediato il 10 marzo scorso, ed è responsabile della sorveglianza del Mediterraneo. A Capodichino sono ubicati i Comandi aeromarittimi e sottomarini della VI Flotta americana.

18.31 – Primo obiettivo distrutto è veicolo militare

Il primo obiettivo distrutto dalfuoco degli aerei francesi, alle 17:45 di oggi in Libia, è “un veicolo militare” delle forze armate libiche. Il portavoce dello stato maggiore francese, colonnello Thierry Burckhard, ha precisato che l’obiettivo è stato “neutralizzato”, senza specificare di che mezzo si tratti. Secondo la Cnn, sarebbe un carro armato. Si tratta del primo attacco dall’inizio, oggi pomeriggio, dell’intervento militare della coalizione in Libia per far rispettare la risoluzione 1973 dell’Onu.

18.23 – Al-Arabya: “In corso da 30 minuti raid su obiettivi militari”

“Da 30 minuti sono in corso raid dell’aviazione francese su obiettivi militari” appartenenti alle truppe del colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito l’emittente ‘al-Arabiya’, senza aggiungere ulteriori dettagli.

18.15 – Le Figaro: “La Francia inizia per prima a bombardare”

La Francia ha iniziato per prima a bombardare il territorio libico nel quadro dell’attuazione della “no fly zone” autorizzata dalla risoluzione 1973 approvata giovedì sera dal consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Lo hanno reso noto fonti del ministero della difesa francesi citate da diversi media, fra cui il quotidiano le Figaro nella sua versione online.

18.00 – Batterie antiaeree spada schierate nelle basi del Sud

Alcune batterie antiaeree Spada sono state schierate in questi giorni nelle basi dell’Italia meridionale come misura di prevenzione legata alla crisi libica. In particolare alcune postazioni sarebbero state spostate dalla base di Rivolto (Udine) a quella di Trapani Birgi, dove sono attualmente schierati i Tornado e gli Eurofighter italiani che potrebbero prendere parte all’intervento militare nel Paese nordafricano. Il sistema missilistico superficie-aria Spada è progettato per rispondere ad aventuali minacce da parte di velivoli sullo spazio aereo nazionale. Lo schieramento a Trapani e in altre basi del Sud è stato deciso in considerazione degli sviluppi della situazione in Libia.

18.07 – Inviata Ansa: “Tobruk in festa”

E’ esplosa la festa in piazza Tahrir a Tobruk non appena dal maxi schermo che trasmette 24 ore al giorno al Jazira è giunta notizia del primo attacco dell’aviazione francese. Caroselli di auto, clakson araffica, cori e spari in aria: la città della costa orientale della Libia si sta abbandonando a manifestazioni di gioia incontrollata alla notizia del primo obiettivo colpito dagli aerei francesi. La gente era appena uscita dalla moschea di Tobruk nella quale aveva pregato per la salvezza della città e dell’altra città cirenaica Bengasi.

17.59 – Aereo bombarda veicolo alle 17.45 italiane

“Il primo obiettivo è stato distrutto”. Così il portavoce del ministero della Difesa francese, Laurent Teisseire, ha annunciato che un veicolo militare di terra libico è stato raggiunto e neutralizzato da una bomba lanciata da un caccia francese. Alle 17:45 ora italiana sono iniziate le operazioni militari aeree del gruppo dei volenterosi contro le forze libiche leali a Muammar Gheddafi, in una zona di 100-150 chilometri intorno a Bengasi, bastione dei rivoltosi nell’est del Paese.

17.59 – Francia, portaerei C. De Gaulle salpa domani da Tolone

La portaerei francese Charles deGaulle salperà domani da Tolone, nel sud della Francia, diretta vesro la Libia. Lo ha reso noto una fonte della Difesa.

17.56 – Esercito francese, 20 aerei impegnati in operazione

Venti aerei francesi sono impegnati nelle operazioni militari sulla Libia. Lo ha annunciato un portavoce dell’esercito.

17.44 – Tv di stato libica: “Folla usata come scudi umani per prevenire attacchi”

Centinaia di civili libici si sono radunati a Bab Al-Aziziyah, il quartier generale del colonnello Gheddafi a Tripoli, e nei pressi degli aeroporti internazionali del paese con l’intento di fungere da ‘scudi’ umani per impedire gli attacchi degli aerei francesi. Lo riferisce la tv di stato libica. “Intorno agli obiettivi identificati dai francesi – ha detto l’emittente televisiva – si sta radunando una folla che sventola la bandiera libica”. Il corrispondente della France Press a Tripoli riferisce che circa 50 giornalisti stranieri presenti nella capitale libica sono stati portati nei prssi del quartier generale di Gheddafi per documentare la situazione.

17.38 – Sfollato da Bengasi: “La terra tremava, sono scappato”

“Quando hanno cominciatoad attaccare Bengasi, alle 3 di stanotte, la terra tremava. Ho preso la mia famiglia e sono scappato verso est”. Così racconta all’Ansa uno degli sfollati da Bengasi dopo l’attacco delle forze di Gheddafi, arrivato nel pomeriggio a Tobruk. “La mia casa è proprio in Gamal Abdel Nasser Street, quando sono fuggito c’era fuoco ovunque”, aggiunge l’uomo che portato con se la moglie, i tre figli e sua sorella con i quattro figli di lei.

17.36 – A Trapani Birgi atterrati aerei canadesi

Nella base del 37mo stormo dell’Aeronautica militare a Trapani Birgi sarebbero atterrati cinque aerei militari canadesi. Mentre si è alzato in volo un Awacs, un aereo radar della Nato. Fuori dalla base, nella quale non è consentito accedere, stazionano alcuni giornalisti, una troupe Tv e fotografi.

17.32 – Premier canadese: “A breve unità navali nel Mediterraneo”

Nel mar Mediterraneo saranno dispiegate a breve unità navali della coalizione anti-Gheddafi. Lo ha detto il premier canadese, Stephen Harper, L’obiettivo è, tra l’altro, di far rispettare l’embargo deciso dall’Onu.

17.27 – Caccia CF-18 canadesi in rotta verso sud Italia

Alcuni caccia canadesi sono inrotta verso il sud dell’Italia. E’ quanto riferiscono fonti militari citate dall’agenzia di stampa Belga. Si tratta di aerei da combattimento CF-18 partiti ieri dalla base aerea di Bagotville, in Quebec, e che stamattina hanno fatto scalo nell’aeroporto scozzese di Prestwick, nei pressi di Glasgow. Sette di questi aerei – riferiscono sempre le stesse fonti – sono già decollati alla volta dell’Italia, mentre altri sarebbero in attesa di ricevere istruzioni.

17.27 – 5 gli aerei francesi che sorvolano Bengasi

Sono cinque gli aerei francesi che stanno attualmente sorvolando la Libia. Lo ha riferito una fonte militare, spiegando che si tratta di un velivolo di ricognizione AWACS e di quattro aerei da combattimento, due Rafale e due Mirage

17.27 – Zapatero: “Dalla Spagna 6 aerei, una fregata e un sottomarino”

La Spagna parteciperà all’operazione in Libia con sei aerei, di cui 4 F-18, una fregata ed un sottomarino. Ad annunciarlo a Parigi è stato il premier spagnolo Josè Luis Rodrìguez Zapatero, che nella capitale francese ha preso parte al vertice straordinario sulla Libia convocato da Nicolas Sarkozy. La Spagna metterà a disposizione “i mezzi necessari per raggiungere gli obiettivi concordati: istituire una zona di esclusione aerea e l’embargo sulle armi al regime di Muhammar Gheddafi”, ha dichiarato a Parigi.

16.50 – Ex ministro interno libico: “Non sono tornato con Gheddafi”

L’ex ministro dell’Interno libico, Abdel Fatah Yunes, passato con il movimento dei ribelli che lottano contro il regime, ha smentito la notizia diffusa dalla tv di stato libica di un suo ritorno con Gheddafi. “Siamo ancora sul campo di battaglia – ha detto all’emittente televisiva Al Arabiya – combattendo con quello che abbiamo in mano e se riceveremo rinforzi, tanto meglio”. Yunes ha ringraziato la Francia per l’invio sulla Libia degli aerei da ricognizione: “Sono i benvenuti, anche se avrei preferito che ci fossero caccia arabi”

16.50 – Libano, devastata nostra ambasciata a Tripoli

Le autorità libanesi hanno denunciato che le forze leali a Muammar Gheddafi hanno devastato la sede dell’ambasciata di Beirut a Tripoli. “E’ un attentato alla nostra sovranità”. Il Libano, membro non permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu, è stato tra i Paesi promotori della risoluzione contro la Libia approvata giovedì.

16.39 – Tv di stato libica mostra immagini pro Gheddafi

La tv di stato libica sta mostrando in questo momento le immagini di una manifestazione a favore del colonnello Muammar Gheddafi a Bab al-Aziziya, nella piazza Verde di Tripoli. Alla manifestazione stanno partecipando circa 500 sostenitori del colonnello. La tv di stato libica ha riferito che è in corso una manifestazione in favore del colonnello Muammar Gheddafi nei pressi dell’aeroporto militare di Sebah, nel centro della Libia. L’emittente di stato ha specificato che alla manifestazione stanno prendendo parte anche numerose donne e bambini. Stamani le autorità libiche avevano paventato la possibilità di utilizzare scudi umani per proteggere obiettivi sensibili da eventuali raid aerei.

16.38 – Comunità del mondo arabo in Italia: “Cadaveri in strada a Bengasi”

Secondo fonti del Comai (la Comunità del mondo arabo in Italia), a Bengasi vi sarebbero già dei cadaveri in strada: Foad Adodi, che è in continuo contatto con fonti locali in Libia ha descritto all’Ansa situazione affermando che i morti sono 67 e i feriti oltre 150.

16.34 – 11 Tornado inglesi a Cipro

Undici tornado della frecce rosse della forza aerea britannica sono atterrati nella base militare a Cipro. Gli aerei sono partiti dalla base del Lincolnshire e sono arrivati in quella di Akrotiri.

16.29 – WP: “Usa avrenno ruolo di appoggio nell’azione alleati”

La marina militare americana ha almeno cinque navi della sesta flotta nel Mediterraneo che potrebbero in ogni momento entrare in azione. Lo scrive il Washington Post online sottolineando tuttavia come stavolta nell’ambito dell’azione coordinata della comunità nazionale, cosa rara nella storia militare degli ultimi anni, gli Stati Uniti non avranno un ruolo guida, ma di sostegno alle operazioni dei suoi alleati. Le missioni iniziali, scrive il giornale della capitale americana, stanno partendo dalla base francese della Corsica. Ma più avanti, secondo i piani, gli attacchi includeranno partenze anche da altre basi francesi e italiane, inclusa la base aerea americana che si trova in Sicilia. Molti raid potranno partire anche dalle basi inglesi, con aerei riforniti in volo.

