lunedì 18 aprile 2011

Fini all’Anm: “Toghe pilastro di legalità” Palamara scherza: “Abbiamo siglato il patto”


“Nell’architettura costituzionale voluta dai padri costituenti la magistratura, non solo ordinaria, rappresenta il vero pilastro a salvaguardia dei principi di legalità a difesa di tutti i cittadini”. Nel giorno dopo le roventi polemiche dovute agli attacchi ai giudici da parte del premier che ha accusato lo stesso Fini di aver stretto un ‘patto’ con le toghe, il Presidente della Camera si rivolge così alla delegazione dell’Anm guidata da Luca Palamara e Giuseppe Cascini che è andata in delegazione a incontrarlo. “Con riferimento alle polemiche politico-istituzionali di queste ultime settimane – avrebbe detto la terza carica dello stato nel corso dell’incontro durato circa quaranta minuti – esprimo vivo apprezzamento per la posizione istituzionale assunta dall’Anm. Il rispetto reciproco tra le istituzioni – avrebbe aggiunto e sottolineato ancora Fini – è la premessa indispensabile per la salvaguardia dello stato di diritto e per la leale collaborazione tra poteri dello Stato”. Il presidente dell’Anm, Luca Palamara, si concede con i giornalisti una battuta al termine dell’incontro con il presidente della Camera, Gianfranco Fini: “Abbiamo siglato il patto…”. E allude così alle dichiarazioni fatte ieri dal presidente del Consiglio, secondo cui ci sarebbe stato un patto scellerato tra l’Anm e il presidente della Camera.

Nel corso dell’incontro, Fini avrebbe soprattutto ascoltato con attenzione la preoccupata fotografia sulla “fibrillazione istituzionale” denunciata dall’Anm. “Al presidente della Camera – ha riferito ai cronisti Luca Palamara – abbiamo rappresentato tutta la gravita’ del momento e il forte stato di preoccupazione della magistratura”. Palamara ha sottolineato alla terza carica dello stato che “i magistrati non intendono farsi trascinare sul terreno politico di scontro”, non essendo la magistratura un soggetto politico”. “Quanto sta accadendo – hanno fatto rilevare inoltre i rappresentanti dei magistrati – non e’ riconducibile a un problema tra Berlusconi e i magistrati, ma a un ben piu’ grave problema di fibrillazione delle istituzioni, alle quali ci siamo rivolti”. Due sono per l’Anm le situazioni che destano preoccupazione: L’avvicinarsi delle amministrative che, appunto “tendono a trascinare la magistratura sul terreno dello scontro politico”, e “le vicende giudiziarie del premier, che potrebbero portare a riforme della giustizia disomogenee e dettate da situazioni contingenti”.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Avere al governo un buffone che denigra i Giudici è l'onta più grave che un popolo possa affrontare. Non ci verrà mai perdonato, e capisco l'atteggiamento dell'Europa nei Nostri riguardi. Intolleranti alla legge, intolleranti alle regole socieli, all'etica e alla orale, così ne usciamo fuori.
Neanche i dittatori islamici hanno osato tanto nei confronti dei loroGiudici.
Caso Mubarak e i suoi figli, tutti in tribunale, senza urlare al golpe della magistratura.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Forse volevi dire "morale", non 'orale'! Scherzavo! Per il resto si, effettivamente in Europa contiamo quanto il dure di coppe quando la briscola è a denari! Il paragone con i paesi arabi però non regge.
Mubarak e suoi figli quando contavano qualcosa non sarebbero mai comparsi davanti ai giudici.