giovedì 19 maggio 2011

Santanché, la pasionaria stonata

LEO SISTI

Dal sito del Governo Berlusconi vanta una laurea in Scienze Politiche. Un corso di studi che prevede esami di storia. Ma su certi argomenti Daniela Santanché, sottosegretario per l’Attuazione del programma, è un po’ deboluccia. “Sono una pasionaria”, confessa, intervistata da Aldo Cazzullo, dalle colonne del “Corriere della Sera” di mercoledì 18 maggio. Dolores Ibarruri, la vera “pasionaria”, lo pseudonimo con cui firmava i suoi articoli per un giornale di minatori, si rivolterà nella tomba. Perché negli anni Venti la Ibarruri ha fatto parte del Partito comunista spagnolo, fino a diventare, nel 1930, membro del comitato centrale e, nel 1942, quando era in esilio, segretaria generale, carica ricoperta fino al 1960.

Ora, che la Santanché rivendichi, con orgoglio, quel suo carattere, appunto, da “pasionaria”, stona. Ma come, lei, anticomunista per eccellenza, sfrutta un termine che evoca la storia del comunismo, Comintern compreso… E infatti, sempre nell’intervista al “Corriere”, se la prende con
Giuliano Pisapia, “uno che voleva rifondare il comunismo”. Sorgono legittimi dubbi sulla qualità di certi studi universitari. Oppure, forse, la Santanché si è sbagliata. Voleva dire non “pasionaria”, ma passionale.

Intende, nonostante tutto, continuare ad autodefinirsi “pasionaria”? Suggeriamo caldamente alla signora Santanché di non usare una frase resa celebre da Dolores Ibarruri, la vera “pasionaria”: “No pasaran”. Frase pronunciata nel luglio 1936 all’indirizzo dei fascisti guidati dal generale Francisco Franco, artefice del golpe contro il Fronte Popolare dei partiti di sinistra. Seguiranno tre anni di guerra civile.

Ecco, uno slogan tipo “no pasaran”, rivolto a Pisapia per il prossimo ballottaggio nella battaglia da sindaco di Milano, susciterebbe una risata. Perché quelle due parole in bocca a una signora già portavoce della Destra storaciana sarebbero comicamente sublimi.

4 commenti:

Sirio ha detto...

Daniela Santanchè,titoli accademici a parte,può senz'altro rivendicare un culto quasi puntiglioso delle sue misure (quelle corporee),ma non può nascondere che il faticoso impegno le ha fatto perdere il meglio della umana specie,che è il senso della misura.La signora può pure ignorare la storia,nessuno se ne dispiacerà,ma da sottosegretaria di Stato,non può permettersi di definire"metastasi della democrazia un magistrato della Repubblica,con l'aggravante di farne il nome ed il cognome.In questo caso non ci si dispiace,si prova indignazione.La irosa signora
ora si dichiara passionaria,ed è vero,ma si tratta della travolgente
passione verso il suo datore di lavoro,tempo fa ritenuto un volgare
"sciupafemmene".Si è così formato il binomio Berlusconi-Santanchè,
divenuto poi polinomio con l'aggiunta di Sallusti e Belpietro,
e ne è nata la cosidetta macchina del fango che ha imbrattato finanche i muri del Palazzo di Giustizia di Milano.Da questa mostruosa operazione ci si aspettava un plebiscito elettorale epocale.E'andata male,anzi è stata una disfatta senza precedenti.
Si prevedono però ancora tempi duri,a breve o media scadenza,e tuttavia ci consola il pensiero che Dolores Ibarruri continuerà a dormire in tranquillità il sonno eterno,perchè la storia conosce una sola"pasionaria"e rifiuta di registrarne abusive imitazioni.

Anonimo ha detto...

3 maggio 2011:
«tentare di dividerci ma come si diceva: no pasaran. Il mio appello è di non disperdere il voto - ha concluso il ministro (LA RUSSA) - ma di rafforzarci».

dichiarazione trovata al fondo di quest'articolo: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Regione/248816__oggi_arrivano_altri_profughi_non_continuer/

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

L'ignoranza è la casa dell'arroganza e degli autoritarismi, ignoranza propria ed altrui.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Accidenti che commento coi fiocchi Sirio! Complimenti! Torna a trovarmi e a commentare e grazie.