16.27 – Cinque le navi della Marina impegnate nel Mediterraneo

Sono almeno cinque le navi italiane che si stanno schierando nel Mediterraneo per un possibile intervento nei confronti della Libia. Il cacciatorpediniere Andrea Doria – specializzato nella difesa antiaerea e missilistica – naviga nelle acque del Canale di Sicilia come la nave rifornitrice Etna che è al comando di un gruppo navale, lo Standing Nato maritime group. Il pattugliatore Libra è in navigazione verso le coste libiche mentre la fregata Euro opera come nave appoggio. Dopo aver lasciato il porto di Taranto la portaerei Garibaldi è davanti al porto siciliano di Augusta in attesa di ordini sulla rotta da seguire. La Garibaldi imbarca sei aerei Harrier a decollo verticale, elicotteri e un gruppo di marò del Reggimento San Marco.

16.19 – Nave andrea Doria per protezione missili su Italia

Il cacciatorpediniere della Marinamilitare Andrea Doria è attualmente schierato nel Canale di Sicilia con compiti, soprattutto, di difesa aerea: sia delle altre unità impegnate nel dispositivo navale messo in campo per la crisi in Libia, sia dello stesso territorio italiano. Oltre all’Andrea Doria, la Marina schiera specificatamente per questa emergenza la portaerei Garibaldi, che imbarca 6 caccia Av8 e 5 elicotteri, che incrocia attualmente davanti ad Augusta; la nave rifornitrice Etna; il pattugliatore Libra, che si trova al largo delle coste della Cirenaica con un carico di aiuti umanitari; e la fregata Euro, a protezione del pattugliatore.La fregata Euro e il rifornitore Etna sono inserite nella flotta Nato Snmg1.

16.00 – Testimone Forze pro Gheddafi martellano Zintan

Le forze fedeli al colonnello libico Muammar Gheddafi avanzano su Zintan, la città a sud-est di Tripoli sotto controllo dei ribelli, e stanno bombardando a tappeto la periferia mettendo in fuga i suoi abitanti. Lo riferisce un testimone. Le milizie pro-Gheddafi hanno poi attaccato alcune postazioni situate a sud della città. “In quella zona, i carri armati si trovano a 2-3 chilometri dal centro”, ha detto un testimone precisando che i cittadini stanno fuggendo.“Sono arrivati nella notte e hanno iniziato ad attaccare e a bombardare sparando con i carri armati e mitragliando di continuo. I tiri provengono dal sud della città”, ha aggiunto. Secondo lo stesso testimone, a nord di Zintan altre truppe del colonnello hanno lanciato colpi di artiglieria contro Zintan.

15.56 – Sarkozy: “I Caccia francesi impediscono attacchi aerei delle forze di Gheddafi contro Bengasi”

I caccia francesi sulla Libia stanno impedendo attacchi aerei delle forze di Gheddafi contro Bengasi. Lo ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy. ”Già da adesso le nostre forze aeree si opporranno a ogni aggressione contro il popolo di Bengasi. Abbiamo già impedito attacchi aerei sulla città. Altri aerei sono pronti a intervenire contro i blindati che aggrediscono civili disarmati”, ha aggiunto Sarkozy al termine del vertice internazionale straordinario sulla Libia a Parigi.

15.52 – Merkel: “Germania non parteciperà all’azione militare contro la Libia”

Le potenze mondiali, concordemente, ritengono che la violenza in Libia debba cessare, ma, tuttavia, la Germania non prenderà parte ad azioni militari. E’ quanto ha detto il cancelliere tedesco, Angela Merkel, al termine del vertice di Parigi sulla situazione in Libia.

15.51 – Da summit a Parigi via libera all’attacco militare

15.50 – Al-Arabya: “Truppe Gheddafi verso Zintan”

Le truppe del colonnello libico Muammar Gheddafi si stanno dirigendo verso la città di Zintan, a sud di Tripoli. Lo hanno riferito testimoni oculari citati dall’emittente ‘al-Arabiyà. Zintan è stata già bombardata stamani dalle milizie del colonnello. Secondo un portavoce dei ribelli, cinque bombe sono cadute nei quartieri periferici della città.

15.42 – W. Post: “Navi Usa nel Mediterraneo pronte a bombardare contraerea”

Unità navali americane dispiegate nel Mediterraneo si stanno preparando a bombardare la contraerea e le piste di atterraggio degli aeroporti e delle basi in Libia nel quadro dell’operazione per la creazione della ‘no fly zone’ sui cieli del Paese, operazione che verrà condotta da aerei di Paesi europei e arabe, spiegano fonti americane ed europee citate dal Washington Post. Aerei provenienti da Francia, Gran Bretagna, Danimarca e Emirati arabi uniti stanno cominciando a convergere sulle basi in Italia e intorno all’Italia, si precisa. Il comando e controllo dell’operazione sarà assunto dagli Stati Uniti dalla loro base di Napoli. Il Presidente americano, Barack Obama, ha assicurato ai leader del Congresso di entrambi gli schieramenti, ricevuti ieri nella ‘situation room’ della Casa Bianca, che non vi è in programma il coinvolgimento, in un primo momento, di aerei americani nell’intervento contro la Libia. Fonti militari americane interpellate dal Washington Post non escludono tuttavia l’impiego di caccia e bombardieri americani in fasi successive dell’intervento. In questa fase, ha spiegato ieri Obama ai suoi intelocutori, secondo quanto hanno reso noto fonti dello staff del senatore Richard Luggar, “non autorizzo il dispiegamento di nessun soldato o aereo da combattimento”.

15.36 – Testimoni a Bengasi: “Forze Gheddafi usano armi pesanti”

Le forze armate leali alcolonnello libico Muammar Gheddafi hanno sparato oggi con armi pesanti contro alcuni quartieri di Bengasi, bastione dei ribelli nell’est della Libia. Lo affermano alcuni testimoni all’agenzia Afp.
Le milizie pro Gheddafi, dicono le fonti, “sparano con armi pesanti su dei quartieri residenziali. Hanno l’ordine di sparare indistintamente, c’è un massacro in atto”. Secondo un testimone, “solo i carri degli insorti sono presenti nel centro di Bengasi, ma le milizie (di Gheddafi) sono visibili in molte aree della città”.

15.32 – Migliaia di residenti in fuga da Bengasi

Dopo il primo bombardamento degli aerei di Gheddafi su Bengasi è cominciata la fuga di migliaia di residenti terrorizzati dai raid. Adulti e bambini si ammassano su automobili, fuoristrada, minibus e lasciano alle loro spalle negozi distrutti e strade deserte. L’obiettivo di molti è raggiungere Al-Baida, 100 chilometri a est di Bengasi, dove potrebbero ospitarli i parenti. Ad Al-Marj, città di 25mila abitanti, i residenti hanno detto che stanno assistendo ad un flusso continuo di veicoli di passaggio, sin dalle prime ore dell’alba.

15.31 – Tornado italiani rischierati a Trapani

Sono stati rischierati a Trapani i caccia Tornado dell’Aeronautica militare che potrebbero essere impiegati sulla Libia: si tratta – secondo quanto appreso dall’ANSA – dei Tornado ECR di Piacenza, specializzati nella distruzione delle difese missilistiche e radar, e dei Tornado IDS di Ghedi (Brescia), con capacità di attacco. Insieme ai Tornado, sono stati schierati nella stessa base anche i caccia Eurofighter di stanza a Grosseto.
Nella base di Trapani sono già schierati dei caccia F-16, aerei radar Awacs della Nato e aerei per il rifornimento in volo.

15.21 – Ex ministro interno: “Non ho notizie dei caccia francesi”

“Non sono al corrente che ci siano caccia francesi in volo su Bengasi, ma ben vengano anche se avrei preferito fossero arabi”. E’ quanto ha affermato l’ex ministro dell’Interno libico, Abdul Fattah Younis, in un’intervista all’emittente ‘al-Arabiya’. L’ex ministro che ha dichiarato di non essere stato reintegrato nel governo, ha rivelato che gli insorti hanno respinto l’attacco della milizia di Muammar Gheddafi per conquistare Bengasi e ha confermato che era dei ribelli l’aereo abbattuto stamani a Bengasi.

15.20 – Emergenza umanitaria a Misurata, cecchini sparano dai tetti

A Misurata i cecchini delle forze leali a Muammar Gheddafi hanno sparato dai tetti sulla gente in strada e avrebbero ucciso almeno due persone. Gli ospedali non possono curare i feriti perché non hanno anestetici. Lo hanno riferito alcuni testimoni, aggiungendo che la città è sull’orlo dell’emergenza umanitaria: manca l’acqua da tre giorni. Le testimonianze parlano anche di distruzione ovunque, “non sono state risparmiate neanche case e moschee”. Le notizie non possono essere verificate personalmente perché il regime non ha consentito l’arrivo ai giornalisti.

15.17 – Numerosi caccia francesi in ricognizione

Numerosi caccia ‘Rafale’ francesi stanno sorvolando Bengasi e l’intero territorio libico in missione di ricognizione. Lo rivelano fonti militari francesi. I Rafale, della Dassault, sono caccia bombardieri armati di ultima generazione, armati cui basta il via libera del comando per passare all’azione e iniziare i bombardamenti. I caccia sono decollati dalla loro base di Saint-Dizier, nella Francia orientale. Dopo diverse ore di sorvolo del territorio libico non hanno incontrato alcuna resistenza, ha riferito la fonte militare di Parigi.

15.07 – Tv, jet francesi già sopra Bengasi

Aerei da guerra francesi sarebbero già sopra la Libia, in particolare sui cieli di Bengasi per ostacolare i movimenti delle truppe del Colonnello Muammar Gheddafi. Lo riferisce la tv francese Bfm

15.04 – F-16 danesi arrivati a base Sigonella

Sei F-16 danesi sono atterrati nella base siciliana di Sigonella. Copenhagen ha offerto la sua disponibilità a partecipare agli interventi militari contro le truppe di Muammar Gheddafi insieme al resto della coalizione internazionale.

14.46 – Insorti: “Nostri caccia stanno bombardando forze Gheddafi”

La radio dell’opposizione libica ‘Voce libera della Libia’, che trasmette dalla città di al-Baida, ha riferito un messaggio del Consiglio nazionale transitorio di Bengasi, secondo cui alcuni caccia in mano ai ribelli starebbero bombardando le truppe del colonnello Muammar Gheddafi. Lo ha riferito il sito web dell’emittente ‘Bbc’, senza aggiungere ulteriori dettagli a riguardo.

14.19 – Al-Arabya: “Nuovi raid aviazione Tripoli su Bengasi”

In queste ore si registrano nuovi raid dell’aviazione di Tripoli sui quartieri sudoccidentali di Bengasi, la roccaforte dei ribelli della Libia orientale teatro di violenti scontri con le truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi. Lo riferisce l’emittente ‘al-Arabiya’.

