martedì 14 giugno 2011

La provocazione di Santoro: "Mi candido a dg della Rai

«Mi candido a direttore generale della Rai». È la provocazione di Michele Santoro, lanciata nel corso della conferenza stampa per la presentazione dell’evento ’Signori entra il lavoro. Tutti in piedi', in programma venerdì sera a Bologna per celebrare i 110 anni della Fiom nazionale. Nella conferenza stampa che sta tenendo con il segretario generale della Fiom Maurizio Landini, Santoro ha sostenuto che la sua ’candidatura' non ha ovviamente pretese di successo, «però presenterei il mio curriculum e in questo modo vorrei vedere anche quello degli altri possibili candidati che poi qualcuno dovrà valutare».

Il conduttore ha preso spunto dalle ultime dichiarazioni del segretario del Pd
Pier Luigi Bersani e di altri politici: «quando sento dire che vanno trovati amministratori competenti per la Rai, credo quindi di trovare il modo di avanzare la mia candidatura». Santoro ha quindi sottolineato «mi chiedo come sia potuto diventare direttore generale Mauro Masi, uno che non sapeva distinguere un televisore da un aspirapolvere. Quindi mi candido anche io...».

Il giornalista ha detto che se facesse il direttore generale della Rai chiederebbe a conduttori di punta o autori di punta cosa intenderebbero proporre: «lo chiederei anche a
Celentano o a Corrado e Sabina Guzzanti o a Grillo. Si parte da quelli che ci sono, che sanno fare la televisione. Partire dagli autori è la rivoluzione copernicana. Se poi un autore è invecchiato, è giusto chiamarlo e chiedergli se vuole misurarsi su altro, come la direzione di rete». Infine per Santoro per esempio direttori di rete possono essere figure come Carlo Freccero, Giorgio Gori, per non dire di Angelo Guglielmi che è il ’padre' di Raitre.

Santoro conferma poi che la trattativa con La7 c'è, e il passaggio alla rete non è per un problema di prezzi ma per la libertà. «Il mio gruppo di lavoro sarebbe entusiasta di andare a La7. Io sono più libero, a questo punto della mia carriera posso permettermi di fare anche due anni da pazzo, tentando imprese impossibili e pagando anche qualche stipendio ai miei collaboratori. Ma certo quello che accade a La7 è interessante» e il passaggio non è per un «problema di prezzi ma di libertà. Valuteremo con molta attenzione la loro proposta e se ci tranquillizza e ci incoraggia sotto il profilo della libertà la valuteremo», ha detto Santoro aggiungendo che con la rete di TI Media la trattativa va avanti, «non ci sono problemi ma normale clausole contrattuali e il percorso deve solo essere completato».

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