giovedì 23 giugno 2011

Santanchè “doveva fallire”, Bisi la salvò

IL FACCENDIERE RACCONTA LA ROTTURA TRA “CRUDELIA” E GLI ANGELUCCI

di Marco Lillo e Antonio Massari

Secondo Luigi Bisignani: “Daniela Santanché doveva fallire”. Si è molto mormorato negli ambienti editoriali sulle vere ragioni della rottura brusca del rapporto tra l’attuale sottosegretario del governo Berlusconi, titolare della concessionaria di pubblicità Visibilia con Tonino Angelucci, deputato del Pdl ma anche editore di Libero. Per anni i due politici erano stati soci e il giornale allora diretto da Vittorio Feltri veleggiava sui 10 milioni di euro di pubblicità grazie proprio alla concessionaria della Santanché, la Visibilia, che procurava paginate di inserzioni. Luigi Bisignani ha raccontato ai magistrati di avere aiutato Daniela Santanché spingendo sull’Eni e non a caso Libero ha ricevuto decine di pagine di pubblicità dell’Eni. L’aveva anche presentata all dottoressa Elisa Grande della Presidenza del consiglio, alla quale Daniela aveva subito chiesto di avere un po’ più di pubblicità istituzionale. Poi avviene una doppia rottura. Da un lato Bisignani e Santanché rompono improvvisamente e dall’altro anche Angelucci sceglie un’altra concessionaria.

A sentire Luigi Bisignani però non ci sarebbe solo la gelosia di Libero verso il concorrente dietro la scelta di rompere con la Santanché. In una conversazione, intercettata dalla Finanza, con Flavio Briatore, Bisignani insinua che i fatturati pubblicitari spettacolari portati in dote dalla Visibilia a Libero hanno poi avuto delle ricadute negative. Il 14 ottobre del 2010 viene intercettata una conversazione tra Luigi Bisignani e Flavio Briatore. “Nel corso di tale conversazione”, scrive la Guardia di Finanza, Briatore riferisce che la Santanchè andava in giro a dire che Bisignani non l’aveva difesa con gli Angelucci. Il lobbysta reagisce: “Allora perchè tu lo sappia. Tu glielo dici che me l’hai detto e che se non era per me .. , quelli la facevano fallire per fatture false.

Briatore: Pensa tè.

Bisignani: E glielo puoi proprio dire. E lei lo sà benissimo. Dato che ci sono rimasto male. Gliel’ho chiesto, perché mi sembrava una cosa.

grave. Lei sà benissimo che se non fosse stato per il mio intervento, facevano fallire la società per bancarotta.

Briatore: Pensa tè, che cretina ...

Bisignani: tant’è che lei ha dovuto addirittura pagare delle cambiali. Tre milioni e due di cambiali. No, no, diglielo, ... perchè io veramente ... E che, cavolo.

Briatore: No, no. Comunque non si merita un cazzo. Guarda. Non si merita un cazzo.

Bisignani: Ma diglielo proprio. E ti dico pure i particolari. Le persone che hanno fatto la trattativa, alle quali io ho chiesto in tutti i modi che trovassero un accordo e non facessero fallire la società. Al punto... addirittura.

Briatore: ... (incomprensibile).... Loro sono usciti adesso, nò?

Bisignani: Eh cazzo. Sono usciti, ma per non far fallire la società. Con un buco pazzesco eh... Ma, roba da pazzi...

Briatore: La stessa roba con Preziosi, eh... Bisignani: Ah. Pure? Briatore: Se tu parli. Ti ricordi che Preziosi era socio... della sua società? Bisignani: Assolutamente. Briatore: Se tu parli con Preziosi. Perché io ho sentito la campana di Daniela. Preziosi ha detto: lei mi fregava i soldi, sai. Poi è una che io... (incomprensibile)... cinquanta. Alla fine lei utili non ce ne ha mai perché li prende dalla società. Bisignani: Lo non sò... se li fregava o non li fregava perché io non ho mai avuto un centesimo... da niente. Detto questo mi sono battuto perché si trovasse una composizione... Quelli erano inferociti (incomprensibile)... Ti prego non facciamo casino. Poi hanno trovato una composizione. Briatore: Però, sono brave persone gli Angelucci, mi sembra, no? Bisignani: Si, ma comunque erano esasperati. Ma diglielo, perchè questa é una cosa grave, non la riferisse a nessuno perché se nò, mi incazzo.

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