14.00 – Insorti: “Respinto attacco a Bengasi”

Un portavoce degli insorti libici ha affermato che l’attacco delle forze fedeli a Gheddafi contro la città di Bengasi è stato respinto. ”Noi rivoluzionari abbiamo preso il controllo di quattro carri armati all’interno di Bengasi. Le forze degli insorti hanno respinto quelle di Gheddafi fuori da Bengasi e stanno rastrellando la periferia occidentale alla ricerca dei soldati di Gheddafi”, ha detto il portavoce, l’avv. Nasr al-Kaliki. Subito dopo molte persone sono scese in piazza per festeggiare, sparando in aria e gridando di gioia. “Siamo i vincitori, siamo i vincitori”, hanno scandito. La tv Al Jazeera ha mostrato un carro armato che viaggiava lungo una strada con un manipolo di ribelli, seduti sulla torretta, che sventolano una bandiera monarchica, il vessillo degli insorti.

13.46 – 27 morti e 40 feriti nei raid contro Bengasi

E’ di 27 morti e oltre 40 il bilancio dei raid delle forze pro-Gheddafi su Bengasi. Lo sostiene l’inviato di Al Jazeera. La città, cuore della rivolta popolare libica, è dalle due di questa notte sotto il fuoco delle truppe del Colonnello che impiegano artiglieria pesante, carri armati e lanciamissili.

13.07 – I ribelli: jet abbattuto era nostro

Il jet abbattuto a Bengasi era dei ribelli e a colpirlo sono state le forze di Muammar Gheddafi. Lo ha ammesso un portavoce degli insorti contattato telefonicamente dal Cairo. Il velivolo, un Mig-23 pilotato probabilmente da un militare passato con i ribelli, e’ stato colpito mentre sorvolava la roccaforte della rivolta. Il pilota è riuscito a paracadutarsi prima dello schianto.

13.01 – Scudi umani sugli obiettivi libici nel mirino delle forze internazionali

Folle di cittadini libici i stanno dirigendo verso gli obiettivi strategici che potrebbero, nel giro di poche ore, diventare il bersaglio dei raid degli alleati. Lo rende noto l’agenzia Jana. Secondo fonti dal summit di Parigi i raid potrebbero iniziare subito dopo il summit di Parigi tra le 15 e le 14 italiane.

12.37 – Cecchini di Gheddafi in azione a Misurata: due morti

Cecchini delle forze di Gheddafi hanno aperto il fuoco nella città di Misurata uccidendo almeno due persone, dicono testimoni locali. “Due persone sono state uccise questa mattina…ci sono tiratori scelti sui tetti delle case che sparano alla gente. Sparano a chiunque vedano”, dice un residente al telefono. La città di Misurata, un centinaio di chilometri a est di Tripoli, in mano ai ribelli e off limits per i giornalisti, nelle ultime ore viene bombardata dalle forze di Gheddafi, dicono testimoni, secondo i quali è stato anche tagliato l’approvvigionamento di acqua.

12.09 – Bombe sul campo della croce rossa

Un bombardamento avrebbe interessato il campo della Croce Rossa situato nel centro di Bengasi. Lo ha riferito l’emittente ‘al-Jazeerà. Bengasi da stamani è teatro di violenti scontri tra le truppe del colonnello Muammar Gheddafi e gli insorti che qui hanno stabilito la loro roccaforte.

09.34 – Scontri proseguono nel centro di Bengasi

Si combatte con violenza da questa mattina nel centro di Bengasi. Una forte esplosione è stata avvertita poco fa nei pressi del quartier generale dei ribelli libici. Secondo quanto riferiscono i rivoltosi alla tv araba al-Jazeera, le truppe di Muammar Gheddafi sono quasi arrivate nel centro cittadino, e ora le forze dei ribelli si stanno concentrando nella zona orientale della città, dove si trova il tribunale. I lealisti attaccano con colpi di mortaio tutti i palazzi dove si sono rifugiati i rivoltosi. I ribelli sostengono inoltre che oggi uno dei loro caccia sia stato abbattuto dalle forze di Gheddafi.

09.07 – In migliaia in fuga da Bengasi

Sono diverse migliaia gli abitanti di Bengasi che fuggono dai quartieri occidentali della città, occupati questa mattina dalle brigate fedeli a Muammar Gheddafi. Secondo la tv araba ‘al-Jazeerà, i civili di quei quartieri stanno scappando verso la parte orientale di Bengasi ancora in mano ai ribelli.

08.55 – Il governo libico smentisce: nessun attacco in corso su Bengasi

08.46 – Centro di Bengasi bombardata da artiglieria

Il centro di Bengasi è bersaglio di un intenso bombardamento di artiglieria, dice l’emittente Al Jazira, che cita un suo inviato. Granate d’artiglieria, dice l’emittente, sono esplosi anche nella centrale Gamal Abdel Nasser Street.

08.16 – Abbattuto aereo su Bengasi

Un aereo è stato colpito e abbattuto su Bengasi: lo afferma l’inviato di Al Jazira International Tony Birtley, in collegamento in diretta dalla città in mano ai ribelli, dove si sta combattendo alla periferia occidentale.

07.09 – Gli aerei di Gheddafi bombardano Bengasi

Le forze di Muammar Gheddafi hanno ripreso ad attaccare Bengasi, poche ore dopo l’annuncio del cessate il fuoco da parte di Tripoli. Nella notte si sono udite fortissime esplosioni nella roccaforte dei ribelli e all’alba un jet ha bombardato un’area a sud-ovest della città, in violazione alla No fly zone imposta dall’Onu. Secondo testimoni i soldati fedeli al Colonnello starebbero avanzando e si troverebbero a 20 chilometri da Bengasi. L’attacco avviene poche ore prima del vertice a Parigi che dovrebbe mettere a punto i dettagli per un intervento militare internazionale volto a proteggere i civili.

22.05 – Governo libico: “Truppe alle porte di Bengasi non violano la tregua. L’Onu invii osservatori”

”Le truppe di Gheddafi alle porte di Bengasi non violano il cessate il fuoco annunciato oggi, che intendiamo rispettare”. Lo ha detto questa sera il vice ministro degli Esteri libico Khaled Kaaim in una conferenza stampa a Tripoli trasmessa da Sky Tg24. ”La presenza dell’esercito nelle città libiche serve a garantire la sicurezza dei civili contro le bande armate dei ribelli. Essa non viola il cessate il fuoco”, ha aggiunto Kaaim. “La tregua significa nessuna operazione militare, piccola o grande. D’altra parte le forze armate sono alle porte di Bengasi ma non hanno intenzione di entrare in città”. Il vice ministro ha poi dichiarato che non ci sono stati bombardamenti di alcun genere da parte delle forze governative in Libia da quando è in vigore il cessate il fuoco. Khaled Kaaim ha detto stasera che per accertarsi che il suo governo rispetti il cessate il fuoco proclamato oggi dopo la risoluzione dell’Onu è auspicabile l’arrivo di osservatori internazionali, che Tripoli ha già indicato in Turchia e Malta.

21.39 – Esplosione e tiri di contraerea avvertiti a Bengasi

Una forte esplosione seguita da tiri di contraerea sono stati avvertiti stasera a Bengasi, seconda città della Libia e roccaforte dei rivoltosi. Lo hanno constatato giornalisti dell’Afp sul posto.

21.17 – Frattini: “Possibili aerei Italia su siti militari”

L’utilizzo di ”aerei italiani”sarebbe possibile nel caso di una violazione della No fly zone da parte della Libia. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini a Sky Tg24 aggiungendo che possibili obiettivi potrebbero essere “postazioni radar o siti della contraerea” libici. ”Noi abbiamo chiarito in modo preciso che l’Italia non può essere indietro. L’Italia deve partecipare come gli altri partner” alla missione stabilita dall’Onu, ha spiegato Frattini rispondendo ad una domanda sulla possibilità di impiego di caccia italiani.“Sugli aerei – ha puntualizzato -, vi sono delle richieste che noi stiamo attendendo e queste richieste potrebbero includere ad esempio l’uso di aerei per l’individuazione di obiettivi mirati. Penso – ha spiegato il titolare della Farnesina – al rispetto della No fly zone, che se fosse violata farebbe scattare ad esempio l’attacco a postazioni radar, o a postazioni militari di contraerea che sono esattamente quegli strumenti che potrebbero impedire di rispettare la risoluzione 1973. Se così accadesse – ha concluso Frattini – evidentemente i mezzi italiani, come dire, non sono da meno degli altri”.

21.05 – Forze Gheddafi avanzano verso Bengasi

Le forze fedeli a Gheddafi continuano l’avanzata verso Bengasi, roccaforte dei ribelli, nonostante il cessate il fuoco annunciato oggi dal ministro degli Esteri Mussa Kusa, secondo la tv satellitare araba Al Jazeera. La tv riferisce che le truppe lealiste stanno combattendo con i ribelli nelle città di Al Magrun e Slouq, a circa 50 chilometri da Bengasi.

20.33 – Ultimatum di Usa, Gb e Francia a Gheddafi: “Via da città conquistate”

Francia, Gran Bretagna e StatiUniti, “con alcuni paesi arabi”, hanno inviato stasera una lettera al colonnello Gheddafi con un ultimatum a “cessare tutti gli attacchi contro i civili”. “La risoluzione 1973 adottata dal Consiglio di sicurezza impone obblighi chiarissimi che devono essere rispettati”, si legge nel messaggio, reso noto a Parigi dall’Eliseo.“La Francia, con gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e dei paesi arabi – continua – ritengono che debba essere applicato immediatamente un cessate il fuoco, ossia che tutti gli attacchi contro civili cessino”.“Gheddafi – continuano i leader firmatari – deve mettere fine all’avanzata delle sue truppe su Bengasi e ritirarle da Adjdabiyah, Misurata e Zawiyah. Il rifornimento di acqua, elettricità e gas deve essere ripristinao in tutte le zone. La popolazione libica deve poter ricevere l’aiuto umanitario”. La lettera precisa che queste condizioni “non sono negoziabili”.“Se Gheddafi non si conforma alla risoluzione 1973 – continua la lettera – la comunità internazionale gliene farà subire le conseguenze e l’applicazione della risoluzione sarà imposta con mezzi militari”.

