SARA NICOLI
Dopo la debacle de primo turno, Berlusconi si chiude in silenzio e passa il testimone al leader del Carroccio che davanti alle telecamere dice: "E' matto". Poi smentisce, "ma il suo progetto non è compatibile con una Milano decente"
Il senso della realtà è tutto racchiuso in una frase con cui Matteo Salvini, capofila leghista sotto il Duomo, ha disegnato il futuro prossimo dell’alleanza Bossi-Berlusconi: “A Milano abbiamo il 10 per cento di possibilità di farcela”. Troppo poco. Ma abbastanza per non mollare e per giocarsi il tutto per tutto.
Ieri, dopo settimane di gelo, dopo un Consiglio dei ministri flash, Bossi e Berlusconi hanno fatto i conti a quattr’occhi. Il patto tra i due al momento regge, si parla addirittura di un “nuovo progetto”, solo che poi la realtà sembra un’altra, ma l’importante è far finta che vada tutto bene: “Il governo non può non fare niente – ha spiegato il Senatùr – bisogna fare delle scelte, anche noi abbiamo fatto degli errori”. Ecco, il nodo sta qui. Bossi ha detto chiaramente a Berlusconi che dopo i ballottaggi si dovrà cambiare marcia, che Tremonti non farà il vicepresidente del Consiglio e neppure Maroni ci aspira, ma è chiaro che le leggi ad personam, così come tutte quelle riforme non strettamente necessarie, dovranno essere messe da parte. E che Tremonti – questo sì – vigilerà sui conti, consentendo però di allargare i cordoni della borsa per dare sostanza al “nuovo progetto politico” che
Soprattutto, Bossi ha detto sì – malignamente – alla prossima verifica di governo, quella che ha chiesto Napolitano. E quella che, paradossalmente, potrebbe diventare una trappola senza uscita per Berlusconi e il suo governo. Però Bossi ha rassicurato che no, di far cadere il governo adesso non è proprio il momento. Intanto si pensa a riconquistare Milano “che non perderemo”, ha assicurato il Senatùr, di fatto credendoci poco anche lui. Anche se l’attacco a Pisapia è stato comunque nell’ordine di una consueta volgarità: “I milanesi non daranno la città in mano a un estremista di sinistra,
I sondaggi raccontano spietatamente che i punti che la separano da Pisapia sono ancora tutti lì, niente è stato scalfito. Tant’è che il Carroccio, fatta salva l’apparenza, lascia aperta la possibile exit strategy. Bossi non ha chiarito cosa succederà se
Ieri ha visto prima Scajola, promettendogli di ridargli le redini del partito appena passate le elezioni, e quindi i coordinatori Verdini,
E, ancora, un Cavaliere presente sul palco assieme ai candidati delle città chiave per aggirare anche la par condicio televisiva, ma tutto questo spaventa Donna Mestizia. Che ieri sera ha detto chiaramente al Cavaliere di non aver intenzione di perdere per colpe non sue.
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