lunedì 4 aprile 2011

Caso Ruby, dopo mercoledì la prossima udienza tra due mesi


Non è ancora iniziato e già il processo Ruby slitta di quasi due mesi. Se la maggioranza parlamentare di Berlusconi accelera domani per neutralizzare con la legge sulla prescrizione breve il processo Mills, e per mettere sui futuri binari del processo Ruby il macigno istituzionale di un conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale, i processi al presidente del Consiglio invece rallentano. Non per asteroidi cinici e bari, ma per dinamiche interne alle scansioni dibattimentali. Ed è di questi preziosi tempi (relativamente) morti che il premier punta ad avvantaggiarsi per estrarre dalla propria manica parlamentare gli ennesimi assi legislativi.

Al netto ad esempio dell’isteria collettiva che gonfia un’attesa tanto inutile quanto spasmodica nei mezzi di informazione di mezzo mondo, mercoledì il processo Ruby comincerà solo per modo di dire. La prima udienza, infatti, cadrà in una mattinata nella quale la quarta sezione del Tribunale non farà altro che smistare ad altre date i quattro fascicoli in calendario: una tentata rapina, un abuso d’ufficio, un tentato omicidio, e appunto il processo nel quale Berlusconi è imputato di prostituzione minorile per essere stato cliente dell’allora minorenne marocchina Ruby, e di concussione per aver premuto telefonicamente sulla Questura di Milano affinché la notte del 27 maggio 2010 affidasse la minorenne (in via di identificazione perché denunciata per furto di 3.000 euro) a una sua inviata, la consigliere regionale pdl Nicole Minetti. Non ci sarà Berlusconi, non ci saranno i suoi avvocati-parlamentari titolari della difesa, verrà uno dei loro sostituti processuali e l’unica incombenza sarà appunto fissare la data della prossima udienza verso l’inizio di giugno o più probabilmente la fine di maggio: magari anche in una udienza non di lunedì (il giorno preteso dal premier), ma a patto che sia solo per la costituzione delle parti in giudizio e le prime questioni preliminari.

Poiché poi i lunedì liberi per il processo Ruby resterebbero solo un paio prima della pausa estiva (negli altri sono già calendarizzati gli altri tre procedimenti del premier), la tempistica non esattamente folgorante di questo dibattimento sarebbe perfetta per la strategia extragiudiziaria di Berlusconi: dopo il voto con il quale domani la sua maggiorana deciderà di far sollevare alla Camera un conflitto di attribuzione con il Tribunale di Milano davanti alla Consulta sulla natura ministeriale o meno della concussione imputatagli, il premier avrà infatti comunque bisogno di guadagnare qualche mese prima che la Corte Costituzionale decida se il conflitto di attribuzione è ammissibile o meno. In caso positivo, la decisione nel merito della Consulta arriverebbe tra ancora parecchi altri mesi: ma con l’ammissibilità la difesa del premier potrebbe intanto confidare con quasi certezza nella sospensione, per opportunità, del processo Ruby in attesa del verdetto della Consulta.

Così arginato per qualche tempo il processo Ruby, il problema più impellente per Berlusconi resta impedire che il processo nel quale è imputato di aver corrotto nel 2000 il teste David Mills, che dall’udienza del 21 marzo era stato rinviato al 9 maggio, faccia in tempo (come spera il pm sulla scia di quanto accaduto proprio al giudizio su Mills) a concludere tre gradi di giudizio entro la prescrizione il 13 gennaio 2012, o almeno (come teme Berlusconi) ad arrivare in tempo ad una sentenza di primo grado. Di qui l’urgenza per Berlusconi di approvare a spron battuto la legge sulla prescrizione breve, il cui meccanismo di calcolo, accorciandola di altri 8 mesi dopo i 5 anni (su 15) già tagliati dalla legge ex Cirielli nel 2005, esaurirebbe la clessidra del processo già prima dell’estate: e cioè il prossimo 13 maggio, più una manciata di giorni (circa un mese) di interruzioni varie da recuperare, quindi al massimo a metà giugno.

Molto più rilassato, invece, è l’impegno di Berlusconi come imputato di frode fiscale nella compravendita dei diritti tv Mediatrade, dove è appena iniziata ancora solo l’udienza preliminare. Lunedì scorso Berlusconi ha presenziato al primo giorno in cui si è fatto solo il calendario, e oggi non tornerà (è in Tunisia) ad ascoltare l’illustrazione della richiesta di rinvio a giudizio che i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro faranno per lui e gli altri coimputati, tra i quali il figlio Pier Silvio, il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri e il produttore tv Frank Agrama.

Luigi Ferrarella
04 aprile 2011

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

... E I FESSI STANNO A GUARDARE!