20.14 – Innalzato livello attenzione in Italia

Innalzamento del livello diattenzione, ma nessuna misura specifica, almeno fino a quando non verranno prese delle decisioni a livello internazionale. E’ questa la linea, secondo quando si apprende, emersa dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato d’urgenza al Viminale dal ministro dell’Interno Roberto Maroni. L’incontro, secondo fonti qualificate, ha avuto l’obiettivo di mettere sul tavolo i possibili rischi per il nostro paese in seguito ad un possibile attacco alla Libia, anche se i servizi di sicurezza avrebbero ribadito che allo stato non ci sono segnali specifici di allarme. Al momento dunque non sono state disposte misure particolari: ma l’invito a tutti gli apparati della sicurezza è quello di monitorare costantemente il territorio per raccogliere il maggior numero di informazioni possibili. E non è affatto escluso che nelle prossime ore, dopo la riunione di domani a Parigi e l’appuntamento di lunedì a Bruxelles, venga diramate delle circolari operative. Particolare attenzione, inoltre, è riservata all’immigrazione clandestina: i vertici della sicurezza non escludono infatti che una delle ‘armì che potrebbe utilizzare il colonnello Gheddafi contro l’intervento della comunità internazionale, sia spedire verso le coste italiane migliaia di clandestini.

20.12 – Audio Al-Qaeda contro risoluzione Onu

Una condanna dei “movimenti sospetti degli Stati Uniti e dei loro alleati” in Libia e un ammonimento agli insorti a “non fidarsi di qualunque ruolo Usa e Nato” nel loro paese arriva da al-Qaeda nel Maghreb Islamico (Aqmi). In un file audio intitolato ‘Messaggio di sostegno ai liberi nipoti Omar Mukhtar’ diffuso sui forum vicini al gruppo, il leader dell’Aqmi, Abu Musab Abdul Wadoud, invita i libici a diffidare della risoluzione Onu che impone una no-fly zone sul paese e a “fare affidamento solosulla propria forza e sull’Islam, che è lo spirito e la forzapropulsiva” della rivoluzione in corso nel mondo arabo. “La battaglia che conducete oggi contro i dittatori è la stessa battaglia condotta oggi e in passato dai vostri fratelli mujahidin, che combattono i tiranni e respingono la nuova crociata”, dice ancora Abdul Wadoud, secondo il quale “la lotta ha già prodotto alcuni frutti, vale a dire la sconfitta dei capofila degli infedeli, gli Stati Uniti d’America, e dei loro alleati e l’indietreggiamento dei loro agenti (i dittatori arabi, ndr), che cadono uno dopo l’altro grazie alla rivoluzione dei musulmani”. Il leader del gruppo terroristico definisce quindi gli Stati Uniti e la Nato come “la causa di tutti i flagelli, i nemici”. “Come fate ad aspettarvi del bene o un aiuto da parte loro?”, si chiede quindi. “Vi metto in guardia rispetto a tutti questi movimenti sospetti degli Stati Uniti e dei loro alleati – conclude – Voi musulmani della Libia dovete essere vigili e pronti, non fidatevi diqualsiasi ruolo americano”, “evitate che gli approfittatori cavalchino l’onda della rivoluzione”.

20.08 – Brigate Gheddafi a 100 km da Bengasi

Le brigate fedeli a Muammar Gheddafi si trovano a 100 chilometri di distanza dalla città di Bengasi. E’ quanto ha annunciato la tv araba ‘al-Jazeera’, secondo la quale l’avanzata delle truppe di terra del colonnello libico verso la città roccaforte dei rivoltosi va avanti senza sosta. Dopo aver fronteggiato nei giorni scorsi gli insorti ad Ajdabiya, oggi le truppe fedeli a Gheddafi sono riuscite a superare un blocco dei rivoltosi a 100 chilometri dal capoluogo della Cirenaica.

20.06 – Bagnasco: “Aiutare in modo prudente, ma convinto”

”Aiutare in modo prudente ma convinto” le popolazioni in Libia “che aspirano ai diritti fondamentali”: lo ha affermato l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, al termine della Messa per il Mondo del Lavoro che si è svolta nella Cattedrale di Genova. “La situazione desta preoccupazione anche perchè mi sembra che ci sia, da una parte, la realtà di regimi profondamente illiberali, dall’altra, il pericolo di fondamentalismi più o meno evidenti. Quindi – ha aggiunto – sono situazioni delicate che riguardano in primo luogo questi popoli, che aspirano ai diritti fondamentali, alla giustizia, alla pace, come tutti i popoli, e quindi reagiscono. Si tratta di vedere come la comunità internazionale possa aiutare in modo corretto, prudente, ma convinto ed efficace, questo giusto movimento, questa giusta aspirazione di queste popolazioni rispetto ad una forma più partecipativa, più democratica, secondo le loro tradizioni, le loro culture, certamente senza esportare niente ma, in modo corretto, che risponda al cuore dell’uomo”.

19.26 – Obama: “Gheddafi ha perso ogni legittimità”

Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ritiene che il leader libico Muammar Gheddafi “ha perso ogni legittimità” ed è responsabile di “brutale violenza nei confronti del suo stesso popolo”. E’ quanto Obama ha detto alla Casa Bianca sulla situazione in Libia al termine di un incontro bipartisan avuto con i principali leader politici del Congresso americano. A Gheddafi “è stato dato un ampio avvertimento”, andato però “inascoltato” dal leader libico. “Abbiamo ragioni per credere che commetterà altre atrocità”. Gli Usa, secondo il presidente “non manderanno soldati sul territorio in Libia” e guideranno invece l’assistenza umanitaria. “Fatemi essere chiaro – ha detto Obama -: il cambiamento in Libia, e nella regione, non può né deve essere imposto dagli Stati Uniti, o da altre potenze straniere, ma deve venire dalle aspirazioni dei popoli”.


19.25 – Possibile sorvolo caccia britannici e francesi nelle prossime ore

Caccia dell’aeronautica militare britannica e di quella francese potrebbero sorvolare la Libia prima del vertice di domani a Parigi come segno di avvertimento simbolico al regime libico di Muhammar Gheddafi. Lo dicono fonti diplomatiche francesi.

19.15 – Usa inviano altre navi nel Mediterraneo

Gli Stati Uniti invieranno altre navi nel Mediterraneo in conseguenza della crisi in corso in Libia. La nave USS Bataan sarà dislocata nell’area a partire dal 23 marzo per dare il cambio alla USS Kearsarge che si trova già nel Mediterraneo. La Baatan sarà accompagnata nell’area da una serie di altre unità, ha reso noto il Pentagono.

19.12 – Sì alla risoluzione da commissioni Camera, assente la Lega

Le
commissioni unite Esteri e Difesadella Camera hanno approvato con l’astensione dell’Idv la risoluzione Onu della Libia. Al momento del voto mancavano i rappresentanti della Lega e di Iniziativa responsabile.

18.42 – Obama convoca leader democratici e repubblicani


Il presidente degli Stati Uniti,Barack Obama, ha convocato alla Casa Bianca alcuni dei leader parlamentari del Congresso americano, per fare insieme a loro il punto della situazione in Libia.

Nella Situation Room Obama è insieme, tra gli altri, allo Speaker della Camera, John Boehner, l’ex Speaker, nancy Pelosi, i parlamentari democratici John Kerry ed Harry Reid e quelli repubblicani Eric Cantor e Mitch McConnell. Dopo l’incontro è attesa una dichiarazione da parte del presidente.

18.27 – Eni conclude rimpatrio dipendenti

Eni ha concluso oggi le operazioni di rimpatrio dei propri dipendenti, in coordinamento con l’Unità di crisi della Farnesina. Attualmente nel paese non sono presenti dipendenti italiani della società.

18.21 – Libia chiede aiuto a Malta e Turchia per cessate il fuoco

Il governo libico ha chiesto aiuto a quello maltese e a quello turco per l’attuazione e la supervisione del cessate il fuoco proclamato questa mattina. Lo ha detto un portavoce del governo di Tripoli citato dalla Bbc. Il funzionario ha aggiunto che il cessate il fuoco è già entrato in vigore e ha smentito le voci su attacchi militari contro la città di Misurata o altre città libiche condotti in giornata. Questa mattina i media internazionali hanno parlato di bombardamenti su Misurata e di scontri tra insorti e truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi ad Ajdabiyah.

18.16 – Frattini: “Rispettiamo Lega, ma non intacca decisioni”

”Rispettiamo” la posizione della Lega che oggi si è astenuta sul via libera del Senato al governo per l’attuazione della risoluzione dell’Onu sulla Libia, “la comprendiamo, l’abbiamo vista anche sull’Afghanistan: la Lega alla fine mantiene una lealtà assoluta alle azioni del governo”. E’ il commento del ministro degli Esteri Franco Frattini dopo l’audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. “E’ una posizione politica, quella della Lega, che però non intacca la coesione che maggioranza, minoranza parlamentare e governo hanno trovato oggi”, ha aggiunto Frattini.

18.11 – Lega assente a voto Camera, Udc: “Governo diviso”

Le Commissioni Esteri e Difesa della Camera si sono riunite per esprimere un voto sulla Risoluzione Onu per la Libia, ma sono assenti i parlamentari della Lega. Il presidente della Commissione Esteri Stefano Stefani non si è presentato, ma da parte del Carroccio è arrivata l’autorizzazione ‘procedurale’ a votare anche in sua assenza. Il deputato dell’Udc Ferdinando Adornato dichiara però che questa assenza da parte dei leghisti “apre un problema politico importante”. “E’ chiaro – prosegue Adornato – che le Commissioni voteranno entro le 18,30 perché comunque avevamo la maggioranza dei componenti per esprimere una posizione. Ma è davvero ridicolo che si chieda compattezza all’opposizione e poi invece la maggioranza sia divisa”. “Potevano anche venire i colleghi del Carroccio – ironizza Adornato – visto che non mi risulta che sia stata istituita una ‘no fly zone’ intorno al Varesotto…”. “E’ chiaro dunque – conclude – che c’è un problema politico serio e che il governo in un momento così importante risulti ancora una volta diviso”.

18.05 – Ribelli smentiscono Tripoli: “Ci attaccano ancora”

I ribelli libici smentiscono Tripoli sull’attuazione unilaterale del cessate il fuoco. I lealisti, afferma Bengasi, stanno attaccano ancora, dopo quattro ore dall’annuncio di Tripoli.

17.58 – La Russa: “Nostra aeronautica a disposizione”

”Le nostre basi sono a disposizione nell’eventualità che serva intervenire a salvaguardia delle popolazioni civili. La nostra aeronautica è a disposizione per evitare che le popolazioni civili subiscano bombardamenti”. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa conversando con i cronisti dopo l’audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. ”Abbiamo autorizzato ogni iniziativa utile, naturalmente anche militare”, per il fine di proteggere la popolazione civile, ha spiegato La Russa.

