«No alle primarie per candidati alla Vendola». Antonio Di Pietro si rivolge al Pd. L'ex pm vuole che il partito di Pier Luigi Bersani individui prima il programma e la coalizione, per poi scegliere il candidato che la guiderà. «In questo caso - dice Di Pietro dalla sua Montenero di Bisaccia - parteciperemo con un nostro candidato, altrimenti facciamo le primarie per candidati alla Vendola, e questo non aiuta». Dal canto suo il leader di Sel e governatore della Puglia non sembra comunque preoccupato dall'eventualità che l'ex pm possa candidarsi alle primarie del centrosinistra. «Le primarie - ha detto Vendola nel corso della registrazione dell'intervista di Maria Latella, in onda domenica su SkyTg24 - come un'occasione pubblica per parlare delle questioni reali dell'Italia e del suo futuro, possono essere una bella gara, piuttosto che una competizione cattiva, per questo non sono preoccupato se Di Pietro mi toglierà voti».
«ALLEATI LAVORINO PER IL BENE DEL PAESE» - Di Pietro ribadisce la collocazione del suo partito nel centrosinistra e il diritto-dovere del Pd ad esprimere la leadership, ma ad una sola condizione: «Che la eserciti». «Se non riescono a farlo - spiega l'ex pm - lo facciamo noi. Ho notato un certo fastidio da parte di alcuni dirigenti dell'aspirante coalizione in prova di fronte all'attivismo dell'Idv. Non so se si tratta di invidia. Io accetto la sfida a chi fa meglio, ma rifiuto quella di chi sta più alla finestra e aspetta che cada il governo Berlusconi per governare. Di questo i cittadini sono stufi. A questi alleati - aggiunge Di Pietro - dico di uscire dalla supponenza e dalla saccenza e di lavorare per il bene del paese. Agli alleati con la puzza sotto il naso - conclude - io dico di pulirsi il naso e respirare meglio. Insomma, di darsi da fare».
COLLOQUIO PREMIER-EX PM - Dal canto suo, Vendola spiega di non temere Di Pietro. Quanto al colloquio in Aula fra l'ex pm e Berlusconi, il governatore della Puglia non mostra disappunto alcuno. «Avere considerazione del proprio avversario quando si avvia al tramonto non è una cosa negativa, non ho mai sopportato gli eccessi di demonizzazione della figura dell'avversario», chiarisce. «Di Pietro sente restringersi lo spazio a sinistra - è l'opinione di Vendola -: la crescita di Sel e il protagonismo del segretario del Pd lo hanno spiazzato e crede che ricollocandolo a destra nella coalizione di centrosinistra possa metterlo in grado di intercettare l'eventuale crisi del centrodestra». Da quest'ottica, secondo il governatore pugliese, parlare con Berlusconi «è un'operazione comprensibile e legittima, forse un po' disinvolta nei tempi e nei modi».
Redazione online
25 giugno 2011
1 commento:
Certo che quanto a disinformazione anche Nichi Vendola non scherza.
Di Pietro non ha avuto un colloquio con Berlusconi, è quest'ultimo che lo ha cercato! Che doveva fare Tonino? Prenderlo e pugni? Sodomizzarlo? (parole di Tonino).
Ma vada a fare in c... anche Vendola!
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