giovedì 14 aprile 2011

Maroni: "Finita fase acuta emergenza Nessuna nuova tendopoli"


l ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ufficializza la fine della fase più difficile dell'emergenza immigrazione dal Nordafrica sulle coste italiane e sull'isola di Lampedusa in particolare. "La fase acuta, diciamo così, dell'emergenza, si è conclusa - dichiara il ministro rispondendo al Viminale a una domanda sull'eventuale apertura di altri centri di identificazione o tendopoli per gli arrivi di immigrati dal Nordafrica -. L'accordo con la Tunisia sta funzionando, tutti i giorni vengono fatti rimpatri di coloro che sono arrivati dopo il 5 aprile, stiamo potenziando il sistema di controllo e di pattugliamento delle coste".

Potenziamento che potrebbe assumere ulteriore rilevanza dopo l'audizione al Copasir del generale Giorgio Piccirillo, direttore dell'Aisi, l'Agenzia di informazioni per la sicurezza interna, da cui sembra giungere la conferma a un vecchio timore:
Gheddafi potrebbe fare degli immigrati la sua arma segreta. Da quanto si apprende, al Comitato parlamentare per la Sicurezza, Piccirillo ha riferito che il Colonnello avrebbe liberato le oltre 15 mila persone provenienti dal Corno d'Africa, dal Ciad e dall'Africa subsahariana, finora detenute nei cosiddetti centri-lager. Un fiume umano che potrebbe riversarsi verso l'Italia attraverso il porto di Zuwarah, a circa 120 chilometri da Tripoli, tuttora controllato dal regime. Il generale avrebbe comunque escluso l'infiltrazione di terroristi fra gli immigrati giunti in Italia.

Intanto, prende forma la "ripartizione" degli immigrati tra le diverse Regioni. Tra i punti della bozza di ordinanza del presidente del Consiglio sull'immigrazione, approdato questa mattina sul tavolo della Conferenza delle Regioni per consentire ai governatori di esprimere una posizione comune sul provvedimento, si legge di una "prima assegnazione" di 110 milioni di euro al Fondo della protezione civile per far fronte al piano di accoglienza degli immigrati. Piano basato "sull'equa e contestuale distribuzione" dei cittadini extracomunitari provenienti dal Nordafrica "fra tutte le Regioni", tranne l'Abruzzo, come previsto dall'accordo siglato il 6 aprile scorso tra governo e autonomie locali.

Sul fronte Ue, si registrano le dichiarazioni rilasciate del primo ministro francese François Fillon al termine di un incontro bilaterale con il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso. "La Francia è consapevole dei problemi dell'Italia", afferma Fillon, ma le "regole devono essere rispettate". Ma Fillon chiama in causa anche Frontex, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere dell'Unione. Sarebbe più "intelligente", dichiara il primo ministro francese, se "riportasse in Tunisia" i migranti che intercetta, piuttosto che portarli a Lampedusa, come fa ora.

Dal canto suo, Barroso ritiene "possibile, con il dialogo, trovare soluzioni pratiche" ai problemi dell'immigrazione e del rispetto dell'accordo Schengen. "E' questo il caso di Francia e Italia" sottolinea, con un chiaro invito, il presidente della Commissione Ue.

(14 aprile 2011)

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