mercoledì 8 giugno 2011

Rai preoccupata per minori introiti il governo studia l'aumento del canone

di CARMELO LOPAPA

E adesso il governo studia l'aumento del canone. Una bella cura da cavallo, stavolta, non l'euro e 50 centesimi del ritocco 2011. Ci sono i costi del servizio pubblico che galoppano, certo, ma dal prossimo anno andrà compensato - tra le altre voci in perdita - anche il mancato introito pubblicitario del prime time del giovedì su Raidue, che con Santoro e Annozero ha garantito dal 2006 incassi a sei zeri.

Quando ieri mattina il ministro alle Comunicazioni
Paolo Romani ha chiamato il direttore generale Rai Lorenza Lei per congratularsi del benservito a Michele Santoro, per aver compiuto "con successo" la missione nella quale aveva fallito per due anni l'ex Mauro Masi, l'impegno (verbale) è stato preso. La dg le congratulazioni le ha incassate, ma ha anche esternato tutte le sue preoccupazioni per le prospettive non rosee dell'azienda di Viale Mazzini. E l'ex imprenditore televisivo milanese, vicinissimo al premier, su questo è stato in grado di sbilanciarsi, promettendo un intervento del governo.

Il dossier "canone" è sulla scrivania di Romani. E tra le ipotesi contempla anche
la possibilità di agganciarne il pagamento alla bolletta elettrica. Espediente ritenuto utile per combattere l'evasione, che sulla tv è ancora dilagante. Nella stagione televisiva che sta per concludersi, il programma di Santoro ha avuto una media di 5,8 milioni di spettatori, con uno share del 20,71, stando ai dati diffusi dallo staff di Annozero. Garantendo così a Raidue il successo in prima serata il giovedì: il 12 per cento in più rispetto alla media di rete. Non è un caso, d'altronde, se ieri a Piazza Affari i titoli de La7, la TiMedia, hanno subito un balzo del 17,56 per cento, dopo le indiscrezioni sul passaggio di Santoro alla controllata Telecom. Una crescita del valore delle azioni in Borsa stimato in 29 milioni di euro.

A tutto questo, meglio, al già previsto crollo pubblicitario la Rai chiede al governo di porre rimedio. E l'unica leva sarà appunto il canone (oggi già a 110,50 euro). La pillola amara al contribuente sarà somministrata a fine anno, quando Tesoro e Comunicazioni dovranno annunciare che l'aumento di 1,50 euro del 2011 non è stato sufficiente. Ha permesso d'altronde di incassare 30 milioni di euro in più, poca cosa, appena il 10 per cento rispetto ai 300 milioni di fabbisogno che aveva stimato la dirigenza Rai.

Tutto questo, al momento, al presidente del Consiglio Berlusconi interessa poco, raccontano. Soddisfatto com'è del risultato raggiunto con la liquidazione di Santoro. Anche perché al momento della nomina della Lei, il Cavaliere non aveva fatto mistero con la dg del suo personale auspicio. Suo, ma non di Fedele Confalonieri. Sembra che già ieri il numero uno di Mediaset abbia confidato al vecchio amico di sempre tutte le sue preoccupazioni per i pezzi pregiati che la Rai sta "regalando" a La7, con tutte le ripercussioni che il terremoto dei palinsesti avrà sullo share della tv in chiaro dal prossimo autunno.

(08 giugno 2011)

2 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Grandissimi figli di ..., non solo aumentano il canone ma lo agganciano alla bolletta elettrica, per combattere l'evasione fiscale. Insomma le stronzate di B. le pagheremo noi. E non possiamo nemmeno fare uno sciopero fiscale perché ci taglierebbero la fornitura di energia elettrica.
Elettori del centro-destra, l'avete capito che siete degli stronzi?

Francy274 ha detto...

No, non l'hanno capito! Sapessi quanta arroganza ostentano, nemmeno Te lo immagini, minacciano persino di denunciare chi offende il loro presidente. Mi sembrano degli esaltati di una setta satanica.