LUCA RICOLFI
Contrariamente a quanto pensano molti miei amici, non credo sia bene che le elezioni amministrative vengano trasformate in elezioni politiche. Quando si sceglie un sindaco, Berlusconi e Bersani non c’entrano nulla. E la qualità della nostra democrazia sarebbe assai migliore, la nostra vita politica assai più sana e civile, se tutti quanti la smettessimo di pensare ogni volta che «sono in gioco i destini del Paese», che «la partita è decisiva per il futuro dell’Italia», che se vincono «loro» è una catastrofe nazionale.
Preferirei vivere in un mondo a
Purtroppo non viviamo in un mondo a
Effetti sul Pdl e
E a sinistra?
Sono in molti a pensare che una eventuale vittoria della sinistra ai ballottaggi rafforzerebbe il Partito democratico, che finalmente vedrebbe aprirsi una possibilità concreta di battere Berlusconi - un Berlusconi umiliato e ammaccato - non già o non solo per via giudiziaria, ma in un scontro politico aperto, al termine di questa legislatura (nel 2013 o, più plausibilmente, già la primavera prossima). E’ possibile, ma esiste anche uno scenario meno roseo.
Se a dare la vittoria al centro-sinistra fossero i ballottaggi di Napoli e Milano, con annesso trionfo di De Magistris e Pisapia, il risultato sarebbe anche un rafforzamento delle forze politiche alla sinistra del Pd, ovvero Idv (Di Pietro) e Sel (Vendola). Ed è difficile pensare che, a quel punto, Vendola non riproporrebbe la propria candidatura a guidare il centro-sinistra alle prossime politiche. Con l’esito paradossale di trasformare un successo del centro-sinistra, tenacemente perseguito da Bersani con le sue aperture a Di Pietro e Vendola, in un indebolimento della leadership di Bersani stesso. Né si può dire che l’eventuale sfida di Vendola a Bersani, indipendentemente dalla forma che dovesse assumere (partito unico Pd-Sel, primarie del Pd aperte), sarebbe frutto di hybris, di irragionevole orgoglio, o di eccessiva considerazione di sé. Decine di ricerche e sondaggi mostrano che il baricentro dell’elettorato del Pd è più a sinistra, molto più a sinistra, di quello dei suoi dirigenti, e che in caso di separazione fra la sinistra assennata (riformisti del Pd, che guardano all’Udc di Casini) e quella più radicale (Idv, Sel, Verdi, partiti comunisti vari) sarebbe quest’ultima a raccogliere i maggiori consensi.
Vedremo come andrà a finire. Ma la mia impressione è che, se la sfida dei ballottaggi fosse vinta nettamente dal centro-sinistra, quello cui assisteremmo non sarebbe il sorpasso del Pd nei confronti del Pdl ma, semmai, la dissoluzione parallela di entrambe le leadership che finora sono riuscite a tenere insieme questi due partiti. Un processo che potrebbe durare abbastanza a lungo, e avere un’incidenza non da poco sulla fisionomia futura del nostro sistema politico.
2 commenti:
E vvvvvaaaaiiiii!!!!! Non potevo più pensare che gli italiani fossero tutti rimbambiti!!!!
Oddiooooo come sono felice che quell'arrogante sia stato umiliato proprio nella sua metropoli!!!
Ora vediamo che cosa avrà ancora voglia d'inventare per dire che lui si sente "sereno".
Ciao
Bruna
Ciao Bruna, il tuo entusiasmo è contagioso. Tieni presente che il soggetto non ha vergogna di nulla, è duro da battere, vedrai che si inventerà ancora qualcosa e poi ancora e così via. I serpenti velenosi sono pericolosi anche da morti e quello è vivo e vegeto. Ma per ora godiamoci questo momento magico.
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