17.57 – Francia: “No a coinvolgimento Nato in no-fly zone”

La Francia, che insieme alla Gran Bretagna preme per un intervento immediato in Libia contro le truppe di Muammar Gheddafi, non vuole che la Nato sia coinvolta nelle operazioni militari per far rispettare la no-fly zone imposta dall’Onu. Il ministero degli Esteri ha chiarito che la partecipazione dell’Alleanza potrebbe mandare un messaggio sbagliato: “La Nato attacca un Paese arabo”. Il portavoce del Quai d’Orsay, Bernard Valero ha ricordato che la “posizione della Francia sul coinvolgimento della Nato è sempre stata la stessa sin dall’inizio. Non pensiamo che sarebbe un segnale corretto da mandare che la Nato intervenga in un Paese arabo”. Valero ha concluso ricordando che “gli alleati non hanno assunto peraltro una posizione politica sul coinvolgimento della Nato” nell’operazione no-fly zone.

17.50 – Frattini: “Trattato con Libia sospeso di diritto”

Il trattato di amicizia con la Libia è sospeso di diritto. Lo ha spiegato il ministro degli Esteri Franco Frattini lasciando le commissione Esteri e Difesa del Senato. “Con l’entrata in vigore delle risoluzioni Onu nessuna delle obbligazioni può essere adempiuta. Parlo di sospensione di diritto perché noi vogliamo che l’Italia con la nuova Libia che verrà dopo Gheddafi sia pronta a continuare con la posizione di preminenza che l’Italia ha sempre avuto. Ci mancherebbe altro che arriva un cambiamento di sistema e l’Italia si ritira”.

17.49 – Frattini: “Il cessate il fuoco non regge”

”Secondo me il cessate il fuoco non reggerà” e in Libia “ci saranno degli attacchi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

17.49 – Nuovo Cdm lunedì

Il Consiglio dei Ministri è convocato lunedì 21 marzo 2011 alle ore 10,30 a Palazzo Chigi, per un’informativa del Presidente del Consiglio sull’evoluzione della crisi libica, anche alla luce delle conclusioni del vertice straordinario dei capi di Stato e di governo che si terrà domani a Parigi. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

17.42 – Portaerei Garibaldi salpata da Taranto

La portaerei Garibaldi della Marina Militare Italiana è salpata da Taranto alle 14 di oggi e, a quanto si apprende si dislocherà nella base di Augusta (Siracusa), con a bordo aerei a decollo corto e appontaggio verticale, in sigla Stovl. Il dispiegamento della Garibaldi rientra in quelli che possono essere i contributi della Marina Militare per la difesa aerea di operazione navali inerenti la crisi libica.

17.39 – Lega assente a votazione in Senato

La Lega nord non ha partecipato alvoto al Senato che ha dato il via libera al Governo all’attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite sulla Libia. Lo ha riferito il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

17.26 – Governo libico: “Stiamo rispettando cessate il fuoco”

Il portavoce del governo libico ha detto oggi che Tripoli sta già rispettando il cessate il fuoco e ha chisto a Turchia e Malta controllare la sua applicazione. Il portavoce ha poi smentito che siano state lanciate operazioni militari contro la città di Misurata o altre città.

17.26 – Da commissioni Senato ok a intervento dell’Italia

Le commissioni riunite Esteri e Difesa del Senato hanno votato all’unanimità una risoluzione che dà mandato al governo ad agire in base alla risoluzione dell’Onu sulla Libia.

17.13 – La Russa: “C’è preoccupazione, Italia la più esposta”

”Siamo preoccupati”, perche’ l’Italia è “la più esposta” ad eventuali ritorsioni da parte del colonnello Gheddafi dopo la risoluzione dell’Onu. Così il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha concluso l’intervento davanti alle Commissioni riunite Difesa ed Esteri di Camera e Senato, che dovranno votare la risoluzione che autorizza il governo a partecipare alla coalizione internazionale. “Non c’è entusiasmo, c’è preoccupazione – ha detto il ministro -. Abbiamo cercato di seguire in tutta questa vicenda un’atteggiamento di massima prudenza e moderazione anche perché sappiamo di essere i più vicini e i più esposti, con molti interessi”.

17.05 – Bocchino: “Governo chieda guida coalizione militare”

”Sul caso della Libia, l’Italia deve assumersi fino in fondo le responsabilità derivanti dalla sua posizione geopolitica e partecipare attivamente all’intervento armato per fermare il sanguinario Gheddafi e garantire pace, democrazia e libertà”. Lo dice in una nota il vicepresidente di Futuro e libertà, Italo Bocchino. “Il nostro governo dovrebbe uscire dalle ipocrisie delle ultime settimane e chiedere all’Onu, alla Nato e all’Unione europea di guidare la coalizione militare che interverrà, recuperando anche in credibilità internazionale dopo aver accolto con eccesso di enfasi e qualche baciamano di troppo un dittatore che andava invece tenuto a debita distanza”, sottolinea Bocchino.

17.02 – Frattini: “D’accordo con D’Alema, serve scudo Nato”

”Condivido le preoccupazioni dell’onorevole D’Alema sull’attivazione della rete di protezione della Nato” nei confronti dell’Italia. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

16.49 – Ue, accordo di principio su rafforzamento sanzioni

I 27 stati membri della Ue hanno raggiunto un accordo di principio per indurire ulteriormente le sanzioni contro il regime libico, adeguandole così a quanto stabilito dalla risoluzione del consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo riferiscono fonti diplomatiche a Bruxelles.

16.41 – Bersani: “Pronti a sostenere ruolo attivo Italia”

“Nei limiti della risoluzione dell’Onu, siamo disponibili a sostenere un ruolo attivo dell’Italia”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani su un coinvolgimento italiano in Libia.

16. 37 – D’Alema: “Italia rischia ritorsioni, serve scudo Nato”

”Questo scenario internazionale comporta problemi per la sicurezza nazionale perché siamo una delle aree immediatamente esposte ad azioni ritorsive”. Lo ha detto Massimo D’Alema, parlando dopo i ministri degli Esteri e della Difesa, Franco Frattini e Ignazio La Russa, nella seduta delle commissioni riunite Difesa e Esteri di Camera e Senato sulla Libia. “Dobbiamo chiedere – precisa D’Alema – che si attivi un dispositivo di protezione della Nato, una rete di sicurezza indispensabile”.

16.21 – Pd: “Pronti a valutare iniziative governo”

”Le decisioni assunte dall’Onu ieri pomeriggio impegnano la comunità internazionale e anche l’Italia ad agire rapidamente per assicurarsi la cessazione delle violenze in Libia. Siamo pronti a valutare le decisioni che il Governo sta discutendo e a sostenere un ruolo responsabile dell’Italia in una situazione di grave rischio per la popolazione civile”. Lo dice l’esponente del Pd Lapo Pistelli responsabile relazioni internazionali del partito.

16.19 – Forti esplosioni udite nella periferia di Tripoli

Forti esplosioni, sporadiche e in lontananza, sono udibili a Tripoli senza che sia possibile stabilirne l’origine. Lo affermano testimoni e giornalisti nel centro della capitale libica, secondo i quali sono stati uditi anche da sei a otto detonazioni.

16.10 – Berlusconi: “Agiremo con pieno accordo Quirinale”

”Il Presidente Berlusconi ha riferito al Consiglio che ogni decisione viene adottata in accordo con il Presidente della Repubblica e che il Parlamento sarà costantemente informato ai fini delle decisioni che intenderà adottare”. E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine del Consiglio dei ministri dedicato alla Libia.

16.03 – La Russa: “Aderiremo a coalizione volenterosi. Disponibili 7 basi aeree”

Il governo chiederà “l’autorizzazione” al Parlamento di “aderire alla coalizione di volenterosi” cui spetterà far rispettare la risoluzione Onu sulla Libia. Lo ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottolineando che l’Italia interverrà con gli altri paesi disponibili e con le organizzazioni internazionali, “offrendo le basi, ma senza nessun limite restrittivo all’intervento, quando si ritenesse necessario per far rispettare la risoluzione Onu” e garantire la tutela dei cittadini. Sono sette le basi aeree che l’Italia può mettere a disposizione in relazione alla situazione in Libia, ha detto il ministro. Le basi sono Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria. Tra gli assetti messi a disposizione dell’Italia vi anche è la “forte capacità di neutralizzare radar e ipotetici avversari” in Libia “e su questo potrebbe esserci una nostra iniziativa: possiamo intervenire in ogni modo”, ha aggiunto il ministro. La capacità cui ha fatto riferimento il ministro della Difesa è quella di neutralizzare i mezzi anti aerei nemici, cioè distruggere radar e postazioni missilistiche. Tecnicamente è detta Sead, cioè ‘soppressione delle difese aeree nemiche’ ed è quello che l’Italia ha già fatto con i raid aerei dei caccia Tornando in Kosovo.

16.00 – Merkel: “L’astensione della Germania non vuol dire neutralità”

”L’astensione non va confusa conla neutralità”: lo ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, riferendosi alla decisione della Germania di astenersi sul voto all’Onu sulla Libia. Berlino, ha confermato la Merkel, appoggia sanzioni più rigide contro il regime di Gheddafi.

15.53 – Hillary Clinton: “Gheddafi se ne deve andare. Dubbi su cessate il fuoco”

Il segretario di stato americano, Hillary Clinton, ha detto oggi che la risoluzione Onu per una no fly zone sulla Libia era “un passo necessario” per fermare “le violenze di Muammar Gheddafi contro il suo stesso popolo”. “Non ci ha lasciato altra scelta – ha affermato la Clinton -. Continueremo a esercitare pressione su Muammar Gheddafi affinché se ne vada”. Gli Stati Uniti hanno ”molti dubbi” sul fatto che in Libia sia in atto un cessate il fuoco da parte delle autorità libiche. Gli Stati Uniti e gli alleati della comunità internazionale “vogliono vedere che Gheddafi sposti fisicamente le sue truppe dalle zone orientali della Libia”.

15.52 – Frattini: “Inviamo seconda nave con aiuti a Bengasi”

L’Italia sta inviando una seconda nave con aiuti umanitari a Bengasi che arriverà in Cirenaica tra qualche ora, probabilmente domani mattina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato. ”Sarà una nave, ancora una volta,con una quantità notevole di aiuti umanitari e di altre dotazioni che ci erano state chieste dal Consiglio nazionale di Bengasi con il quale ovviamente abbiamo mantenuto strettissimi rapporti”.

15.41 – Chiude l’ambasciata italiana a Tripoli

“Noi abbiamo apprezzato e condividiamo pienamente” la risoluzione Onu e “la prima conseguenza che il Governo trae è evidentemente la chiusura dell’ambasciata italiana a Tripoli. E’ una misura coerente con la condivisione e con l’attuazione italiana di questa risoluzione”. Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini alle commissioni difesa riunite. “Abbiamo chiesto alla Turchia, che ha accettato, di curare i nostri interessi in Libia”.

