mercoledì 6 aprile 2011

Processo breve, battaglia alla Camera Napolitano: "Io faccio ciò che posso"


E' un vero e proprio fuoco di sbarramento, un ostruzionismo "preventivo", quello scatenato questa mattina a Montecitorio dalle opposizioni nel tentativo di bloccare il cammino parlamentare del processo breve. Prima ancora che sul contestato provvedimento legato alle esigenze processuali di Silvio Berlusconi, la battaglia si sta svolgendo sul processo verbale della seduta di ieri. Lo scopo è quello di bloccare i lavori della Camera, facendo slittare il previsto esame del testo sul processo breve.

Dopo che è stato letto il verbale, tutti i deputati delle opposizioni che sono intervenuti nella seduta di ieri, e che sono stati quindi citati nel verbale stesso, hanno chiesto di intervenire per una precisazione su come vada correttamente riportato il proprio intervento. Il tutto appellandosi ad un articolo del regolamento (il numero 32, comma 3) che permette questo. Complessivamente i deputati di opposizione che, in base al regolamento, possono intervenire sono una cinquantina. Considerato che ciascuno ha a disposizione cinque minuti per parlare, gli interventi sul processo verbale possono andare avanti per 250 minuti circa, pari ad oltre quattro ore: il che vuol dire che la mattina sarà sostanzialmente dedicata solo al processo verbale.

La manovra ostruzionistica è stata preparata da ieri: sulle disposizioni a favore dei piccoli comuni erano stranamente intervenuti diversi deputati di opposizione malgrado il testo fosse condiviso con la maggioranza. Serviva a "accumulare" possibili oratori sul processo verbale nella seduta di oggi. Prima di arrivare al processo breve, l'Aula ha in calendario la legge comunitaria e la nuova normativa sulla contabilità dello Stato.

"Sì, stiamo utilizzando ogni mezzo a nostra disposizione, regolamento della Camera alla mano, per impedire che le leggi a favore soltanto di Berlusconi vengano approvate. Il paese deve sapere che il Pd, nelle piazze ieri e in Parlamento oggi, dice no al processo e alla prescrizione breve", dice
Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati democratici. "La maggioranza - aggiunge - si rassegni e si rassegnino i ministri. Devono star seduti in aula per garantire una maggioranza numerica che da tempo non è più maggioranza politica. Il Consiglio dei ministri convocato nell'interruzione dei lavori a Montecitorio, dalle 13,30 alle 15 di domani, è una resa".

Con una decisione inedita la riunione del governo in calendario per domani è stata infatti convocata "dalle 13,30 alle 15" proprio per garantire la presenza di tutti i ministri in aula.

In questa fase di ennesimo muro contro muro a proporsi come possibile mediatore è Futuro e libertà. "Stamani siamo davanti ad un ostruzionismo parlamentare che ha a che fare con un dato politico. Finisce tutto se qualcuno dalla maggioranza si alza e ci assicura che una volta approvato il processo verbale si passerà al normale ordine del giorno, e cioè all'esame della legge comunitaria senza rinviarla in commissione e solo alla fine al processo breve", spiega il capogruppo di Fli Benedetto Della Vedova.

Proposta davanti alla quale la Lega per tutta risposta ha rilanciato la sua battaglia contro
Gianfranco Fini. Da tempo insofferente per la permanenza del leader di Fli alla guida di Montecitorio, il Carroccio ha colto al volo gestione dei lavori di oggi in aula per riaccendere la polemica. "Stiamo valutando iniziative, non sappiamo ancora quali", dice il capogruppo Marco Reguzzoni, in quanto "quello che sta succedendo oggi è letteralmente inaccettabile, in 50 anni di storia repubblicana non era mai successo che si passasse un'intera mattinata a discutere del processo verbale, e se questo succede dipende esclusivamente da Fini".

Chiusura a qualsiasi soluzione di compromesso anche da parte del Pdl. Per superare l'ostruzionismo dell'opposizione, ha spiegato il vicecapogruppo
Massimo Corsaro, la maggioranza intende seguire la strada delle sedute notturne. "Possiamo chiederla direttamente in aula giorno per giorno, e già stasera è probabile che si proseguirà a lavorare fino a mezzanotte", ha sottolineato.


Già ieri, i capigruppo di maggioranza alla Camera, durante il vertice con Berlusconi a Palazzo Grazioli per stabilire il 'timing' dei lavori in aula, avevano lamentato "forzature" da parte di Fini nella conduzione dei lavori d'aula.

(06 aprile 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

POSSO SOLO IMMAGINARE QUANTO GRANDE E' L'ANGOSCIA DI GIORGIO NAPOLITANO, CHE VEDE, SENTE, CONSTATA IL QUOTIDIANO SGRETOLAMENTO DELLA REPUBBLICA COSTITUZIONALE E NON HA GLI STRUMENTI LEGISLATIVI PER CONTRASTARE EFFICACEMENTE LA DEMOLIZIONE DELLO STATO DEMOCRATICO. SE SOLO POTESSE DIRE QUALCOSA, MAGARI A CAMERE E TELEVISIONI RIUNITE GLI ITALIANI ONESTI A DIECINE DI MILIONI SCENDEREBBERO NELLE PIAZZE PER MANIFESTARE CONTRO QUESTO USURPATORE DELLA DEMOCRAZIA E L'INDEGNA CORTE DEI MIRACOLI DI CUI SI E' CIRCONDATO!!!