venerdì 6 maggio 2011

SE B. POTESSE PARLARE CHIARO


di Bruno Tinti

B. a Milano, dopo l’udienza per la frode fiscale Mediatrade: “C’è qualcosa che non va; con quello che succede nel mondo e che richiede la mia costante presenza a Palazzo Chigi quale presidente del Consiglio, sono obbligato a perdere il mio tempo qui, con questi pm e giudici comunisti e complottardi”.

Non si può dire che abbia torto: c’è bisogno di un presidente del Consiglio in frangenti come questi.

Ma non si può dire che abbia ragione: se fosse innocente, non solo incensurato per via della prescrizione, adesso potrebbe stare nel suo studio, davanti al quadro con le pudende nascoste (ci avete pensato all’intima contraddizione di chi copre il sesso nei dipinti e scopre quello delle sue amiche?) intento a emettere i comunicati che la situazione internazionale richiede.

Per esempio, sulla crisi libica: “L’Italia farà la sua parte contro la violazione dei diritti umani perpetrata dal mio amico, ah mi correggo, dal sanguinario tiranno Gheddafi ai danni dell’innocente popolo libico. Quindi caricheremo di benzina i nostri Tornado e li manderemo a evoluire nello spazio aereo libico con il preciso obiettivo strategico di spaventare a morte Gheddafi che così la smetterà di violare i suddetti diritti ecc.”.

Oppure, sull’uccisione di Bin Laden: “L’Italia plaude al successo tattico degli USA, non senza ricordare che il mio amico Bush già aveva intrapreso azioni volte a perseguire lo stesso obiettivo che solo per mera fortuna è stato invece realizzato dall’attuale abbronzato presidente”.

Oppure, sull’emergenza immigrazione: “L’Europa deve fare la sua parte. L’Italia non può essere lasciata sola di fronte all’invasione delle orde mongole, anzi volevo dire negre, anzi africane, anzi migranti in fuga dalla miseria e dalla guerra (va bene così?). Tuttavia, per dare un segno concreto di buona volontà e leale collaborazione internazionale, mi impegno personalmente ad ospitare un congruo numero di marocchine, algerine, tunisine, libiche ed egiziane, anche se non sono nipoti di importanti uomini di Stato, purché infradiciottenni ed esteticamente gradevoli”.

Oppure, sul problema nucleare: “L’Italia è favorevole al nucleare nonostante le negative esperienze di Stati tecnologicamente arretrati come il Giappone. Tuttavia, al momento, il governo è contrario al nucleare e dichiara solennemente che, fino al 20 giugno corrente anno, non costruirà nessuna centrale nucleare”.

Ah già, ma questo comunicato in effetti è stato emanato.

Insomma, è vero che l’emergenza processuale ha distolto il presidente del Consiglio dai suoi compiti istituzionali; la nostra nazione oggi godrebbe di un ben diverso apprezzamento internazionale se qualcuno dei suddetti comunicati fosse stato tempestivamente emanato.

Comunque bisogna riconoscere che, nonostante tutto, B. ha fatto il possibile; se ne ha la prova consultando il sito della Presidenza del Consiglio ( http://www.governo.it/Presidente/ Comunicati/dettaglio.asp?d=63402): 28 aprile 2011. “In merito a quanto riportano erroneamente alcune agenzie di stampa, il Presidente Silvio Berlusconi si è ben guardato dall’esprimere un pronostico sullo scudetto al Milan anche per evidenti ragioni scaramantiche”.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ecco spiegato perché siamo un popolo di cialtroni.