lunedì 27 giugno 2011

Valsusa, i No Tav lasciano il presidio Il leader: "Perso solo il primo round"

MAURIZIO TROPEANO

Circa dalle 10,30 le ruspe stanno ripulendo lo svincolo dove era stata posta la cosiddetta «Barricata Stalingrado», che impediva l’accesso alla galleria che scende verso Chiaromonte e l’avvio dei lavori per far passare i mezzi pesanti diretti all’area della Maddalena. Intanto i No Tav, che hanno avuto un salvacondotto per sgombrare il presidio permanente, stanno smontando le tende e le suppellettili da campo e trattando con le forze dell’ordine la puntualità nell’abbandonare definitivamente il piazzale.

Il commento a caldo di Alberto Perino è lapidario: «Oggi c’è stato solamente il primo round, ma la partita è ancora molto lunga». Per il leader del movimento che si oppone alla realizzazione dell’alta velocità, non c’è stato alcun lancio di pietre da parte dei manifestanti, in compenso sono stati centinaia i lacrimogeni tirati dalle forze dell’ordine. Le sue parole risuonano come un annuncio di quanto potrebbe accadere nei prossimi giorni: lasciando l’accampamento improvvisato, i manifestanti hanno fatto sapere di avere intenzione di riconquistarlo.

Da oggi il presidio sarà costantemente controllato da numerosi agenti di polizia. Sembra, quindi, essersi conclusa la lunga mattinata iniziata all’alba delle 4,40 quando i No Tav hanno sparato alcuni fuochi d’artificio, segnale d’allarme per tutti gli attivisti, che ha scatenato il blitz delle forze dell’ordine. Sulla statale 24, nei pressi di Sant’Ambrogio, una cinquantina di No Tav stanno impedendo il traffico stradale. Per mezzogiorno è, invece, previsto il blocco alla stazione di Bussoleno del treno Tgv in arrivo dalla Francia.

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