15.38 – Frattini: “Condividiamo pienamente risoluzione Onu. Da Italia basi e non solo”

”Condividiamo pienamente e abbiamo apprezzato questa risoluzione” dell’Onu. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini alle commissioni congiunte Esteri e Difesa di Camera e Senato. La partecipazione ”attiva” dell’Italia alla risoluzione dell’Onu, ha poi detto Frattini, ha anche l’obiettivo di “marcare l’assoluta lealtà dell’Italia alla prospettiva atlantica e dell’Unione Europea”. L’Italia parteciperà ”attivamente” all’attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sulla Libia garantendo “l’uso delle basi e non solo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini in audizione presso le commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato.

15.35 – Berlusconi domani a Parigi per vertice

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sarà domani a Parigi per partecipare al vertice sulla Libia. Lo si apprende da fonti governative.

15.20 – Zapatero: “Non ci faremo ingannare da Gheddafi”

”La comunità internazionale nonsi farà ingannare dal regime libico” e “verificherà la sua stretta applicazione della risoluzione” adottata ieri dal consiglio di sicurezza, ha detto oggi il premier spagnolo Josè Luis Zapatero, dopo un colloquio a Madrid con il segretario generale Onu, Ban Ki-moon. Zapatero ha annunciato anche che domani parteciperà al vertice sulla Libia convocato dal presidente francese, Nicolas Sarkozy. “Domani parteciperò alla riunione convocata dal presidente Sarkozy, con i dirigenti dell’Ue, della Nato, dellla Lega Araba e dell’unione Africana” ha detto Zapatero. “Lo faremo, ha aggiunto, sotto la direzione e il coordinamento del segretario generale e del consiglio di sicurezza dell’Onu”.

15.18 – La Germania preferisce inviare più uomini in Afghanistan

L’Italia, nel quadro dell’attuazione della risoluzione Onu per la crisi in Libia, potrebbe mettere a disposizione della coalizione internazionale non solo le basi militari ma non è escluso neanche un coinvolgimento di mezzi e uomini. A quanto si apprende, è questa l’indicazione emersa dalla riunione del Consiglio dei ministri straordinario a Palazzo Chigi.

15.06 – Consiglio dei ministri: “Pronti a partecipare con mezzi, basi e uomini”

L’Italia, nel quadro dell’attuazione della risoluzione Onu per la crisi in Libia, potrebbe mettere a disposizione della coalizione internazionale non solo le basi militari ma non è escluso neanche un coinvolgimento di mezzi e uomini. A quanto si apprende, è questa l’indicazione emersa dalla riunione del Consiglio dei ministri straordinario a Palazzo Chigi.

15.01 – Ashton: “Ue sta valutando annuncio cessate il fuoco”

L’Unione europea sta “esaminando molto attentamente” l’annuncio sul cessate il fuoco fatto dal governo libico per capire “cosa significa veramente”: lo ha detto l’alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Ashton, in un incontro con la stampa a Bruxelles.

14.59 – Esercito prosegue bombardamenti su due città a sud di Tripoli

Proseguono i bombardamenti delle brigate fedeli al colonnello Muammar Gheddafi contro i ribelli che controllano le città di az-Zintan e Arrujban, nella zona di Jebel Akhdar, a sud di Tripoli. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv araba ‘al-Jazeera’. Secondo queste fonti gli scontri proseguono in entrambe le città, nonostante il cessate il fuoco proclamato dal governo libico, e si registrano diverse vittime.

14.56 – Ban Ki-Moon: “Risoluzione storica”

Il segretario dell’Onu Ban Ki-Moon ha definito questo pomeriggio di portata “storica” la risoluzione sulla Libia adottata ieri dal Consiglio di Sicurezza, perchè sancisce il principio della protezione internazionale della popolazione civile. In una conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo Josè Luis Zapatero, Ban Ki-Moon ha detto che “tutti gli stati membri dell’Onu” devono contribuire alla sua applicazione e che “le autorità libiche devono cessare immediatamente ogni ostilità contro la popolazione civile”.

14.47 – “25 morti negli scontri a Misurata”

E’ di 25 morti il bilancio delle vittime degli scontri avvenuti oggi nella città libica di Misurata tra le brigate fedeli a Muammar Gheddafi e i ribelli. Lo riferiscono fonti mediche alla tv satellitare ‘al-Arabiya’. Intanto sia la tv emiratina che la concorrente ‘al-Jazeera’ confermano che gli attacchi delle truppe di Gheddafi sulla città della Tripolitania proseguono nonostante il cessate il fuoco annunciato dal governo.


14.33 – Nato: “Pronti ad azioni appropriate a sostegno risoluzione Onu”

La Nato sta completando la propria pianificazione per essere pronta a prendere misure appropriate a sostegno della risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Anders Fogh Rasmussen, al termine del Consiglio nordatlantico convocato questa mattina per esaminare la risoluzione approvata ieri notte al Palazzo di Vetro. Il numero uno della Nato ha sottolineato che la risoluzione “manda un messaggio forte e chiaro da parte dell’intera comunità internazionale al regime di Gheddafi: stop immediato alla violenza brutale e sistematica contro il popolo libico”.

14.41 – Ribelli: “A Misurata si continua a combattere nonostante il cessate il fuoco”

“Nella città di Misurata si continua a combattere in questi minuti, nonostante sia stato annunciato il cessate il fuoco dal ministro degli Esteri libico, Moussa Koussa”. E’ quanto si legge sui siti Internet dell’opposizione libica secondo i quali “i cecchini delle brigate di Muammar Gheddafi, appostati sui tetti di via Tripoli, continuano a sparare contro di noi. Questo prova che è falso quanto annunciato da Koussa e che gli attacchi proseguono”.

14.23 – Bossi: “Lega vicina a posizione Germania”

La Lega Nord si sente vicina alla posizione della Germania per quanto riguarda il problema della Libia”. Lo ha dichiarato il ministro per le Riforme nonché leader della Lega, Umberto Bossi.

14.19 – Al-Arabiya: “Liberati i 4 giornalisti del New York Times”

I quattro giornalisti del New York Times di cui si erano perse le tracce nei giorni scorsi sono stati liberati. E’ quanto riferisce la tv satellitare al-Arabiya senza fornire maggiori informazioni. A proposito di uno dei quattro, il figlio del colonnello Muammar Gheddafi, Seif al-Islam, aveva parlato di un arresto.

14.07 – Francia cauta su cessate il fuoco, “minaccia resta”

La Francia rimane ”cauta” dopo l’annuncio del cessate il fuoco in Libia. “La minaccia sul terreno non è cambiata”, hanno affermato le autorità di Parigi.

14.o1 – Maroni convoca Comitato nazionale di sicurezza

Il ministro dell’Interno, RobertoMaroni, ha convocato per il pomeriggio al Viminale il Comitato Nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. La decisione del ministro, secondo quanto si apprende, fa seguito alla riunione del Comitato Permanente dei Ministri sulla crisi libica che si è tenuta questa mattina a palazzo Chigi.

13.42 – Ministro degli Esteri libico annuncia sospensione operazioni militari

Le forze libiche fedeli a Muammar Gheddafi hanno sospeso tutte le operazioni militari per garantire la protezione dei civili, in linea con la risoluzione Onu che ha imposto la No Fly Zone. L’”immediato cessate il fuoco” è stato annunciato dal ministro degli Esteri libico, Mousa Koussa, conversando con i giornalisti a Tripoli. La Libia, ha dettoKoussa, “ha deciso di osservare un cessate il fuoco e di mettere fine a tutte le operazioni militari”. Il ministro libico ha affermato che il suo Paese, in quanto membro delle Nazioni Unite, “è costretto ad accettare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza”. Koussa ha anche dichiarato che la Libia si impegna a proteggere gli stranieri nel paese e i loro beni. Lo ha detto il ministro degli esteri libico, Mussa Kussa, in una conferenza stampa.

13.36 – Anche Ban Ki-Moon a vertice Ue-Lega araba

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, partecipera’ alla riunione di domani a Parigi tra rappresentanti dell’Unione Europea, della Lega Araba e dell’Unione Africana sull’intervento militare in Libia per imporre la No fly zone appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza. Lo ha reso noto, Amr Moussa, segretario generale della stessa Lega.

13.31 – Merkel, dall’Onu decisione non ponderata al 100%

Per il cancelliere Angela Mekel la risoluzione Onu che ha dato il via libera alla No fly zone e a eventuali raid aerei “non è stata ponderata al 100%”. Lo ha spiegato nel corso di una riunione con i parlamentari della Cdu, secondo quanto riferito da alcuni presenti, motivando così la decisione della Germania di astenersi in Consiglio di sicurezza. “Auguriamo ai nostri alleati molto successo poiché perseguiamo gli stessi obiettivi politici, ma noi siamo di altro avviso per quanto riguarda le prospettiva di riuscita dell’operazione”, avrebbe aggiunto. “Abbiamo il cuore pesante perché questa non è stata una decisione facile, ma bisogna sempre pensare a ciò che succede dopo”, ha concluso il cancelliere.

12.51 – Convocato consiglio dei ministri straordinario per le 13.30

Il Consiglio dei ministri è stato convocato in seduta straordinaria alle 13:30 di oggi. All’ordine del giorno gli ultimi sviluppi della situazione in Libia. E’ quanto si apprende da ambienti di governo.

12.35 – WSJ: “Egitto arma i ribelli contro Gheddafi”

L’esercito egiziano sta rifornendo di armi i ribelli libici impegnati contro Muammar Gheddafi, trasportando rifornimenti militari lungo il confine con la Libia. Lo riporta oggi il Wall Street Journal, precisando che Washington è a conoscenza della consegna di armi da parte del governo provvisorio del Cairo ai ribelli di Bengasi. Citando fonti ufficiali americane e degli insorti libici, il giornale ha comunque precisato che il traffico riguarda soprattutto armi di piccola dimensione, come munizioni o fucili d’assalto. Si tratta del primo caso, noto, di un governo straniero intervenuto ad armare i combattenti contro il regime di Tripoli. Secondo il giornale americano, il trasferimento di armi egiziane verso la Libia è iniziato “pochi giorni fa” e sta continuando, come spiega un alto ufficiale Usa in condizione di anonimato. “Non c’è alcuna politica formale degli Stati Uniti o il riconoscimento ufficiale di quello che sta accadendo”, aggiunge, ammettendo comunque che “è qualcosa di cui siamo a conoscenza”.

12.27 – Gheddafi: “Inferno per chi attacca”

Il rais libico, Muammar Gheddafi, ha lanciato un avvertimento contro ogni attacco alla Libia, promettendo di “trasformare in un inferno la vita” di coloro che oseranno compierlo.

12.23 – Iniziato vertice a Palazzo Chigi

E’iniziata da pochi minuti a palazzo Chigi la riunione del comitato interministeriale sulla Libia per fare il punto della situazione dopo la risoluzione dell’Onu sulla no fly zone. All’incontro presieduto dal premier Silvio Berlusconi partecipano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il titolare della Farnesina Franco Frattini, il Guardasigilli Angelino Alfano, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture Giulio Tremonti, titolare del Tesoro e i vertici dei servizi di sicurezza. Alla riunione sono presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.

