sabato 26 marzo 2011

Maglie larghe


di Marco Travaglio

Per raccontare l'Italia dell'ultimo ventennio, gli storici del futuro non potranno evitare un capitolo sulla stampa berlusconiana. Cioè alla corrente dadaista del giornalismo italiano rappresentata da Giornale, Libero, Panorama e TgLingua che, pur avari di notizie vere, regalano da anni al Paese grandi momenti di ilarità, buonumore e spensieratezza.

Ieri, per esempio, Sallusti titolava in prima pagina: “Benzina più cara? Colpa di Nanni Moretti & C”. Al primo assembrarsi di infermieri sotto la sede del Giornale, qualcuno nota che anche a Libero c'è bisogno urgente di cure.

Infatti pure Belpietro titola: “Ci tassano la benzina per pagare i filmetti”.

Anche lui ce l'ha col governo che ritocca lievemente le accise per finanziare la guerra di Libia e rinnovare il contratto alle forze dell'ordine; qualche spicciolo andrà anche a ridurre i tagli alla tutela dei beni archeologici, ai musei, ai teatri, agli enti lirici, al Fondo unico per lo spettacolo, alla Biennale e a Cinecittà-Luce.

Naturalmente “i filmetti” non c'entrano nulla, tantomeno Moretti che non ha mai chiesto un euro al Ministero e di solito i finanziamenti se li trova all'estero.

Ma –si chiederanno gli storici del futuro– i giornali di destra non erano tenuti a verificare le notizie prima di darle? C'era forse una legge che li esentava dal farlo?

No, si sono semplicemente garantiti un'ampia franchigia che consente loro di sparare la prima cazzata che passa per la testa, nell'assoluta certezza che nessuno ci fa più caso.

Non solo non sono tenuti a scrivere cose vere, ma nemmeno verosimili.

Un po' come Aldo Biscardi che, querelato dall'associazione arbitri, si difese così: “Lo sanno tutti che le cose che diciamo al Processo del Lunedì sono poco credibili”. Alla fine fu assolto con la decisiva motivazione che era “troppo poco credibile per poter diffamare qualcuno”.

Un'altra caposcuola del surrealismo giornalistico è Maria Giovanna Maglie. Lei gli articoli non li digita al computer: li crivella con raffiche di kalashnikov. L'altroieri, in un delicato editoriale dal titolo “Il fronte di Lampedusa. Ora rischiamo l'invasione dei poligami”, spiega su Libero che a Genova “un macellaio marocchino vuole che gli autorizziamo la terza moglie” e “non sarebbe una scandalosa novità: in Italia ospitiamo graziosamente già 15 mila poligami ufficiali con relative famiglie, conseguenti costi sociali, devastante degrado della nostra civiltà”.

Volete mettere, per dire, quei bei monogami italianissimi che sgozzano la moglie (per fortuna unica) tra le quattro mura di casa o molestano le figlie al calduccio del focolare domestico? Ora però, avverte la leggiadra editorialista, “provate a immaginare la stessa prepotente pretesa moltiplicata per la folla che da Lampedusa ci sta occupando e invadendo”. Un poligamo oggi, un poligamo domani e “allora sì che saremo minoranza schiacciata e reietta”, a meno che non si faccia tosto una legge per negare “il permesso di soggiorno a chi non rinuncia alla poligamia”.

Com'è noto, i disperati che sbarcano mezzi morti a Lampedusa sono sceicchi travestiti da straccioni che nascondono sotto i cenci un harem di almeno cinque mogli per ciascuno.

L'altro giorno il Giornale titolava a tutta prima pagina: “Il golpe dei magistrati” e, oltre a pubblicare le loro mail private, attribuiva loro cose mai scritte né pensate. Ieri uno di quei magistrati, additato come “golpista” solo per aver invitato i colleghi che lavorano al ministero a dimettersi, ha inviato una rettifica che è uscita senza una parola di replica. Evabbè, abbiamo dato del golpista a un giudice che non c'entrava nulla, che sarà mai. Zio Tibia, senza volerlo si capisce, ha anticipato Vauro e Vincino riportando in edicola il Male. Il mitico foglio satirico, nel '78, diffuse false prime pagine di Stampa, Corriere, Giorno e Paese Sera: “Clamoroso arresto di Ugo Tognazzi”, “E' il capo delle Br”, “Anche Vianello nella direzione strategica”. Se lo facesse oggi col Giornale, nessuno noterebbe la differenza.

8 commenti:

Francy274 ha detto...

