martedì 19 aprile 2011

Mullah Omaglie


di Marco Travaglio

Dipendesse da noi, i reati di opinione sarebbero aboliti da un pezzo. Ma, siccome esistono, non si vede proprio perché debba essere incriminato e deprecato e scandidato quel tal Lassini, autore dei memorabili manifesti “Via le Br dalle Procure”, e il presidente del Consiglio che da vent'anni ripete le stesse porcherie, invece no.

Naturalmente Sallusti scrive che “Lassini è comunque meglio di Marco Travaglio che rivendicò il diritto all’odio quando Tartaglia scagliò una statuetta in faccia a B. Rivendichiamo per Lassini la libertà di opinione concessa a Travaglio”.

Ma certo, figuriamoci, rivendichiamo. Purché sia chiaro che provare odio, amore e tutti i sentimenti che ci pare nei confronti di chi ci pare è un diritto, mentre il vilipendio della magistratura è un reato (art. 290 C.p.: “Chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le assemblee legislative... il Governo, o la Corte costituzionale, o l’ordine giudiziario è punito con la multa da euro 1.000 a 5.000... Articolo così modificato dalla L. 24 febbraio 2006, n. 85”, cioè da una legge voluta e votata da Pdl e Lega).

Il fatto è che i liberali della mutua che infestano l’Italia mantengono i reati di opinione, ma vorrebbero applicarli solo ai nemici e non agli amici.

Qualche anno fa questi liberali a targhe alterne, da Ferrara a Pigi Battista, ci triturarono le palle con la difesa del vignettista danese che non aveva trovato di meglio che dileggiare Maometto, attirandosi la fatwa. Poi non mossero un dito quando Vauro, per una vignetta sulle ruberie del dopo-terremoto, fu sospeso da Annozero.

E ora naturalmente tacciono sull’ultima trovata di Maria Giovanna Maglie, il cui tasso di liberalismo è inversamente proporzionale alle note spese. La serena ed equilibrata opinionista di Libero (ah ah) ha sporto denuncia “in sede penale e civile” per far condannare Massimo Fini e far sequestrare il suo ultimo libro, Il Mullah Omar (Marsilio).

Immaginate un liberale anglosassone che denuncia un libro: prima di chiamare l’ambulanza, gli darebbero del nazista, del fascista, dell’inquisitore, del talebano.

E il bello della Maglie è proprio questo: per togliere di mezzo un libro accusato di apologia dei talebani, usa metodi tipicamente talebani. Spiegando su Libero (ah ah) l’iniziativa censoria, si imbroda come un’erede della “lezione profetica di Oriana Fallaci” che difende tutta sola l’Occidente “con sprezzo delle conseguenze” (quali?).

Poi sostiene che Fini non può passarla liscia (“risponderà di quel che ha scritto nei tribunali”).

Il suo libro è “indegno, scandaloso, inaccettabile” perché “è un insulto all’Occidente” (c’è un reato di leso Occidente e non ce n’eravamo accorti). Eppoi è la biografia dell’“addestratore degli autori delle stragi dell’11 settembre 2001” (nessuno dei quali era afghano), “sanguinario terrorista” (peccato che il terrorismo in Afghanistan non sia mai esistito fino all’arrivo dei salvatori occidentali), nonché “assassino dei nostri soldati in missione di pace” (ma guarda un po’: noi spariamo sugli afghani e quelli, anziché ringraziarci, rispondono al fuoco, assassini che non sono altro).

Non contento, il “cattivo maestro” Fini “sostiene che i nostri militari eroi in Afghanistan sono degli odiosi invasori” (eroi? che c’è di eroico nell’occupare da 10 anni uno Stato sovrano?). E spiana la strada alla vera invasione, quella dell’islam in Italia, dove non a caso – denuncia la Maglie – dopo l’uscita del suo libro, “sono state aperte tre moschee abusive, imperversa Radio Islam in lingua italiana ed è ferma la nostra legge contro il velo integrale”. Il che, coi milioni di donne che girano col burqa in Italia, è davvero una grave lacuna.

A tener compagnia alla Maglie c’è una confraternita di pulzelle, fra cui spicca la deputata Souad Sbai (ex Pdl, ex Fli, ri-Pdl). Ha firmato la denuncia, ma ha tenuto a precisare sempre su Libero (ah ah) che “il libro non l’ho letto e non lo leggerò mai”.

Vien da rimpiangere Khomeini: lui almeno, prima di scomunicare i Versi satanici di Rushdie, li aveva letti. Poveretto.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Sono fuori di testa più le donne di b. che lo stesso b. Evidentemente nel rito della consacrazione alla congrega b. useranno le leggi, e reciteranno il giuramento di fedeltà e devozione, delle vestali del tempio di Osiride... Altra logica non vedo!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Osiride? Il dio egizio della morte e dell'oltretomba! Allora stiamo davvero inguaiati! Scherzo, ma non troppo.