12.08 – Napolitano: “Dobbiamo prendere una difficile decisione”

Non si può “rimanere indifferenti alla sistematica violazione dei diritti umani” che si sta verificando in Libia. Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano durante le celebrazioni a Torino per l’anniversario dell’Unità d’Italia.

12.04 – Spagna parteciperà con sì del Parlamento

La Spagna parteciperà alla gestione di una no fly zone sulla Libia se il Parlamento di Madrid approverà l’intervento, ha indicato questa mattina il segretario di stato agli esteri Juan Yanez-Barnuevo.

Arrivando alla Camera dei deputati spagnola, Barnuevo ha spiegato che “ci sono i requisiti basilari” per una possibile azione spagnola al fianco di altri paesi perché “è dimostrata la necessità, e l’urgenza” di un intervento in Libia come chiedono “la regione e i paesi arabi”.

Inoltre da ieri notte l’intervento ha “l’autorizzazione” del Consiglio di sicurezza dell’Onu. L’esecutivo socialista del premier Josè Luis Zapatero potrebbe deliberare già nel consiglio dei ministri di oggi per poi “andare in Parlamento e chiedere l’appoggio delle altre forze politiche nel caso ce ne sia bisogno”, secondo il segretario di stato. Per Barnuevo la decisione Onu è di “grande portata” e “non arriva troppo tardi, anche se quasi al limite”, mandando a Gheddafi “un messaggio molto chiaro”.

11.58 – Mantica: “Sarà no-fly zone rafforzata”

Per impedire una strage di civili a Bengasi la comunità internazionale sta preparando una “No Fly Zone rafforzata”: questo in sostanza – ha spiegato il sottosegretario agli Esteri Alfredo Mantica – il senso dell’espressione “tutte le misure necessarie” contenuta nella risoluzione Onu sulla No Fly Zone in Libia approvata ieri con largo consenso e solo cinque astensioni dal Consiglio di sicurezza.

Ai microfoni di Ecoradio, Mantica, che ha la delega per il Medio Oriente, ha anche spiegato che “l’utilizzo dell’arma militare non è che il prolungamento dell’azione politica il cui compito è convincere Gheddafi a dialogare e a negoziare anche con i ribelli, per avviare una fase di transizione in Libia”.

“Un’azione politica si doveva avvalere di uno strumento di pressione forte, che a questo punto comprende anche l’azione militare”, ha aggiunto, precisando che l’Italia come membro della comunità internazionale “farà la sua parte”.

11.55 – Ribelli respingono truppe a Nalut

I ribelli che controllano la città libica di Nalut, in Tripolitania, sono riusciti a respingere l’attacco condotto questa mattina dalle brigate fedeli a Muammar Gheddafi, entrate nella periferia della città. Lo riferiscono fonti dei ribelli alla tv satellitare al-Arabiya. Secondo quanto scrivono gli stessi ribelli su Internet, nei combattimenti di oggi a Nalut sono stati uccisi 3 soldati di Gheddafi e altri 20 sono stati catturati. Viene smentito quanto annunciato poco prima dalla tv al-Arabiya, secondo la quale le brigate di Gheddafi avevano assunto il controllo della città.

11.40 – Cameron riunisce il governo d’urgenza

Il premier britannico David Cameron ha riunito d’urgenza il governo in vista di un possibile uso della forza contro la Libia di Muammar Gheddafi dopo il via del Consiglio di Sicurezza alla no-fly zone. Al termine della riunione è attesa una dichiarazione di Cameron.

11.30 – Al Arabyia, truppe Gheddafi entrano ad Al-Zintan e Nalut

Le truppe fedeli al colonnello Gheddafi hanno preso il controllo delle città di al-Zintan e di Nalut, in Tripolitania. Secondo quanto riferiscono testimoni citati dalla tv satellitare al-Arabiya, entrambe le città, che si trovano a sud di Tripoli, sono ora sotto il controllo del regime pur essendo state tra le prime ad essere state occupate dai ribelli il mese scorso.

11.21 – Gb prepara caccia in base Cipro

La Gran Bretagna sta preparando la propria aviazione militare ad un eventuale intervento in Libia con l’invio di uno squadrone di caccia Typhoon dislocati nella base aerea di Akrotiri, sulla costa meridionale dell’isola di Cipro.

Lo rendono noto stamani i media ciprioti ricordando che Cipro è situata a 1.850 chilometri a Ovest da Tripoli (una distanza che i Typhoon possono coprire in meno di un’ora) e che i jet britannici hanno un’autonomia di 2.900 chilometri.

10.55 – Operazione militare, la Russia si chiama fuori

La Russia si è chiamata fuori da qualsiasi operazione militare multinazionale in Libia: “No, è escluso”, ha tagliato corto il generale Nikolai Makarov, capo di Stato maggiore interforze, quando gli e’ stato chiesto se il suo Paese avrebbe preso parte a un intervento nel Paese maghrebino. Mosca, assieme a Pechino, pur non opponendo il veto si è astenuta sulla risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che autorizza l’imposizione di una ‘no fly-zone’ sul territorio libico.

10.46 – Insorti: “Preso miliziano pro Gheddafi”

Un miliziano pro-Gheddafi,a capo di un commando, è stato ferito in uno scontro a fuoco e catturato dalle forze ribelli della Cireanica, nella Libia orientale. Lo riferiscono fonti degli insorti, senza precisare dove sia avvenuta la sparatoria. L’uomo – aggiungono le fonti – aveva con sè una mappa dei siti strategici della ‘rivoluzionè e i suoi uomini sono rimasti uccisi. Il miliziano si trova ora in ospedale in una località imprecisata.

10.44 – A mezzogiorno riunione a palazzo Chigi

E’ previsto a mezzogiorno, a Palazzo Chigi, un vertice tra i vari ministri, i capi dei servizi di sicurezza e il vertice militare della Difesa sulla situazione dopo l’approvazione della risoluzione dell’Onu sulla Libia.

10.36 – Insorti: “A Misurata esercito userà scudi umani”

Una fonte degli insorti ha detto adal Azira che blindati delle forze di Gheddafi stanno bombardando Misurata da oltre tre ore e che i lealisti vogliono usare civili come scudi umani contro possibili attacchi aerei delle forze internazionali. “Blindati e truppe circondano Misurata e stanno cercando di avanzare verso il centro della città”, ha detto al telefono Sadun, un addetto stampa del Comitato della rivoluzione dei 17 febbraio, secondo quanto riferisce al Jazira nella sua edizine online. Secondo la fonte, i bombardamenti durano da almeno tre ore e il numero delle vittime sta aumentando. All’attacco partecipano 25 tank, ha stimato.

10.32 – Bersani: “Decisione Onu, alla buon’ora”

“Alla buon’ora: la Comunita’internazionale ha detto una cosa chiara, cioè che a una persona che riteniamo criminale e che vogliamo mandare al Tribunale dell’Aja non possiamo permettere di bombardare Bengasi”: lo ha detto il segretario del, Pd Pier Luigi Bersani, entrando al Teatro Regio di Torino, dove è in programma la cerimonia per i 150 anni dell’unità d’Italia con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. “Ci sono gli strumenti – ha aggiunto Bersani – per applicare la risoluzione dell’Onu. Io mi auguro che Gheddafi, alla luce anche di questa posizione più ferma e più netta della Comunità internazionale, blocchi l’operazione. Altrimenti – ha concluso – bisognerà impedire che Gheddafi bombardi la sua gente a Bengasi”.

10.05 – Libia, chiusura totale dello spazio aereo

Il regime libico ha disposto la chiusura totale dello spazio aereo nazionale “fino a nuovo ordine”: una sortita che appare mirata a giocare d’anticipo rispetto alla concreta imposizione della ‘no fly-zone’ appena autorizzata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. A renderla nota e’ stato EuroControl, l’organizzazione pan-europea che coordina i controlli del traffico aereo di 39 Paesi. Una portavoce ha precisato che il provvedimento di Tripoli riguarda qualsiasi tipo di traffico e di velivoli. L’informazione, trasmessa a EuroControl dalle autorita’ maltesi, secondo una portavoce dell’organismo di controllo è “l’unica al momento disponibile”.

9.58 – Qatar: “Parteciperemo alla no fly zone”

Il Qatar è il primo paese arabo ad aver annunciato la propria partecipazione all’iniziativa militare per una no fly zone sulla Libia. Secondo quanto si legge sull’agenzia di stampa del Qatar, “il governo di Doha ha sostenuto sin dall’inizio un’iniziativa delle Nazioni Unite di intervento militare contro il regime libico e accoglie favorevolmente la risoluzione votata nella notte per una zona di non sorvolo sui cieli della Libia”. Nella giornata di ieri si erano detti favorevoli alla risoluzione dell’Onu anche i diplomatici degli Emirati Arabi Uniti.

9.53 – Seif: “Arrestata giornalista del New York Times in Libia”

Le autorità libiche hanno arrestato una dei quattro giornalisti del quotidiano americano ‘New York Times’ di cui si erano perse le tracce mercoledì. Lo ha rivelato Seifulislam Gheddafi, figlio del colonnello libico Muammar, nel corso di un’intervista all’emittente ‘Abc’, in cui ha comunque sottolineato che la giornalista sarà rilasciata “domani”. “Sono entrati nel paese illegalmente e quando l’esercito ha liberato la città di Ajdabiya dai terroristi ha scoperto la giornalista”, ha precisato il figlio del leader libico.

9.46 – Seif: “Forze antiterrorismo entreranno a Bengasi”

Il figlio del leader libico Muammar Gheddafi, Seif al Islam, ha detto che forze “anti-terrorismo” saranno mandate a Bengasi per disarmare gli insorti. Lo riferisce la televisione satellitare al Jazira.

9.16 – Danimarca pronta a schierare gli F16. Polonia, “Supporto logistico”

La Danimarca aspetta il ‘via libera’ del Parlamento per schierare gli F-16 che dovranno far rispettare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Lene Espersen. La Polonia offrirà appoggio logistico, ma esclude un attivo ruolo militare per far rispettare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto il ministro della difesa, Bongdan Klich.

8.42 – Gli insorti: “Gheddafi sta bombardando Misurata”

Le forze fedeli al colonnello Gheddafi stanno martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti. Lo ha riferito un portavoce degli antigovernativi.

