sabato 11 giugno 2011

Pisapia presenta la nuova giunta sei donne, c'è Tabacci al Bilancio

Una squadra per metà in rosa, con due assessori poco più che trentenni e una carica di peso come quella al Bilancio affidata al terzopolista Bruno Tabacci per rilanciare da Milano un nuovo laboratorio politico nazionale: ecco l'istantanea della squadra con cui il sindaco Giuliano Pisapia si è impegnato a governare il capoluogo lombardo. Chiusa la giunta dieci giorni dopo le elezioni, il primo cittadino ha potuto esibire l'orgoglio di aver rispettato gli impegni presi in campagna elettorale, a partire dall'attenzione promessa all'universo femminile. "Sono soddisfatto della squadra di giunta, non solo per la disponibilità di eccellenze - ha detto Pisapia - ma anche perché mi auguro sia un forte segnale per le attese di questa città".

Gli esclusi. E con piglio deciso Pisapia, che ha voluto mantenere sotto il suo diretto controllo le società partecipate, ha ricondotto a sé tutta la responsabilità delle scelte. Un modo per placare una volta per tutte le recriminazioni dei partiti, in particolare di quelli (Prc, Idv e Radicali) esclusi dalla squadra. "Ho ascoltato tutti - ha detto Pisapia - ma poi ho preso in piena autonomia le decisioni e ne sarò responsabile. Se avrò sbagliato, la responsabilità sarà solo mia perché la scelta è stata mia".

La squadra. Il ruolo di vicesindaco sarà ricoperto dalla direttrice della Casa della carità, Maria Grazia Guida, già eletta del Pd. E ai democratici toccheranno anche la Cultura e l'Expo, nelle mani dell'architetto Stefano Boeri; il Welfare (Pierfrancesco Majorino); i Trasporti e l'Ambiente (Pierfrancesco Maran); l'Urbanistica (Ada Lucia De Cesaris) e la Sicurezza, assegnata al bindiano Marco Granelli, preferito all'ultimo momento a Carmela Rozza, la più votata tra i candidati al consiglio comunale. Sel potrà contare su due posti: il Decentramento, andato a Daniela Benelli, e il Lavoro, conferito a Cristina Tajani (del centro studi della Cgil). Le altre competenze sono state scelte tra le persone di fiducia del sindaco: Bruno Tabacci al Bilancio; Franco D'Alfonso alle Attività produttive; la direttrice del carcere di Bollate, Lucia Castellano, ai Lavori pubblici e Casa e Chiara Bisconti al Benessere.

Gli altri incarichi. Oltre ai 12 assessori, Pisapia ha annunciato la nascita di due consulte: una a garanzia della trasparenza dei processi amministrativi, che sarà affidata a Valerio Onida (presidente emerito della Corte costituzionale) e all'avvocato Umberto Ambrosoli, e l'altra per la promozione di Milano all'estero, che avrà in Piero Bassetti la sua guida. Per quel che riguarda il consiglio comunale, che riprenderà i lavori il 20 giugno, il sindaco si è augurato che la presidenza vada a Basilio Rizzo, decano di Palazzo Marino e storico esponente della sinistra radicale.

Il doppio incarico di Tabacci. "Mi pare che il sindaco Pisapia consideri un'opportunità la mia presenza nella commissione Bilancio della Camera", ha detto Tabacci escludendo la possibilità di lasciare l'incarico di parlamentare dopo il suo ingresso in giunta. L'esponente centrista, oggi in forza all'Api di Francesco Rutelli, ha rivendicato come utile e strategica la sua presenza in un organo parlamentare come la quinta commissione, dal momento che nelle vesti di assessore al Bilancio dovrà giocare la difficile partita di una possibile riforma dei vincoli del patto di stabilità. Il neoassessore milanese ha però reagito con fastidio a chi gli ha chiesto perché non intendesse dimettersi, visto che il sindaco Pisapia ha imposto il divieto ai doppi incarichi. "Mi stupisco che questo genere di questioni non siano state poste per anni a Milano - ha attaccato Tabacci - Questa città ha avuto per 15 anni un vicesindaco che faceva il parlamentare.

(10 giugno 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Con la sola eccezione di Bruno Tabacci e Stefano Boeri, gli altri assessori non sono volti noti al di fuori di Milano.
Io però conosco Lucia Castellano e davvero non so dire se e quale esperienza e preparazione abbia negli incarichi di Lavori Pubblici e Casa.
Non è improbabile che Pisapaia sia stato mal consigliato o, peggio, abbia qualche debito di riconoscenza da saldare. Ma le mie sono solo ipotesi.
Ciò che so per certo è che non pochi direttori sono stati colti dalla fregola della politica, divenendo consiglieri o assessori comunali e mantenendo il doppio incarico.
La Castellano no, non avrà il doppio incarico, sarà messa in aspettativa per motivi politici, senza diritto alla conservazione del posto di lavoro presso il carcere di Bollate.
Non so se ha occupato l'alloggio di servizio gratuito, se si lo dovrà lasciare.