sabato 11 giugno 2011

Sui palinsesti la guerra tra il Cavaliere e Tremonti

PAOLO FESTUCCIA

Alla Rai si scommette sul tredici. Tanti ne avremo lunedì prossimo quando il cda di viale Mazzini tornerà a occuparsi di palinsesti. E accanto a quel numero ce ne sarà un’altro. Molto meno fortunato, però, e con il segno negativo davanti: meno 100 milioni di euro. Questa la cifra che si evoca al settimo piano della Rai nel prospetto annuale dei conti Sipra, la concessionaria della Rai per la raccolta pubblicitaria. Stima, in parte, messa nero su bianco con una lettera riservata del numero uno della concessionaria ai vertici aziendali. Numeri, che ovviamente non scendono giù all’azionista della Tv pubblica, il Tesoro che avrebbe sollecitato il suo consigliere Angelo Maria Petroni a presentarsi alla prossima adunata consiliare. E già, perché se non si «approvano i palinsesti - sostiene un consigliere Rai - qualcuno dovrà pure prendersi la responsabilità di portare i libri aziendali in tribunale». Insomma, il passaggio è cruciale, così lo è la partita. Ormai doppia: interna al cda di maggioranza e tra i consiglieri e il Dg, Lorenza Lei. E dunque, o si trova la quadra o c’è il rischio che saltino i programmi della Tv di Stato con gli inevitabili sconquassi economici che ne deriverebbero per le casse aziendali.

Dunque, lunedì il confronto sarà decisivo: da una parte la Lei, dall’altra i consiglieri. Obiettivo:
i programmi. Quei programmi (quelli di Raitre ovviamente) che Silvio Berlusconi non vuole nemmeno sentir nominare, responsabili a suo dire della disfatta elettorale. Basta, insomma con Serena Dandini, Giovanni Floris, Ballarò, ma anche la Gabanelli e tutto il resto. E, soprattutto, basta con Paolo Ruffini alla terza rete.

Ma i blitz, in Rai, non hanno mai portato bene, né fatto grande strada. Basta citare il caso Meocci, per il quale il vecchio cda (e oggi i riconfermati Petroni e Bianchi Clerici) si lecca ancora le ferite per le sanzioni milionarie sul groppone, o la più recente ordinanza del Tribunale civile di Roma che reintegrò al suo posto proprio Paolo Ruffini. E forse anche per questa ragione, sia la consigliera leghista Bianchi Clerici che il collega, Petroni sembrano intenzionati a presenziare all’appuntamento di lunedì, garantendo così il numero legale e il regolare svolgimento del cda Rai.

Se così fosse, due allora le ipotesi in campo: un sì a maggioranza oppure un voto con i soli consiglieri del centrosinistra. Ma sia nell’una, che nell’altra ipotesi i palinsesti potrebbero ottenere il
disco verde definitivo. Un disco verde, quasi inevitabile (si sarebbe lasciato sfuggire) anche per un fedelissimo del premier in cda come Gorla: un orologio svizzero per puntualità e fedeltà secondo il capo del governo, ma anche sostenitore del nuovo corso Rai. Un avvio, si fa notare proprio dalle parti del centrodestra, che un primo successo comunque lo ha portato a casa: lo stop a «Annozero» per la prossima stagione. Tant’è, si aggiunge: «Il paradosso è che si metta sotto processo chi, dalla sera alla mattina, senza carte bollate né ricorsi ha risolto il nodo più stretto sul collo del Cavaliere». Come dire: una medaglia trasformata, poi, in un bossolo.

Ma si sa, racconta un altissimo dirigente Rai, «alcuni consiglieri dopo due anni di latitanza del cocchiere sono come cavalli imbizzarriti»: rispondono solo a se stessi, altro che partiti... Al punto che perfino il sindacato dei dirigenti Rai (Adrai) è sceso in campo a difesa del Dg e del presidente
Paolo Garimberti. Basterà per fermare gli appetiti? Chissà. Di certo, la partita della prossima settimana sarà senza esclusione di colpi. E dal risultato si comprenderà anche il futuro del pacchetto nomine. Nomine ferme non solo per i veti incrociati delle segreterie di partito, ma soprattutto per le rivendicazioni di singole membri del consiglio. Quelli di maggioranza, soprattutto, che trattano con la Lega per una rete ma poi chiedono in cambio un capo alle produzioni; avanzano un nome per l’intrattenimento ma sotto banco trattano con un altro. Insomma, la solita Rai: di tutto di più.

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