8.26 – Il ministro tedesco: “La Germania non manderà soldati in Libia”

”Non spedirò nessun soldato tedescoin Libia”. E’ la posizione, netta, del ministro degli Esteri tedesco Guido Westerwelle che in un’intervista alla Stampa spiega le ragioni del ‘nò di Berlino a un intervento militare in Libia e insiste sull’alternativa di sanzioni economiche e finanziarie. “Siamo convinti – sottolinea il vicecancelliere nel governo Merkel – che l’alternativa a un intervento militare non sia l’inerzia, bensì pressioni politiche e sanzioni finanziarie ed economiche mirate. L’obiettivo è fare in modo che il dittatore Gheddafi, che conduce una guerra contro il suo stesso popolo, non possa andare avanti. Le Nazioni Unite giocano un ruolo decisivo, ma tutto quello che va al di là di sanzioni mirate può essere preso in considerazione solo se c’è il sostegno e la partecipazione anche dei Paesi della Lega Araba”.

8.15 – La Norvegia parteciperà alle azioni militari

La Norvegia parteciperà all’intervento militare internazionale contro le forze di Muammar Gheddafi in Libia. Lo ha detto il ministro della difesa norvegese citato da un quotidiano locale. “Contribuiremo all’operazione”, ha dichiarato Grete Faremo al Verdens Gang, “ma è presto per dire in che modo. Il ministro norvegese ha parlato dell’invio di aerei da combattimento come una possibilità.

8.10 – Il figlio di Gheddafi: “Non abbiamo paura”

La Libia non ha paura. Lo hadetto Seif al-Islam, figlio del leader libico Muammar Gheddafi a proposito della risoluzione sulla no fly zone approvata ieri dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

8.04 – Francia: “Pronti ad attacchi in tempi rapidi, nelle prossime ore”

Gli attacchi contro le truppe di Gheddafi avverranno “in tempi rapidi” e la Francia vi prenderà parte. Lo ha detto a Parigi il portavoce del governo, Francois Baroin. Il portavoce ha confermato che Parigi prenderà parte all’intervento militare in Libia dopo l’approvazione della risoluzione all’Onu. L’intervento è previsto in “tempi rapidi”, ha precisato il portavoce del governo, “nelle prossime ore”. La stessa fonte ha sottolineato che “l’intervento militare non sarà un’occupazione del territorio libico, ma un dispositivo di natura militare per proteggere la popolazione libica e aiutarla a realizzare la sua aspirazione di libertà”.

7.44 – Ue: bene la decisione dell’Onu, pronti a sostenerla

L’Unione europea sostiene la decisione delle Nazioni Unite, che la notte scorsa ha approvato la risoluzione 1973 sul blocco dello spazio aereo in Libia e il via libera a tutte le misure necessarie per la difesa della popolazione civile. In una nota congiunta del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e dell’alto rappresentante per la politica estera dell’Unione, Catherine Ashton, si sottolinea il ruolo importante della Lega araba e degli altri partner arabi, e la necessita’ di “continuare a coordinarci strettamente con le Nazioni Unite, la Lega araba, l’Unione africana e gli altri partner internazionali si come contribuire al megio e nel piu’ breve tempo possibile alla messa in pratica delle decisioni del Consiglio di sicurezza. Ashton e Van Rompuy sottolineano che la risoluzione 1973 costituisce “una chiara base legale perche’ i membri della comunita’ internazionale proteggano la popolazione civile”. L’Unione europea, si legge ancora “e’ pronta a mettere in pratica questa risoluzione nell’ambito del suo mandato e delle sue competenze”: il vertice del 24 e 25 marzo fra i leader dei 27 e il consiglio degli Affari esteri di lunedi’ prossimo “discuteranno sulla situazione in Libia e adotteranno le necessarie decisioni al riguardo”.

2.55 – Obama, Sarkozy, Cameron, già al lavoro per trovare strategia comune

Alla luce dell’approvazione daparte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu della risoluzione 1973 che autorizza l’applicazione di una no fly zone sulla Libia, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiamato nella notte il presidente francese, Nicholas Sarkozy, e il premier britannico, David Cameron, per coordinare una strategia comune. Lo ha reso noto la Casa Bianca.

1.40 – Astensione della Germania dovuta a “rischi”

Il ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle ha detto che la Germania si è astenuta sul voto all’Onu sulla Libia per i “considerevoli pericoli e i rischi” comportati da un un intervento militare contro Muammar Gheddafi.

1.00 – Viceministro libico: “Speriamo che l’Italia stia fuori dalla missione”

“Speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa”: lo ha detto all’Ansa il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del governo italiano a consentire l’utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no-fly zone.

0.55 – Cnn: “Gheddafi cambia strategia e non attacca più Bengasi”

“Saif ha detto – spiega Nic Robertson, corrispondente da Tripoli per la Cnn – che la strategia su Bengasi cambierà e che l’esercito non sarà più inviato nella capitale della Cirenaica, ma che si limiterà a mantenere le posizioni nei dintorni. Il motivo – aggiunge il corrispondente dell’emittente televisiva – è che il regime si aspetta un esodo umanitario, che la gente impaurita per quello che può accadere lascerà la città e che l’esercito interverrà per aiutarli ad andare via”.

0.50 – Libia, viceministro esteri: “Pronti a cessate il fuoco”

Il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim ha detto in una conferenza stampa a Tripoli che il suo governo e’ pronto a osservare un cessate il fuoco ma che resta in attesa di dettagli tecnici dopo la risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza del’Onu.

0.45 – Anche Napolitano partecipa al vertice del governo

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si e’ unito al vertice informale convocato dal premier Silvio Berlusconi con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta ed è stato informato degli ultimi eventi relativi alla Libia dal premier. L’incontro, riferiscono fonti governative, è stato informale e si è tenuto in una sala del teatro dell’opera al termine della rappresentazione del Nabucco per i 150 anni dell’unita’ d’Italia.

0.29 – Libia: “Risoluzione Onu è minaccia alla nostra unità”

A meno di un’ora dalla sua approvazione, il governo libico ha stasera denunciato come una ’minaccia’ alla sua unita’ la risoluzione sulla No Fly Zone approvata ieri sera dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.

0.09 – Vertice Berlusconi, Letta, La Russa ed esponenti forze armate

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è riunito con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta per discutere sulla situazione in Libia alla luce della risoluzione Onu sulla ’No fly zone’. E’ quanto si apprende in ambienti governativi. All’incontro partecipano alcuni alti gradi delle forze armate.

0.00 – Portavoce delegazione italiana Nato: “Analizzeremo risoluzione Onu”

“La risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu andrà esaminata attentamente”. Lo ha detto il col. Massimo Panizzi, portavoce della delegazione militare italiana presso la Nato, intervistato da Sky Tg24. “La Nato agirà su un mandato chiarissimo e con il supporto regionale” ha aggiunto Panizzi, ricordando che l’Alleanza Atlantica sta seguendo con grande attenzione la situazione in Libia sin dalla prima risoluzione 1970 dell’Onu. ”Ora la Nato – ha concluso Panizzi – esaminerà questa risoluzione ed esaminera’ se ci sono i presupposti per agire”.

23.51 – Festa in piazza a Bengasi per risoluzione Onu

Dalla folla di migliaia di persone in festa mostrata da Al Jazira si sono levati anche tiri d’arma da fuoco, sparati in segno di gioia. Si vedono anche molte bandiere della monarchia, diventata il vessillo della Rivoluzione del 17 febbraio.

23.35 – Consiglio di sicurezza Onu, sì a no fly zone

“Autorizzati tutti i mezzi per proteggere i civili”. La risoluzione che autorizza la ’No fly zone’ sulla Libia e ulteriori misure per proteggere la popolazione civile (la numero 1973) è stata approvata con il voto favorevole di 10 Paesi: Francia, Gran Bretagna, Usa, Bosnia, Gabon, Nigeria, Sudafrica, Portogallo, Colombia e Libano. Si sono astenute Russia, Cina, Germania, Brasile e India.

23.15 – Forti esplosioni a Bengasi, contraerea in azione

Forti esplosioni sono state udite nella citta’ libica di Bangasi, seguiti dai tiri della contraerea. Le esplosioni a Bengasi, hanno constatato fonti giornalistiche sul posto, sono state tre, poco dopo la mezzanotte locale (le 23:00 italiane). La loro causa, dicono le fonti, non sono ancora note. I tiri della contraerea dei ribelli sono partiti dallo stesso settore della citta, sulla quale Muammar Gheddafi ha annunciato un’imminente offensiva per questa notte.

22.55 – Appello degli insorti: “I ribelli accorrano per difendere Bengasi”

Il comando degli insorti libici a Bengasi ha lanciato un appello da Radio Bengasi ai ribelli e ai riservisti perche’ raggiungano le loro postazioni d’artiglieria e di antiaerea per difendere la citta’ dall’offensiva finale annunciata dal rais Muammar Gheddafi. ”Lo stato maggiore dell’esercito libero libico fa appello ai riservisti perché raggiungano il più presto possibile le loro postazioni d’artiglieria e di lanciamissili”, dice il comunicato, trasmesso dalla radio della Rivoluzione del 17 febbraio.

22.15 – Bbc: probabili azioni militari inglesi entro venerdì

Le forze britanniche potrebbero entrare in azione ’entro venerdi’ se il Consiglio di sicurezza dell’Onu approvera’ la risoluzione che autorizza l’imposizione sulla Libia di una ’non fly zone’. Lo riferisce sul suo sito web la Bbc, citando fonti governative a Londra. Le discussioni in seno al Consiglio stanno andando avanti e, stando alle fonti della Bbc, non e’ escluso che si protraggano. La risoluzione dovrebbe comunque essere approvata nel giro di pochi giorni.

21.30 – Tripoli: “Attacchi immorali anche con il sì dell’Onu

Per la Libia qualsiasi attacco militare anche con l’imprimatur delle Nazioni Unite sarebbe “illegale ed immorale”. Lo ha dichiarato il portavoce del governo di Tripoli, Mussa Ibrahim, secondo cui Tripoli si trova ad affrontare “una rivolta armata”, che, “ogni Paese avrebbe combattuto. Loro (i Quindici membri del Consiglio di Sicurezza Onu ) stano basando le loro decisione su quanto riferito dai media”. Per Ibrahim un attacco contro la Libia “non dovrebbe verificarsi”, perche’, “non danneggerebbe il popolo libico e rafforzerebbe solo i nostri oppositori interni”.

21.00 – Gheddafi minaccia Bengasi. Francia pronta ad “azioni mirate”

“Stiamo arrivando a Bengasi, arriviamo questa sera e non avremo pietà”. Muammar Gheddafi e’ apparso in tv per lanciare la sua minaccia agli insorti della Cirenaica, a poche ore dalla possibile decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu di un intervento per proteggere i civili “con tutti i mezzi”, con la Francia pronta a colpire non appena ottenuto il via libera. Rivolgendosi direttamente agli abitanti della roccaforte della ’Rivoluzione del 17 febbraio’ (che oggi ha celebrato in sordina la ricorrenza di un mese), il colonnello ha assicurato che ’le persone disarmate non hanno niente da temere ma ogni casa sara’ perquisita’, chiedendo ai suoi di non inseguire i ribelli che depongono le armi e fuggono.

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