lunedì 4 aprile 2011

Berlusconi: "I giudici hanno troppo potere" Gelmini con Alfano: "Giusto andare in piazza"


Lo scenario cambia, il bersaglio è sempre lo stesso: la magistratura. Silvio Berlusconi sceglie la convention di Rete Italia per tornare ad attaccare le toghe e promettere riforme strutturali "per ridare potere alla politica". E lo fa dopo l'invocazione alla piazza del guardasigilli Alfano che provoca la dura reazione dell'opposizione. "Oggi in Italia - sostiene il Cavaliere - la politica è debole, a volte impotente. Noi siamo diventati dei capri espiatori, dei parafulmini della società. I poteri che contano sono quelli dell'economia, della finanza, quello pervasivo della giustizia, che in italia è diventato un vero e proprio contropotere".

Ma non basta. Per Berlusconi "la politica è impotente e messa all'angolo da un potere che non gode della legittimità popolare: i cittadini in democrazia devono avere il diritto di decidere il proprio futuro. Per questo sono necessarie, indispensabili e non rinviabili le riforme, da quelle istituzionali a quella della giustizia a quella tributaria".

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Nel mirino del presidente del Consiglio non c'è solo la magistratura. Ma anche "i poteri delle Camere e della Corte costituzionale". Che, insieme alle toghe, sono "corporazioni che si oppongono al cambiamento”.

L'obiettivo, conclude il Cavaliere, è completare la legislatura, forti di quelli che ritiene numeri parlamentari sufficienti a varare le riforme: "Avanti così con questa nuova maggioranza in Parlamento che per la prima volta dopo i veti di Fini e Casini" ha davanti "due anni per approvare le riforme".

Gelimi con Alfano.
Con Alfano senza se e senza ma. Per il ministro Maria Stella Gelmini il Guardasigilli "ha semplicemente rivolto un invito a comunicare i contenuti della riforma della giustizia visto che c'è un tentativo di stravolgerne i contenuti e ribaltare la realta". Chi invece eccita gli animi è l'opposizione "che vuole accreditare un clima da guerra civile"

Opposizione all'attacco.
"Anche oggi il governo non ha perso occasione per rafforzare la sua strategia eversiva fatta di intimidazioni e stravolgimenti della legalità costituzionale. Una strategia confermata da innumerevoli, ossessive battute, violente e volgari, di
Silvio Berlusconi e adesso anche dalla discesa in campo dei ministri Angelino Alfano e Mariastella Gelmini. Quando un regime vacilla è il momento dei pretoriani, che aggrediscono i dissidenti, le istituzioni di garanzia e i magistrati e tentano anche di invocare ed eccitare piazze ormai dissolte di sostenitori" afferma in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.

Il leader dell'Api,
Francesco Rutelli chiede che Alfano "ritiri immediatamente il suo invito agli italiani a scendere in piazza per sostenere le leggi ad personam del governo".

Polemico anche il segretario dell'Udc,
Lorenzo Cesa che parla di "un bel campionario di confusione che un'assidua compravendita parlamentare non riuscirà certo a diradare".

Processo Ruby
. Secondo uno dei legali del premier, Pietro Longo, Berlusconi non sarà in aula mercoledì prossimo all'avvio del processo per il caso Ruby dove è imputato di concussione e prostituzione minorile. I suoi difensori, però, non chiederanno alcun rinvio per legittimo impedimento.

(03 aprile 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

IL GOVERNO CHE VA IN PIAZZA! CONTRO CHI! CONTRO SE' STESSO? NON SARA' CHE HANNO APERTO I MANICOMI?