sabato 23 aprile 2011

L’eroe di Belpietro


di Marco Travaglio

Come volevasi dimostrare, dopo l'arresto di Ciancimino i trombettieri di B. si sono messi all'opera per screditare non tanto lui, quanto i pm che lo interrogano da tre anni e i giornalisti che l'hanno intervistato. Anzi, uno solo: Santoro. Poco importa se i pm sono gli stessi che l'han fatto arrestare alla prima prova di falso e se l'hanno intervistato giornalisti di tutto il mondo (infatti Vespa no).

Il Corriere interpella Dell'Utri come un osservatore di cose di mafia, omettendo la condanna per mafia in primo e secondo grado.

Il Foglio delira: “Della presunta trattativa tra mafia e Stato non c'è nessuna prova” (invece la trattativa è straprovata da testimonianze e documenti emersi dopo le, anzi grazie alle rivelazioni di Ciancimino; e il documento falso non sposta una virgola).

Il segugio Chiocci, sul Giornale, vaneggia di un Ciancimino “smentito e sputtanato” dalle recenti notizie sulle trattative sotto i governi Amato e Ciampi (in realtà il primo a parlarne fu proprio lui, dunque è stato confermato non smentito); e di “calunnie copia & incolla su Berlusconi, chissà perchè non meritevoli di arresto” (in realtà i documenti di don Vito su B. e Dell'Utri li ha già autenticati la Scientifica che ha smascherato il falso su De Gennaro).

Il primo trombone della banda, Giuliano Ferrara, seguito a ruota dalla trombetta Chiocci, dice che i pm di Palermo credevano ciecamente a Ciancimino, anzi andavano al suo rimorchio per usarlo contro B. e uno di essi, in un libro, lo esaltava come “icona dell'Antimafia”. Balla spaziale: Ingroia, nel libro “Nel labirinto degli dei”, riconosce che Ciancimino jr. “ha sfidato la legge dell'omertà” svelando i retroscena della trattativa Stato-mafia, ma poi ne critica “la smania di apparire”, di “parlare troppo, specialmente coi giornalisti, specie dei suoi interrogatori per i quali è tenuto a rispettare la segretezza... Un imputato-testimone che scrive libri imbastiti con il contenuto delle sue dichiarazioni... uomo dei media e per i media. Per una metamorfosi mediatica, oggi il figlio di Ciancimino è arrivato a diventare quasi un'icona dell'antimafia”. Ed esterna “tanti dubbi sull'attendibilità del giovane Ciancimino” su alcuni fronti, mentre su altri riconosce “l'importanza del contributo di conoscenza da lui apportato”.

Nella prefazione al libro di Maurizio Torrealta, “Il quarto livello” (Bur), che parte proprio dalla cartolina manoscritta che ora Ciancimino jr. è accusato di aver taroccato, Ingroia aggiunge: “Mantengo le mie perplessità sull'interpretazione di Ciancimino del Quarto livello... del tutto fuorviante e non aderente alla realtà”.

Il meglio lo dà Belpietro, su Libero: “Ciancimino era l'oracolo di Santoro, ma è solo un ballista”, “L'eroe di Santoro e pm arrestato per calunnia”. Ricorda che “Ciancimino si era rivolto a me nel 2007”, ma lui l'aveva subito capito che era un ballista. E giù botte a “Santoro, La Licata, Ruotolo, Sandra Amurri e tanti altri illustri colleghi della stampa progressista” che invece “si sono prestati a intervistarlo in pubblico”.

Già, le interviste: la prima fu il 19 dicembre 2007. Ciancimino jr. svelò il suo ruolo di postino del padre nelle trattative Stato-mafia e gli incontri di don Vito con Mori e De Donno, Riina e Provenzano. E alla domanda “È mai stato interrogato su queste trattative e sulle stragi?”, rispose: “No, mai. Eppure il cap. De Donno mi consegnò dei rotoloni con la piantina di Palermo ed elenchi di utenze telefoniche presumibilmente in uso a Riina. Mio padre avrebbe dovuto segnare la zona e indicare i numeri telefonici. Una settimana dopo riconsegnai i rotoloni con indicato il quartiere di viale Regione Siciliana: 'Lì dovete cercare Riina'”.

I pm di Palermo lessero l'intervista e convocarono Ciancimino jr. per mettere tutto a verbale. Così iniziò il caso Ciancimino.

Sapete qual era il giornale che pubblicò l'intervista? Panorama. E chi lo dirigeva? Belpietro.

Per dirla con Belpietro, “l'eroe di Belpietro arrestato per calunnia”.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Ormai è assodato che logica e coerenza in mano a b.e i suoi tirapiedi sono acqua di pozzanghera.
Se i pm. avesseo voluto usare Ciancimino per incastrare b. e il suo governo, non lo avrebbero mai arrestato. Elementare!
Se solo logica e coerenza fossero recuperate dai cervelli dei cittadini, usciremmo fuori da questo pantano!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Hai ragione, bastava incriminarlo per calunnia lasciandolo a piede libero (non dimentichiamo che sta andando in Francia per le festività pasquale, da qui il sospetto di fuga).
Non dimentichiamo, nemmeno, che Giovanni Falcone con un falso pentito di Mafia fece la stessa cosa, lo incriminò per calunnia arrestandolo. Infine quei P.M. sono sotto la lente di ingrandimento, lo sanno tant'è che hanno sempre fatto, nel ricevere le testimonianze di Massimo Ciancimino, sempre formule parlate e scritte di grande prudenza.