mercoledì 20 luglio 2011

COME BLOCCARE LA GABANELLI ADDIO COPERTURA LEGALE

Lorenza Lei lascia senza tutela i dipendenti Rai

di Carlo Tecce

Pur di cacciare Milena Gabanelli e sopprimere le inchieste di Report, il direttore generale Lei presenta il conto a migliaia e migliaia di dipendenti e collaboratori Rai: niente copertura legale, niente difese nei processi, gli avvocati e le condanne le pagate voi.

Il consigliere Nino Rizzo Nervo ha denunciato il misfatto fra i colleghi di centrodestra che, per accorciare la settimana, pensano al Festival del peperoncino di Rieti ospiti di Guglielmo Rositani: “Dico soltanto che se la Rai (sino a ieri) e gli editori privati (ancora oggi) hanno deciso – scriveva ieri su Europa – di tutelare i propri giornalisti è perché vogliono garantire un’informazione libera”.

Lorenza Lei, però, resta di ghiaccio, non arretra, avanza. E nel pomeriggio comunica al Cda che l'azienda chiederà un parere al Tesoro e all'Avvocatura di Stato per conoscere il sesso di viale Mazzini come se fosse un angelo: la Rai è più organismo pubblico o società per azioni, deve proteggere i suoi giornalisti o abbandonarli nei processi? Aspettando, tutto è sospeso. Per intingere la pratica nel burocratese, citano la sentenza della Corte di Cassazione che fa gravare sul Cda la responsabilità dei propri atti e persino una circolare dell'ex dg Mauro Masi.

Il ministero di Giulio Tremonti, nemico giurato di Report perché la trasmissione si è occupata di lui, dovrà rispondere al quesito. La Gabanelli aveva un sospetto, adesso rafforzato con un paio di prove: “Non sono complottista per natura, ma non posso – dichiarava sabato al Fatto – non considerare il fatto che l'attuale dg abbia sempre espresso stima nei miei confronti e del programma, e quindi cosa la costringe a rallentare tutto? Deduco che l'azionista, ovvero Tremonti, stia usando il suo potere per creare ostacoli”.

LA TATTICA è la solita: il rinvio sistematico, il decidere di non decidere, snervare per accompagnare fuori il giornalista sgradito. Ecco perché pesano come un macigno le 400 varietà di peperoncino che il consigliere Rositani, calabrese anfitrione a Rieti, farà degustare ai berlusconiani Antonio Verro e Alessio Gorla in gita nel palazzo Papale: oggi il Cda dovrà esaminare le nomine (pronte a saltare) e il pastrocchio per la copertura legale. Un cortocircuito che la Rai dovrà risolvere in fretta perché la seduta di domani è annullata per “Rieti cuore piccante”. La Gabanelli osserva senza commentare: “Sono ferma come un ramarro, vediamo”. Rizzo Nervo gioca con la trappola ideata dal direttore generale: “Non credo che possiamo votare le nomine su Rai2 e i canali digitali. A questo punto va risolto il nodo giuridico: siamo un organismo pubblico o una società per azioni? Non vale comportarsi differentemente a giorni alterni. Non si può essere pubblica amministrazione quando si discute del rinnovo del contratto per la Gabanelli ed essere una società per azioni come le altre quando il tema riguarda le promozioni”.

IL SINDACATO dei giornalisti Rai prepara lo sciopero: “Privare della tutela legale i dipendenti di un'azienda editoriale vuol dire – spiega l'Usigrai in una nota condivisa dalla Federazione nazionale della Stampa – spingere i giornalisti a mantenere un atteggiamento asservito ai poteri”. Non c'è traccia di copertura legale nei nuovi contratti e nei rinnovi, una strana assenza che intimorisce anche chi fa i programmi di intrattenimento. Tutti hanno paura di affrontare i processi (e le spese per gli avvocati), tutti chiedono di registrare le puntate. Se c'era un modo per legare la Rai, uno su un milione, Lorenza Lei l'ha trovato.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NON C'E' PIU' ALCUN DUBBIO, QUESTO DG E' IL PEGGIOR DIRETTORE GENERALE DELLA RAI DI SEMPRE. SI DOVREBBE ORGANIZZARE UNO SCIOPERO FISCALE. NON PAGARE PIU' IL CANONE RAI.