Ciò che mi fa paura non è la divulgazione di notizie false, è la sicurezza dell'ignoranza popolare di cui questi emeriti cialtroni sono a conoscenza.
L'ignoranza è la più temibile delle bestie, decreta dittatori e riduce al silenzio il vero sapere.
Avverto sempre di più l'avvicinarsi della fine dello Stato democratico.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

HAI RAGIONE MA SEI TROPPO PESSIMISTA. NEL TERZO MILLENNIO I EUROPA LA DEMOCRAZIA NON PUO' ESSERE SOPPRESSA. INOLTRE, ANCHE IN FRANCIA, LADDOVE IL P.M. E' SOGGETTO AL MINISTRO DI GIUSTIZIA E QUINDI AL GOVERNO, I MAGISTRATI STANNO INIZIANDO A CHIEDERE QUELL'AUTONOMIA DEL POTERI DELLO STATO, CHE LA FRANCIA STESSA TEORIZZO' E CHE POI, ALMENO IN TEMPI MODERNO (MA CREDO ANCHE PRIMA) NON HA REALIZZATO. POI, COME SI DICE, CHI VIVRA' VEDRA'!

Francy274 ha detto...

Luigi, ai Giudici francesi basterà fare un fischio e l'intera Francia sarà a loro fianco... qui siamo in Italia... ricordi? :)
Siamo senza menti pensanti, pigre e grigie, che si affidano ai titolati come poppanti al seno della madre.
Proprio ieri discutevo di ciò con un capo della Polizia di Stato. Ebbene, sosteneva proprio che è colpa di Nanni Moretti se hanno aumentato la benzina. Di Saviano e della Piovra se siamo così derisi all'estero. Che la separazione delle carriere è giusta, e B. ha ragione. A nulla è valso il mio dire, davanti a un graduato della Polizia, la mia arringa è stata vana agli occhi dei presenti, e credimi che ero ferma e decisa nel controbattere, non mi sono lasciata intimorire neanche per un attimo.
E' da ieri che sono elettrica, e una gran voglia di... lasciamo perdere!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SARA' MA PER ORA SI SONO LIMITATI SOLO A MUGUGNARE, CHISSA' PERCHE'. UN "CAPO DELLA POLIZIA DI STATO" (NON SARA' UN ISPETTORE PER CASO?) SE SI TRATTA DI UN COMMISSARIO O DI UN VICEQUESTORE, E' DA GUARDARE CON SOSPETTO. SICCOME DICE DELLE CLAMOROSE SCIOCCHEZZE O C'E'O CI FA! E POI IO LI CONOSCO BENE, NON MI FIDEREI.
IN OGNI CASO, RAGIONE DI PIU' PER SPERARE CHE LA POLIZIA RESTI ALLE DIPENDENZE DEL P.M. E CHE LO STESSO RESTI NELL'ORDINE GIUDIZIARIO UNICO.
AL,PIU' SAREBBE ACCETTABILE LA DELIMITAZIONE DEL PASSAGGIO DAL GIUDICANTE AL REQUIRENTE E VICEVERSA. GIA' OGGI IL P.M. CHE VUOLE PASSARE AL GIUDICANTE LO PUO' FARE SOLO IN UN ALTRO DISTRETTO DI CORTE D'APPELLO. DUNQUE, DI CHE STIAMO PARLANDO? FARE DUE CARRIERE SEPARATE SIGNIFICA APRIRE UN'AUTOSTRADA PER METTERE IL P.M. ALLE DIPENDENZE DEL GOVERNO: E' QUESTO CHE VUOI? SPERO BENE DI NO.
IN CHIUSURA DE TUO COMMENTO CHIARISCI CHE PARLAVI CON UN GRADUATO. UN CONSIGLIO: NON FARLO PIU'! AL 101% SONO IGNORANTI COME CAPRE E IO LO SO BENE, FIN TROPPO!

Francy274 ha detto...

Me ne sono accorta, ma il mio sospetto è che lo fanno apposta.
Mi ha parlato pure di Voltaire, e lì... l'ho fatto nero, con citazioni in francese :))
Non ci ha capito niente! Ma il coraggio di chiedermi cosa dicessi non lo ha avuto, perchè vantava di conoscere bene il filosofo :)

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

ME NERO NON MI PUOI FARE PERCHE' CONFESSEREI SUBITO, COME STO FACENDO, CHE SONO UN SUBLIME IGNORANTE IN MATERIA! MA MI POSSO SEMPRE INFORMARE: :-DDD

Francy274 ha detto...

:DDDDD. Guarda che in filosofia io sono una schiappa, ma Voltaire mi piace come Persona, quindi ho giocato d'azzardo :DDDDD

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

HAI TUTTA LA MIA SOLIDARIETA'!