giovedì 30 giugno 2011

Santoro-La7, trattative interrotte E la Borsa punisce il titolo Timedia

Interrotte le trattative per il passaggio di Michele Santoro a La7. Lo comunica Telecom Italia Media parlando di "inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore". Più o meno nello stesso momento, Lucia Annunziata annuncia "dimissioni definitive" in polemica con il direttore di RaiTre, Paolo Ruffini. Non ci sarà, dunque, una nuova edizione del programma della giornalista In mezz'ora. La Annunziata ha presentato le sue dimissioni stamattina al direttore generale della Rai, Lorenza Lei, che le ha chiesto se si potevano trovare altre strade. La risposta: "No".

Per Santoro a La7 sembrava fatta. Era il 23 giugno quando l'amministratore delegato di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, presentando i palinsesti autunnali e annunciando l'arrivo sulla rete di
Roberto Saviano e, in prospettiva, di Fabio Fazio, considerava prossima anche la chiusura dell'accordo con il conduttore di Annozero. Il definitivo salto di qualità per il canale tv trascinato verso l'alto nella corsa all'auditel dall'esponenziale crescita di audience del Tg di Enrico Mentana nella stagione televisiva appena conclusa.

L'approdo ideale per Santoro, La7, al termine di una stagione trionfale per Annozero su RaiDue in termini di pubblico e raccolta pubblicitaria, chiusa dall'anchorman lanciando in diretta, nell'ultima puntata, una provocazione al Cda Rai ("un euro a puntata e rifaccio Annozero") e un divorzio dall'azienda che, proprio perdendo un patrimonio come Santoro, aveva evidenziato quanto le pressioni della politica contino più dei conti e della qualità della tv di Stato. E quanto anche la cosiddetta "P4" e il "faccendiere" Bisignani si fossero adoperati per allontanare Santoro dalla Rai.

Il contratto per Santoro con La7 era "in via di definizione", mancava ancora un aspetto che, come spiegava Stella, non riguardava questioni di carattere economico. "Dal quel punto di vista non c'è nessun problema - aveva affermato l'ad di Telecom Italia Media - con Santoro è stato trovato un accordo di massima e spero che possa arrivare presto". Ma Stella aveva anche evidenziato le difficoltà della trattativa. Un contratto "non facile - aveva sottolineato - Santoro è un volto di pregio e giustamente vuole avere delle tutele".

Oggi, dunque, la rottura della trattativa per "inconciliabili posizioni riguardo alla gestione operativa dei rapporti fra autore ed editore". Notizia che ha avuto immediati riflessi negativi su Timedia in Borsa: un tonfo (-4,59%, a 0,2164 euro), che acuisce le difficoltà di un titolo che già prima dell'annuncio era in calo dell'1,15%. Dopo la notizia della rottura con Santoro, sono arrivati nuovi ordini di vendita.

Annunziata: "Ruffini, impossibile lavorare con me". "Il direttore Paolo Ruffini - spiega Lucia Annunziata - lunedì 27 ha comunicato in comitato editoriale-aziendale di ritenere impossibile continuare a lavorare con me dopo la mia intervista al Messaggero ed ha chiesto alla Rai la possibilità di trasferirmi su altre reti. Ho preso atto e ho presentato questa mattina le mie dimissioni al direttore generale Lorenza Lei. Il dg mi ha chiesto se poteva trovare altre strade. Ho detto no, le mie dimissioni sono definitive". Già nella serata di presentazione dei palinsesti c'era stato uno scontro tra Ruffini e Annunziata, per l'assenza del suo programma dalla cartellina dei palinsesti autunnali che però il direttore aveva giustificato come un errore di stampa. Ma la giornalista aveva lasciato la serata. Al momento, a quanto si apprende, l'addio alla Rai non prevederebbe un nuovo contratto con altra emittente.

Idv: "Colpo di coda del berlusconismo". "La notizia del mancato accordo tra Santoro e La7 è la conferma che il regime berlusconiano sta vivendo gli ultimi pericolosi colpi di coda. E' chiaro a tutti che l'editto bulgaro emanato dal presidente del Consiglio nei confronti di trasmissioni sgradite a Palazzo Chigi come Annozero non solo è ancora in vigore, ma ha ormai superato il duopolio Rai-Mediaset", commenta in una nota il portavoce dell'Italia dei Valori,
Leoluca Orlando. "Questa decisione colpisce tutti i cittadini, che vengono privati di una voce libera come quella di Michele Santoro, e calpesta definitivamente l'articolo 21 della Costituzione - prosegue Orlando - Siamo in presenza di un vero e proprio vulnus della democrazia. A questo punto, il dg della Rai, Lorenza Lei, e i vertici dell'azienda pubblica non hanno più alibi: Michele Santoro e la sua redazione sono ancora disponibili a tornare in Rai. Gli oltre 8 milioni di telespettatori meritano rispetto e aspettano un segnale dalla dirigenza. Lorenza Lei dimostri che non ha nulla a che fare con la lobby piduista di Bisignani".

(30 giugno 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Intanto i telespettatori stanno lì inebetiti davanti uno schermo televisivo ormai privo di qualsiasi interesse.