sabato 11 giugno 2011

Il legittimo impedimento in Italia e nelle democrazie

ABROGARE O CONFERMARE LA LEGGE ALFANO: LO SCUDO RISERVATO A PREMIER E MINISTRI

di Marco Travaglio*

La scheda verde dei referendum di domenica e lunedì è per abrogare o confermare il legittimo impedimento: cioè la legge Alfano dell’anno scorso.

Il legittimo impedimento esiste già nel Codice di procedura penale, ma è uguale per tutti i cittadini: se uno non può comparire in udienza perché ha un impegno importante e improrogabile, tipo un esame o un concorso, chiede al giudice di rinviare l’udienza. E, se il giudice verifica che l’impedimento è vero e legittimo, rinvia.

La legge Alfano aggiunge un paio di cose. Primo: i membri del governo non devono giustificare ogni volta il loro legittimo impedimento. Basta un’auto-certificazione firmata da un segretario di Palazzo Chigi in cui si dice che hanno da fare al governo e non trovano un minuto libero per 6 mesi consecutivi, e il giudice non può nemmeno controllare se è vero o no: deve rinviare il processo di 6 mesi. La cosa si può ripetere per altri 6 mesi e poi per altri 6 mesi ancora. Totale: 1 anno e mezzo. Questa parte della legge la Consulta l’ha cancellata: i giudici non possono prendere ordini da un segretario della Presidenza del Consiglio; spetta soltanto a loro verificare volta per volta se l’impedimento c’è ed è legittimo. Se no, l’udienza si tiene lo stesso in assenza del premier o del ministro imputato.

LA SECONDA parte della legge invece è rimasta in vigore. È quella che prevede una serie di legittimi impedimenti speciali per il premier e i suoi ministri: non solo le attività di governo (riunioni del Consiglio dei ministri e così via), ma anche quelle di “politica generale” (comizi o convegni) e addirittura quelle “coessenziali”, “preparatorie” e “consequenziali”. Come dire che io devo dare un esame o un concorso e il giudice deve rinviare l’udienza non solo in quel giorno, ma anche nelle settimane precedenti, perché devo prepararmi e studiare; e in quelle successive, perché ho le attività consequenziali e coessenziali: cioè devo festeggiare la promozione con gli amici e magari riposarmi un po’. Chi vota “Sì” cancella questo simpatico cavillo, chi vota “No” lo mantiene. Si dirà: il politico per lavorare sereno non può dividersi fra governo, Parlamento e tribunale. È vero. Anche all'estero si son posti questo problema, ma l'hanno risolto con un legittimo impedimento un po’ diverso dal nostro. Quattro anni fa, in Francia, gli eredi di Chirac erano due: Sarkozy e De Villepin. Entrambi puntavano all’Eliseo, ma De Villepin fu incriminato per uno scandalo di spionaggio, il caso Clairstream. Avrebbe potuto candidarsi lo stesso, tanto più che una volta eletto presidente della Repubblica il processo sarebbe stato sospeso fino a fine mandato: invece decise di non candidarsi, perché l'essere imputato era un impedimento più che legittimo a fare campagna elettorale. Si candidò Sarkozy e fu eletto. Ora De Villepin è tornato alla politica, ma solo dopo che è stato assolto.

L’altro giorno un viceministro di Sarkozy è stato accusato di molestie sessuali da due donne: anche lui ha ritenuto che il processo fosse un legittimo impedimento a governare, e s’è dimesso. Dominique Strauss Kahn, socialista, era favoritissimo a succedere a Sarkozy all'Eliseo. Ma purtroppo per lui è finito agli arresti per stupro: anche lui ha un legittimo impedimento a correre per l’Eliseo: un paio di robusti gingilli metallici ai polsi chiamati “manette”. Sono strani questi francesi.

ANCHE in America hanno uno strano concetto di legittimo impedimento. Bill Clinton, convocato dai giudici a rispondere alle accuse di molestie lanciate dalla stagista Paula Jones, poteva ben dire che aveva altro da fare, essendo il presidente degli Usa, l'uomo più potente del pianeta. Invece andò a testimoniare e disse pure il falso, così finì sotto accusa per le menzogne sui suoi rapporti con Monica Lewinsky. Poi due ministri di Bush finirono sotto inchiesta per fatti gravissimi: uno non aveva pagato i contributi alla colf, l'altro alla bambinaia. E, dovendo scegliere tra il fare gli imputati e fare i ministri, scelsero di fare gli imputati e si dimisero da ministri. Anche per loro, il processo era un legittimo impedimento a restare al governo. Sono strani questi americani.

In Inghilterra, peggio ancora. Lord John David Beckett Taylor of Warwick era stato il primo conservatore nero a entrare alla Camera Alta. Poi s’è scoperto che aveva intascato ben 13 mila euro di rimborsi spese non dovuti, peraltro subito restituiti. È stato condannato a 12 mesi di carcere per avere mentito alla Corte: aveva detto che le spese erano per i suoi spostamenti da Oxford a Londra, invece abitava a Londra. Manco il tempo di andare a casa a far la valigia: l'hanno subito impacchettato e portato in cella. Così ha avuto pure il processo breve. E ora ha un legittimo impedimento a fare il parlamentare: la galera.

È ANDATA ancora peggio a David Chaytor, 18 mesi per 25 mila euro di rimborsi indebiti; a Eric Illsley, 12 mesi per 17 mila euro; e a Jim Devine, 16 mesi per 10 mila euro di rimborsi per lavori mai fatti di ristrutturazione in casa sua: pena aumentata non solo perché il reato è considerato grave (in Inghilterra, si capisce), ma anche perché, essendo un politico, Devine ha oltraggiato il buon nome del Parlamento e l'etica pubblica.

In Inghilterra i giudici hanno un legittimo impedimento a giudicare i politici con indulgenza: lì un politico che ruba non è meno colpevole, ma più colpevole degli altri cittadini. Infatti si dimettono tutti prima del processo. Se chiedessero al giudice di rinviare un processo per corruzione perché devono stare al governo o in Parlamento, senza contare le attività preparatorie, coessenziali e consequenziali, i giudici potrebbero persino mettergli le mani addosso. Sono strani questi inglesi.

A proposito: il governo italiano è andato sotto al Senato sulla sua legge anti-corruzione. I deputati della maggioranza ci provavano, a votare a favore, ma non riuscivano proprio a entrare in aula e a pigiare il bottone. Era come se una forza invisibile ma sovrumana impedisse loro di approvare una legge contro la corruzione. Una specie di impedimento, più che comprensibile, quasi legittimo.

* l’intervento di giovedì ad Annozero

Nessun commento: