mercoledì 11 maggio 2011

Moratti, attacco personale a Pisapia faccia a faccia senza stretta di mano


l sindaco uscente di Milano, Letizia Moratti, che accusa Giuliano Pisapia di essere il responsabile del sequestro e del successivo pestaggio di un giovane. E il candidato sindaco del centrosinistra che replica puntando il dito su "un falso e una calunnia". Si è concluso così, fra molte polemiche e con nessuna stretta di mano, la sfida televisiva tra i due principali protagonisti delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio.

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E' toccata alla Moratti prendere la parola per l'ultimo intervento del confronto televisivo che andrà in onda questo pomeriggio dagli schermi di Sky. Con il sindaco uscente che ha rivendicato di essere una "moderata" per prendere le distanze dal candidato del centrosinistra: "Continueremo con una politica moderata, la mia è una formazione professionale moderata e la mia è una famiglia moderata". Poi l'attacco verso Pisapia, "giudicato dalla Corte d'assise - ha detto la Moratti - responsabile del furto di un veicolo usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Poi è stato amnistiato".

Le regole del programma hanno impedito a Pisapia di replicare. L'avvocato ha però mostrato tutta la propria indignazione nei confronti del sindaco uscente: "Questa cosa è vergognosa, è un falso e una calunnia". E così non c'è stata alcuna stretta di mano tra i due avversari in corsa per Palazzo Marino. "La Moratti ha detto il falso sapendo di dire il falso e di diffamarmi: cosi' non si fa la campagna elettorale - ha commentato poi Pisapia fuori dagli studi di Sky - I milanesi capiranno che chi è bugiardo continuerà a esserlo come è stato in questi anni". E ancora: "Letizia Moratti ha fatto una cosa vergognosa strumentalizzando il fatto di essere l'ultima ad avere diritto di parola. Ha fatto dichiarazioni assolutamente false sul mio conto: sono stato vittima di un errore giudiziario, riconosciuto da una sentenza che mi ha assolto per non aver commesso il fatto, quando ancora c'era addirittura la formula dell'insufficienza di prove. Milano non merita un sindaco che usa questi metodi che non sono degni di una città come Milano". E sulle azioni giudiziarie "ci penseremo dopo che sarà terminata questa lunga, importante e bellissima campagna elettorale".

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