mercoledì 2 marzo 2011

Zavoli: "No all'alternanza dei conduttori" Incroci stampa-tv, Agcom: "Prorogare divieto"


ll presidente della commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, non cede e rifiuta di accettare l'ultima bozza dell'atto di indirizzo sul pluralismo illustrata ieri dal capogruppo del Pdl in commissione, Alessio Butti: alternare, di settimana in settimana, conduttori di talk show "con diversa formazione culturale", mandandoli in onda nelle fasce migliori del palinsesto. Ma Zavoli non è d'accordo. Nessun 'cedimento' alla maggioranza, la cui ultima proposta sui conduttori a settimane alterne non va e andrebbe, al contrario, emendata.

All'indomani delle polemiche a chiarire la propria posizione è stato lo stesso presidente della commissione di Vigilanza in una nota: "Nel mio ruolo e nella mia responsabilità di presidente di garanzia - ha spiegato - ho dato atto al relatore di maggioranza, senatore Butti, di aver fatto dei passi avanti, apportando alcune modifiche significative nella stesura del suo ultimo testo rispetto a quello originario".

"Nondimeno - ha sottolineato Zavoli - mantengo parere fortemente negativo su altri punti, compresa la questione della cosiddetta alternanza. Quindi nessun 'cedimento' da parte mia. Ma credo che la proposta sia emendabile, dal momento che lo stesso relatore di maggioranza si è dichiarato disponibile a confrontarsi per ulteriori interventi sul testo. Soluzione auspicabile anche da parte di chi teme che l’approvazione dell’Atto possa produrre forti difficoltà gestionali alla Rai a vantaggio della concorrenza”.

"Ho infine sollecitato maggioranza e opposizione - ha concluso Zavoli - a esercitare il diritto-dovere di emendamenti e integrazioni sui due testi presentati al fine di giungere a un documento condiviso, come più volte unanimemente auspicato da tutti i Gruppi della Commissione, cui il Parlamento affida il compito di agire nell'interesse del servizio pubblico e del Paese. La rinuncia a questo adempimento segnalerebbe una volontà che prescinde dal dovuto perseguimento di tale obiettivo".

Dopo aver ribadito il proprio rispetto nell'opera di mediazione di Zavoli e dei commissari, il presidente della Rai Paolo Garimberti ha aggiunto che "se il documento di indirizzo dovesse passare così come è formulato si potrebbe interpretare come un atto di sfiducia nei confronti della Rai, di tutto il suo Consiglio di amministrazione, del direttore generale, dei direttori di rete e testata e perfino dei cameraman visto che si stabilisce anche come si devono fare le inquadrature in controcampo".

Sul fronte dell'informazione, un altro stop alla maggioranza arriva dall'Agcom: ieri l'Antitrust era intervenuta sulla disposizione contenuta nel Decreto Milleproroghe con la quale si elimina dal primo aprile il divieto di acquisire giornali per le imprese già titolari di network televisivi nazionali. E' "inopportuno", ha detto l'Antitrust, attribuire al presidente del Consiglio il potere di prorogare o no il divieto di incroci proprietari tra giornali e tv successivamente al 31 marzo 2011, come prevede il decreto Milleproroghe.

Questa posizione è stata considerata ineccepibile anche dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, il cui Consiglio oggi ha deciso all'unanimità, di rinnovare la segnalazione fatta a Governo e Parlamento in materia lo scorso novembre. "Il Consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, presieduto da Corrado Calabrò, nella seduta odierna - spiega una nota - ha pertanto deciso, all'unanimità, di rinnovare la segnalazione al Governo e al Parlamento sottolineando che, in base alla norma del decreto-legge n. 225 del 29 dicembre 2010, convertito in legge il 26 febbraio scorso (il Milleproroghe, ndr), il divieto di incrocio verrà a scadere il 31 marzo prossimo".

L'Agcom chiede una proroga congrua del divieto di incroci tv-giornali, e richiama l'attenzione "sul vuoto normativo che si verrebbe a determinare ove entro il corrente mese di marzo - con una norma di legge o avente forza di legge - il divieto di incrocio tra stampa e tv non venisse congruamente prorogato, adeguando la formulazione attuale del divieto d'incrocio alla trasformazione del sistema radiotelevisivo intervenuta con l'evoluzione tecnologica digitale terrestre, satellitare e via cavo, nonchè a quella di mercato del settore".

(02 marzo 2011)

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